Pornografia e immaginario erotico, come internet ha stravolto le fantasie

Pornografia e immaginario erotico

Top ten delle fantasie erotiche: sesso di gruppo, amore saffico, e sculacciamenti vari.
Internet e il porno hanno davvero stravolto e impoverito l’immaginario erotico.
Pro e contro di un utilizzo massiccio

Note cliniche

La vista ha sostituito del tutto la capacità d’attesa e ha preso prepotentemente il posto di tutti gli altri sensi correlati all’intimità.
Guardiamo, siamo guardati.
Siamo bombardati da immagini di tutti i tipi che obnubilano il nostro sentire, spesso confondendoci.
Tutto questo avviene anche sotto le lenzuola e l’utilizzo massiccio della pornografia prende il posto dell’erotismo e della dimensione desiderante della sessualità.
Una sessualità vissuta e consumata online, agita davanti a un monitor è, ovviamente, una sessualità solitaria che si conclude sempre e soltanto con l’autoerotismo.
Il piacere solitario segue percorsi ben diversi dal piacere condiviso.
Quando diventa sostitutivo e anche difensivo rispetto alla dimensione di coppia bisognerebbe fermarsi a riflettere.

C’è chi si masturba per non perdere l’orientamento
  Alda Merini

Da ieri a oggi

Non molto tempo addietro, un possibile incontro amoroso o sessuale veniva anticipato, nutrito, arricchito e innaffiato dal desiderio di incontrare il
mondo dell’altro.
Regnava sovrana la fantasia relativa ai particolari di quell’incontro, di quell’uomo, di quella donna, amplificando il desiderio.

Oggi tutto questo non avviene più, e dalla fase del desiderio al passaggio all’atto della pulsione erotica il passo è breve e la soddisfazione è immediata es esclusivamente genitalica.
Il tutto senza grande riverberi emozionali postumi.

Una ricerca confronta gli studenti italiani e quelli svedesi per sondare l’immaginario erotico ai tempi di internet.
Le preferenze delle due categorie sono contenute nella ricerca “Sessualità e Internet” condotta dalla Prof. Chiara Simonelli, psico-sessuologa dell’Università Sapienza di Roma, mia amica e docente, e da Marta Giuliani, collega del dipartimento di psicologia dell’Istituto di Sessuologia clinica.

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Prevale chiaramente la dimensione promiscua.


Gli svedesi sono sensibili alla gerontofilia, cioè il coinvolgimento di persone di una certa età all’interno di possibili giochi erotici.
Le ragazze italiane e quelle svedesi mostrano un tasso di curiosità elevato, a differenza dei maschi, non correlano il porno online ad attività di autoerotismo.


Il campione in esame è composto da 847 soggetti eterosessuali tra i 20 e i 30 anni, 421 italiani e 426 svedesi, e uno degli aspetti evidenziati dalla ricerca, è la prevalenza di sesso online, dei nordici.

Pornografia e calo del desiderio sessuale

Se l’erotismo nutre e concima il desiderio, la pornografia lo uccide.
Non possiamo fare, però, di tutta l’erba un fascio, ma andrebbero analizzati tutti i fattori – emozionali, personologici e relazionali – che muovono le fila del consumatore di pornografia, per essere più precisi nella diagnosi e nella prognosi.

Il primo distinguo diagnostico da dover effettuare è quello tra il fruitore occasionale e l’utilizzatore seriale.
Il primo, utilizza la pornografia in modo ludico e non dipendente, quando ne ha voglia e non bisogno.
Il secondo, invece, ne fa un utilizzo esclusivo, spesso compulsivo, continuativo.
In questi casi assume un significato consolatorio, sostitutivo di un piacere condiviso, talvolta funge da ansiolitico, da ipno-induttore o da anti-depressivo.
Seguono gli “utilizzatori ricreativi” (Cooper 1999): soggetti non dipendenti, che utilizzano l’etere e la vita sessuale online, come puro momento ludico e ricreativo, senza compromettere o danneggiare la vita relazionale con la partner.
Una ulteriore categoria è rappresentata dai “compulsivi sessuali”, soggetti con una particolare propensione patologica verso la sessualità, una dipendenza ossessiva dal sesso e dall’utilizzo della pornografia.
La dipendenza dalla pornografia appartiene alle nuove forme di dipendenza dette senza sostanza, perché il soggetto che la ricerca, non dipende da una sostanza in sé, ma dalla sensazione che deriva dal suo utilizzo.
Uno stato eccitatorio importante.

