Il sessuologo clinico e le terapie dell’amore

Chi è il sessuologo?

È un professionista adeguatamente formato (studia dai dieci agli undici anni) per curare le disfunzioni sessuali, la coppia ammalata, un’adolescenza difficile, e accompagna i pazienti single o in coppia durante le varie stagioni e fasi della vita.

Quando ci rompiamo un piede andiamo dall’ortopedico, quando abbiamo una malattia della pelle dal dermatologo, per una malattia dell’anima dallo psicologo, un infarto dal cardiologo, un ictus dal neurologo.
Quando ci sono problematiche relative alla poliedrica sfera della sessualità a chi bisogna rivolgersi?
Al sessuologo clinico o psico-sessuologo o psicologo-psicoterapeuta-medico formato in sessuologia clinica. 

valeria randone psicologo sessuologo clinico

Il “sessuologo clinico o psico-sessuologo” è uno psicologo, psicoterapeuta o medico perfezionato in sessuologia scientifica; può avere una laurea in medicina o una in psicologia. Deve essersi laureato, avere effettuato il tirocinio di un anno, essere iscritto all’albo di appartenenza e avere frequentato una scuola della durata di quattro o cinque anni.  (Sarebbe meglio che avesse fatto un percorso di psicoterapia o psicoanalisi individuale.)

Lo studio di chi si occupa di sessuologia è uno studio dove la riservatezza e la privacy sono garantite. Il mio, per esempio, ha una doppia porta in modo tale che nessun paziente possa incontrare il successivo o il precedente, sempre accuratamente distanziati. La ricevuta sanitaria è spesso compilata dal professionista per evitare che lo sguardo di una segretaria potesse creare imbarazzo o vergogna. Esiste anche un timbro, detto dell’opposizione, che il paziente può richiedere al professionista che una volta applicato sulla ricevuta sanitaria, questa non verrà inviata all’agenzia delle entrate. I suoi dati saranno protetti e noi specialisti in regola con la fatturazione.

Che differenza c’è tra uno psicologo e un sessuologo clinico?

Come chiedersi se c’è differenza c’è tra un medico di medicina di base e uno specialista.
Per ottenere la qualifica di psicologo occorre una laurea quinquennale, alla quale segue un anno di tirocinio e un esame di stato post-lauream per potersi iscrivere, poi, all’albo professionale di appartenenza.
Lo psicologo può aiutare i pazienti a gestire la propria vita emozionale, i più svariati vissuti, a gestire i pensieri disfunzionali o dolorosi, e tanto altro ancora.
La sessuologia è, invece, un perfezionamento assolutamente successivo alla laurea, e dura dai quattro ai cinque anni.
Il sessuologo si occupa di tutto ciò che riguarda la sessualità – sana o disfunzionale -, così tra noi clinici ci sono colleghi sessuologi che sono anche ginecologi, andrologi o urologi, e anche psichiatri.

Quindi, ricapitolando:
La sessuologia clinica non si occupa soltanto della sessualità e dei suoi malanni, ma di molto altro.
Uno degli aspetti di fondamentale importanza della sessuologia e del lavoro del sessuologo è la lettura degli eventi dal punto di vista psico-relazionale e sessuale, e dal punto di vista sociologico e antropologico.
Esistono svariati fenomeni che influenzano e modificano la sfera dell’affettività e delle dinamiche di coppia, e necessitano tutti di un’adeguata analisi.
Il sessuologo si occupa, inoltre, della prevenzione dello stalking, del sostegno psicologico e della cura delle donne che soffrono di dipendenza affettiva, o fame d’amore, e ancora del sostegno psicologico e della cura delle donne vittime di abusi psichici e fisici.
La sessuologia si sa, seduce e cattura, per poi invitarci allo studio e alla formazione ininterrotta, di chi, come me, l’ha davvero sposata.
Ecco alcuni esempi del possibile, anzi indispensabile, lavoro del sessuologo clinico:

