Buongiorno dottoressa,
ho 63 anni e sono sposato da 22, io e mia moglie (64 anni) non abbiamo più rapporti fisici dal 2020, l’ultima volta lei provò dolore ma in seguito si è rifiutata di fare visite sia mediche che psicologiche, dice che non vuole perdermi ma non succede mai nulla, nemmeno durante una vacanza ai tropici di 7 giorni. Ogni giorni lei prova fastidi fisici e tachicardie (assume En e Bisoprololo), ha paura delle zanzare, delle malattie, ecc., secondo me è ipocondriaca e si è chiusa in se stessa. Dice che si sente vecchia, fatto sta che da almeno 8 anni ha dei dolori e a volte sono dovuto rientrare dal lavoro (100 km di viaggio) per rassicurarla.
Oramai mi sento un caregiver, non un marito. Sono certo che i prossimi anni saranno uguali ai 5 ultimi trascorsi, ma non mi sento di gettarli via così. Ci amiamo ma ormai come tra fratelli, lei dice che dobbiamo recuperare ma non fa nulla in tal senso, anche uscire per fare la spesa è un risultato ormai. Non voglio divorziare, ma se voglio avere un momento fisico le alternative sono o fare da solo o ricorrere ad una escort, e non mi sono sposato per finire così squallidamente la mia vita.
Sono anche arrabbiato con lei che mi ha relegato in un angolo senza avere il coraggio di dirlo.
La prego di darmi la sua opinione, dottoressa, la ringrazio molto. Saluti.
Mario
Gentile Mario,
la ringrazio innanzitutto per aver condiviso con tanta sincerità la sua storia. Della mia opinione non se ne fa niente, della mia eventuale cura sì.
Dal suo racconto emerge un grande senso di frustrazione, dolore e solitudine emotiva, che ha accumulato negli anni nonostante l’amore e l’affetto che continua a provare per sua moglie. È evidente quanto lei abbia investito energie e attenzione nella relazione e quanto la situazione attuale le pesi profondamente.
La dinamica che descrive è purtroppo abbastanza comune in alcune relazioni di lunga data, soprattutto quando entrano in gioco fattori fisici, psicologici e relazionali che non vengono affrontati nel tempo.
Di sua moglie e del suo cuore non mi dice niente se non la lista dei sintomi!
È evidente che non sta bene e che non è felice, e va aiutata.
Lei ha riconosciuto con lucidità diversi segnali: la chiusura di sua moglie, il suo rifiuto a farsi aiutare, i sintomi psicosomatici ricorrenti e anche la trasformazione del vostro legame da coniugale a quasi “fraterno”.
Quello che descrive non è solo una crisi sessuale, ma una crisi individuale e di coppia più ampia, in cui anche i ruoli si sono sbilanciati: lei oggi si sente più un caregiver che un marito, e questo, nel lungo termine, logora il rispetto reciproco, il desiderio e persino la propria identità personale.
Detto questo, il suo desiderio di non gettare via tutto è comprensibile e anche molto nobile.
Ma questo non significa rinunciare alla propria dignità e ai propri bisogni fondamentali. È evidente che lei si sente diviso tra il senso di responsabilità e affetto per sua moglie, e il bisogno legittimo di vicinanza, contatto fisico, vitalità.
Non è mai troppo tardi per chiedere aiuto – vero, non via e-mail e basta! – e mi riferisco non solo a sua moglie, ma anche a lei. Anche se sua moglie non è pronta a fare un percorso, potrebbe essere molto utile per lei iniziare un percorso individuale di supporto psicologico per lavorare sulle sue emozioni, sul senso di colpa, sulla rabbia che esprime (in modo comprensibile), ma anche per prendere decisioni più serene e fondate per il suo futuro.
A volte, cambiando un elemento nella dinamica (in questo caso lei stesso), possono cambiare molte cose.
Infine, capisco la tentazione di “cercare altrove” un sollievo fisico, ma le suggerirei di non prendere decisioni impulsive dettate dalla frustrazione: a volte rischiano di creare solo più solitudine o confusione.
Il suo malessere merita ascolto e rispetto, e lei ha fatto il primo passo scrivendomi. Le suggerisco di proseguire cercando un confronto professionale dal vivo con uno psicoterapeuta, possibilmente esperto in relazioni di coppia e sessualità. Anche da solo, per iniziare.
Le auguro coraggio, lucidità e un po’ di pace, che in questo momento sembra mancarle.
Un caro saluto
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