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Cosa fare nei casi di dipendenza

Quando si riscontra una dipendenza, solitamente, si verifica che c’è una “personalità dipendente”, il paziente va analizzato ben oltre il sintomo offerto.
Diventa indispensabile per quanto riguarda l’aspetto diagnostico e terapeutico, affrontare la questione in modo complessivo:  portare il paziente ad elaborare le ragioni inconsce della sua ricerca di eccitazione, quale significato assume nell’economia della sua psiche.
Il paziente, solitamente, cerca in modo compulsivo uno stimolo che lo ecciti per compensare altre mancanze: sessuali, psichiche e relazionali.
L’utilizzo massiccio della pornografia, oggi, sta lentamente uccidendo il desiderio sessuale, compromettendo l’immaginario erotico, che si sta sempre di più omologando alla dimensione proposta dalla pornografia.

Immaginario che rende i giovani e i meno giovani incapaci di desiderare ancora, azzerando totalmente la dimensione desiderante.

Qualche dato

La ricerca investiga anche il navigatore tipo:
non sempre giovane

non sempre single
non sempre solo

non sempre affetto da un autismo tecnologico
non sempre brutto.
Possiamo notare sempre di più come, oggi, tutti si accostino al porno, facendolo diventare un compagno di viaggio, affidabile e sempre disponibile, verso il piacere.
La dimensione del piacere condiviso oggi, è sicuramente la più complessa da ottenere, in un momento storico di grande egoismo, egocentrismo, di assenza di modelli comportamentali di riferimento, di assenza di educazione emozionale e sessuale.

Pornografia e adolescenza

Il giovane adolescente incapace di emozionarsi ancora e di reggere il possibile ansiogeno confronto con l’altro sesso si rifugia nel autoerotismo consolatorio, mediante la pornografia.

Pornografia e coppia

L’utilizzo della pornografia non correla soltanto con una dimensione di solitudine amorosa-sessuale, ma con una dimensione di coppia.
In Italia è una pratica che coinvolge maggiormente i ragazzi che vivono in coppia, 57% contro il 43% dei single
In  Svezia il dato è praticamente pari, 51% fidanzati e 49% liberi, continua la ricerca.
La reale differenza nell’utilizzo della pornografia sta nella reazione emotiva del partner, che per gli uomini non rappresenta una forma di tradimento.
Dal punto di vista femminile, l’utilizzo della pornografia viene considerato davvero un tradimento.
Sviluppano un’atroce ed efferata gelosia nei confronti del pc, dell’immaginario erotico del partner e dell’attività autoerotica deputata al piacere solitario.

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Top ten delle fantasie erotiche

Tornando allo stravolgimento dell’immaginario erotico e soprattutto all’omologazione, vanno per la maggiore immagini di sesso di gruppo, sculacciamenti e soft abusi vari, sadomasochismo e scene di amore saffico.
L’amore saffico sembra essere davvero al primo posto delle classifiche, immagini che incarnano una nuova possibile modalità erotica, l’atra metà del cielo del sesso estremo, duro, senza accortezza e poco appagante per la donna.

E l’amore che fine ha fatto?

Argomenti che non si trattano né in casa né a scuola, sono l’amore, l’erotismo, la dimensione del desiderio e dell’immaginario erotico, lasciando all’etere e al porno il potente e importante compito di formare ed informare sulla sessualità.

La sfera della sessualità è un luogo simbolico, contenitore di molto di più della semplice unione di due corpi – o peggio di due organi genitali o di un pc e dell’autoerotismo – ,comprende, invece, il passato sessuale ed emozionale dei due protagonisti dell’incontro amoroso, la genitalità e la fisicità, gli immaginari erotici l’affettività, la cultura e i valori di entrambi i protagonisti dell’incontro amoroso.
La sfera della sessualità non può essere relegata esclusivamente all’aspetto coitale, genitale, quasi ginnico, ma deve contenere quelle caleidoscopiche sfaccettature che comprendono corpo, psiche, relazione e immaginario erotico.

Il maggiore afrodisiaco è sicuramente il cervello, luogo deputato alla produzione ideica e di immagini che risuonano con modalità amplificate a seconda del contenuto, storia di vita e riverbero emozionale del protagonista dell’incontro amoroso.
Ancor di più per la sessualità femminile, il coinvolgimento, l’immaginario erotico e il mondo dell’altro rappresentano un potente e indispensabile afrodisiaco.

Dottoressa Valeria Randone

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6 Commenti. Nuovo commento

  • Valeria Randone
    29 Agosto 2016 11:53

    Gentile Utente,
    il tema “utilizzo pornografia” apre scenari complessi e sfaccettati, non dipanabili online e non omologabili per tutti.
    Chi la utilizza per lenire la solitudine..
    Chi per noia..
    Chi come ipno-induttore..
    Chi per reggere la monotonia della sua vita di coppia..
    Chi per rimenere fedele al partner lontano..
    Chi per compensare quello che gli manca nella sua vita, o coppia..
    Chi per apprendere..(i giovani soprattutto)
    Chi per nutrire il proprio immaginario..
    Chi si identifica negli “attori” perché non ha il coraggio di agire..
    Chi per giocare..
    Chi ne è dipendente, perché solitamente ha un nucleo psichico di dipendenza..(cibo, alcool, lavoro, internet, gioco d’azzardo, shopping compulsivo, pornografia; il nucleo é sempre lo stesso).
    Chi la utilizza come surrogato di altro..
    Chi ancora, ha paura dell’Amore e della sessualità, del piace condiviso..