  • La coppia è in crisi?
  • Il desiderio sessuale è sopito o estinto?
  • La vita sessuale è disturbata da una sgradevole eiaculazione precoce?
  • Oppure ritardata? che, addirittura, impedisce la fecondazione?
  • L’ansia da prestazione danneggia e compromette la serenità sessuale?
  • Un vaginismo impedisce ogni forma di penetrazione, la fecondità, nonché la visita ginecologica?
  • La coppia non naviga in buone acque: tradimenti, separazioni, chat erotiche e dipendenza dal porno?

Un grosso capitolo del nostro mestiere dedica tanto spazio alle nuove derive della sessualità.
Ai nuovi usi e costumi sessuali, agli amori online, a Eros e chat, all’utilizzo massiccio della pornografia e alle nuove addiction, pericolosamente destabilizzanti soprattutto per gli adolescenti.

La possibile durata di una terapia sessuologica

La durata della terapia – domanda che fanno tantissimi pazienti, online e de visu – dipende da tanti fattori, alcuni dei quali sono:

  • La diagnosi clinica (andro-sessuologica, se trattasi di un uomo, ginecologica e sessuologica, se trattasi di una donna)
  • Dalle dinamiche di coppia (la presenza o meno di lotte di potere, empatia, dialogo, condivisione, stesso sguardo sul mondo, genitorialità, fase del ciclo di vita, amore, altro..)
  • Dal livello di motivazione alla terapia
  • Dal persistere dell’amore nella coppia
  • Dalla presenza, o meno, di eventuali amanti o relazioni satellite
  • La presenza, o meno, di problematiche psichiche, psichiatriche, o fisiche in entrambi i partners.

In italia, rispetto all’America, la figura del sessuologo non è ancora riconosciuta dalla legge – si parla infatti di uno psicologo- psicoterapeuta perfezionato in sessuologia clinica – ma abbiamo una federazione italiana di sessuologia scientifica – la FISS – che regolamenta la formazione, e grazie all’esistenza di un albo nazionale, si può serenamente controllare online la formazione dei “clinici” che si occupano di sessualità, secondo scienza, coscienza e competenza.

Il sessuologo è il clinico pro-coppia e anti-infedeltà

Qualche dato allarmante
Sono ben 16 milioni di italiani che lamentano un disturbo sessuale e almeno 80.000 sono le coppie a rischio di rottura per problemi irrisolti, nati e mantenuti in vita, proprio in camera da letto.
I matrimoni bianchi sono ben 20.000 e la mancanza di un’attività sessuale giudicata da entrambi soddisfacente (anorgasmia coitale, eiaculazione precoce, eiaculazione ritardata..) è all’origine di un quinto delle separazioni.
Consultare un clinico rappresenta la strategie “salva coppia”, rappresenta la strada migliore per dimostrare al partner la propria volontà di effettuare un cambiamento, tentare di avviarsi verso il percorso di guarigione.
La strada più rapida, e spesso senza ritorno, che intraprendono le coppie in crisi, è invece il tradimento.
Inoltre persiste la convinzione, radicata e diffusa, che cambiando partner si possano risolvere tutte le problematiche relazionali e sessuali.

Psico-sessuologo quindi, prima del legale?
Assolutamente si.
l’Italia è oggi all’avanguardia per quanto riguarda la sessuologia:
clinici formati e competenti, congressi, iniziative di ogni genere, associazioni, federazioni e studi scientifici che nulla hanno da invidiare agli altri paesi dell’Europa.

