Figli, parto e calo del desiderio sessuale

Figli e calo del desiderio

Cambia la donna; cambia la coppia. Da coppia diventa famiglia, percorso non immune da rischi e da scossoni di assestamento.
Cambiano le dinamiche, e cambia la sessualità.

I misteri del parto

Ricevo frequenti richieste di consulenze, relative il presunto calo del desiderio sessuale, che tende a mansifestarsi immediatamente dopo il parto.
Mamme spaventate, preoccupate e sconfortate mi scrivono in preda al panico, nel tentativo di comprendere se il silenzio della loro sessualità è sano, normale, quanto durerà e soprattutto quando passerà.
Contestualizzare il momento storico in cui si manifesta il calo del desiderio sessuale diventa il primo passo che noi clinici dovremmo fare per la disamina attenta della problematica.
Il dopo parto, che trattasi di venti giorni o di qualche mese, è un momento estremamente complesso, a causa delle nuove dinamiche che si vengono a creare in casa, per il difficile e complesso passaggio da due a tre, o da tre a quattro, per la fatica fisica e psichica dalla mamma in particolare e dei genitori in generale, e per le caratteristiche ormonali e psichiche dell’allattamento.

L’allattamento

L’allattamento è caratterizzato dalla presenza della prolattina, ormone dell’accudimento, a scapito del testosterone, il famigerato ormone del desiderio sessuale.
Inoltre, dal punto di vista psichico, la fase dell’allattamento è caratterizzata da un aspetto fusionale tra madre e bambino; due corpi all’unisono, l’uno che nutre l’altro e l’altro che dipende totalmente dal primo, dinamiche che non lasciano spazio per la figura paterna.

Il ruolo del padre

Il padre vive spesso sentimenti di esclusione da questa magia e tal volta, caso per caso, potrebbe tendere all’allontanamento, anche dal punto di viste sessuale, destabilizzando la neo mamma.
Un altro aspetto da non sottovalutare nel dopo parto è la fisicità della donna, spesso, compromessa e appesantita dai rimanenti chili in più.
La donna, acrobata tra il piccolo da accudire, la casa e tutte le solite cose da fare, ha pochissimo tempo da dedicare a se stessa, trascurandosi nell’aspetto estetico.
Lo specchio le trasmette un’immagine di sé, poco gradevole e soprattutto poco seduttiva, che inesorabilmente trasferirà sotto le lenzuola.

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Suggerimenti e conclusioni

  • Aspettare che il tempo e il quotidiano normalizzino gli eventi.

  • Trovare uno spazio di qualità per l’intimità e la sessualità; quest’ultima non dovrebbe diventare l’unico elemento a testimonianza di un quadro di “normalità di coppia”.

  • Se la stanchezza e gli impegni sono tanti e tali, chiedere un possibile aiuto a familiari o a baby sitter, senza leggere questa necessità come una sconfitta del ruolo di madre. 
Le madri non sono onnipotenti.

  • Aspettare che il corpo della donna cambi, ritornando, dal punto di vista ormonale e fisico, alla condizione antecedente il parto.

  • Riadottare le pregresse strategie contraccettive, per lenire l’ansia di una possibile nuova gravidanza, al fine di disgiungere la sessualità dalla generatività.

  • Se il disagio sessuologico, dovesse persistere rivolgersi agli specillasti: genecologo e sessuologo clinico.

Dottoressa Valeria Randone

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