    Le “innocue” scene saffiche tutelano l’inconscio dalla paura del l’omosessualità, presente in ogni uomo.

    L’Amore, e la sessualità ad esso correlata, è un percorso “irto di ostacoli, dove i più coraggiosi osano avventurarsi”.

    Ogni caso comunque, è una storia a se, così come ogni individuo ed ogni coppia in cui la sessualità abita, o non abita.

    Un cordiale saluto.

    Rispondi
  • “Le “innocue” scene saffiche tutelano l’inconscio dalla paura dell’omosessualità”.

    E’ plausibile. Non ci avevo mai pensato.

    MI piace anche guardare scene di autoerotismo maschile.

    Omosessualità latente, non c’è dubbio. Ma io se avessi davvero voglia di andare con un uomo ci andrei senza problemi.

    Omosessualità latente in tutti, forse. Ci sono state civiltà in cui avere rapporti omosessuali era la norma. E l’Inconscio Universale non muta nel tempo.

    Rispondi
  • Ma se vedere immagini lesbo è un modo per rimuovere la paura dell’omosessualità, allora guardare immagini di autoerotismo significa esorcizzare il senso di colpa atavico legato alla masturbazione?

    Rispondi
    • Valeria Randone
      30 Agosto 2016 12:20

      Potrebbe essere.
      Ma in clinica, è sempre utile effettuare una diagnosi scrupolosa della psiche del Pz, della sua storia di vita (stili educativi interiorizzati inclusi), del suo inconscio con relativi meccanismi di difesa della psiche, della coppia in cui la sua sessualità abita (o non abita), del suo immaginario erotico, e se combacia con la sua realtà sessuale, e di tantissimo altro.
      Se l’autoerotismo è compensatorio, sostitutivo, se ha anche una vita sessuale appagante e ludica.
      Se è psichicamente sano, gli stili di vita, ecc..
      Online, sono comunque sempre ipotesi fantasiose ed approssimative.
      Spesso i sensi di colpa associati al l’autoerotismo portano il paziente ad estenuanti astensioni, ed ad “atipici” e “sine-causa”, dolori e malesseri postumi.
      Se desidera approfondire o sere seguito da me, chiami pure, lasciando traccia del numero, verrà richiamato, online non è possibile approfondire ulteriormente, significherebbe togliere valore al suo sentire più profondo.
      Un cordiale saluto.

      Rispondi
  • Mi incuriosisce il tema della pornografia che muta il desiderio. O meglio, non mi è molto chiaro se ciò avvenga realmente.

    È azzardato il paragone con la frase “è nata prima la gallina o l’uovo”? Dove la gallina sarebbe l’insieme dei desideri sessuali e l’uovo la pornografia?

    Mi spiego meglio, le critiche alla pornografia se ho capito bene pongono questo dubbio: un giovane d’oggi, desidera provare sesso facile, rapporti con più donne, giochi di ruolo etc etc…, perché li vede in un film porno o sono istinti “innati” e, quindi, non indotti dalla visione della pornografia?
    Lo stesso si potrebbe dire dei canoni estetici: una donna magra e formosa è vista come bella SOLO per via delle riviste e pubblicità?! Altrimenti saremmo tutti attratti da altre forme?

    In un mondo senza pornografia, il sesso sarebbe diverso?
    La pornografia, e la trasposizione in video, di desideri maschili/femminili innati o è la creazione di “nuovi” desideri?

    Es. Un ragazzo dell’800, eliminando proibizioni sociali e culturali legate al sesso “libero”, avrebbe avuto lo stesso desiderio di un ragazzo d’oggi o no?
    Se pensiamo alla sodomia, non mi pare sia una pratica solo d’oggi né che abbia un fine riproduttivo.

    Ci sono studi in merito?
    Ovvero, se e cosa modificano le pubblicità, le riviste, la pornografia in termini di gusti estetici e sessuali?

    Grazie

    Rispondi
    • Valeria Randone
      12 Dicembre 2020 07:31

      Buongiorno,
      la sessualità – cosa ben diversa dal sesso – sarebbe ben diversa e meno solitaria senza un abuso, non uso, di pornografia.
      Oltre al tema dell’immaginario erotico, la pornografia, che non va demonizzata, crea dipendenza, assuefazione, deficit erettivo ed eiaculazione ritardata e calo del desiderio in chi ne fa un abuso.
      Gli studi ci sono e sono tantissimi.
      Può trovarli sulle più accreditate riviste scientifiche: mediche, psicologiche e sessuologiche.

      Un cordiale saluto

      Rispondi

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