Il sessuologo in un momento storico complesso

L’egemonia del “principio di prestazione” – Viagra docet – ha danneggiato fortemente il desiderio sessuale e la sessualità si è sempre di più trasformata in una sorta di “compito in classe” .
Una sessualità ansiogena, spesso farmaco-dipendente, è una sessualità scevra dal desiderio e soprattutto dalla dimensione di “coppia”. Il viagra e simili – così come tutti i farmaci pro-erettivi -, con le loro magie e alchimie, agiscono sulla seconda fase della risposta sessuale, cioè sull’erezione, ma, sul desiderio sessuale, sulla risposta orgasmica e sull’amore, non hanno nessun potere.
Direi, per fortuna.

I motivi per richiedere una consulenza sessuologica 

I motivi che spingono una coppia a richiedere una consulenza sono tanti.
Alcune volte ne sono consapevoli e giungono in studio con una richiesta chiara, altre volte hanno soltanto un gran disagio e vogliono capire a cosa sia dovuto.
Quando la coppia chiede il mio aiuto per risolvere una difficoltà sessuale, mi bastano poche sedute per capire che ciò che i partner vivono come il disagio sessuale altro non è che il sintomo di qualcosa di più profondo. Nella maggior parte del casi, infatti, la terapia non riguarda la sfera squisitamente erotica, ma altri ambiti che hanno poi una ricaduta a cascata sulle lenzuola.
Un altro motivo che accompagna di gran corsa le coppie da un esperto è il tradimento: la scoperta del tradimento, come scegliere l’amante o il coniuge ufficiale o viceversa, l’elaborazione del tradimento, la recidiva del tradimento.
Mi capita di incontrare uomini del tutto disorientati di fronte al tradimento delle loro donne: abituati a essere perdonati da donne comprensive e accomodanti, che si immolavano in nome della famiglia e del figli, e che si trovano oggi ad avere a che fare con donne che non vivono più il sesso come dovere coniugale ma come fonte di piacere, e se non lo trovano in casa lo cercano fuori.
Con l’evoluzione dei metodi contraccettivi e la scissione della sessualità dalla procreazione, le donne vivono l’aspetto ludico dell’erotismo al pari dei loro compagni.
L’adulterio al femminile, oggi, per l’uomo è diventata la nuova emergenza che destabilizza le sue certezze sessuali. 

Il sessuologo e la personalizzazione della terapia

Ogni terapia, anche farmacologia, come quelle per il deficit erettivo a etiologia mista, necessita di una disamina profonda e competente delle cause psichiche che contribuiscono all’insorgenza ed al mantenimento della disfunzione sessuale.
Il sessuologo lavora in questa direzione.
Un approccio rivolto esclusivamente al sintomo risulta “orfano” di un percorso poliedrico, in grado di garantire emozioni e sensazioni preziose e uniche che riguardano l’intimità e la sessualità.
La sessuologia, quindi, non può essere separata da una “pratica della parola e dell’ascolto” empatico, competente e professionale di chi se ne occupa.

Kaplan e la teoria della T in sessuologia 

Helen Kaplan, sessuologa americana, pioniera della sessuologia, sosteneva che i problemi sessuali possono essere visualizzati come se fossero una T.
In questa metafora abbastanza evocativa, la Kaplan poneva sulla stanghetta orizzontale i sintomi relativi al presente della coppia, quelli che noi sessuologi chiamiamo cause di mantenimento della disfunzione, sulla stanghetta verticale quelli dovuti al passato del paziente: cause d’insorgenza.
Grazie a questo esempio, ci rendiamo conto di quanto sia riduttivo per esempio somministrare un farmaco e basta a un paziente che soffre di deficit erettivo o a una donna che soffre di vaginismo

Talvolta è possibile risolvere un sintomo sessuale lavorando in seduta semplicemente sul presente della coppia, senza per forza andare a ridosso nel tempo, alle radici profonde e inconsce. Altre volte no. Ovviamente dipende sempre dalla diagnosi sessuologica che farà il clinico competente.
Grazie alla T, la Kaplan ha superato il dogmatismo delle terapie comportamentiste che cercano di guarire solo il sintomo e la rigidità della psicoanalisi che fa risalire ogni sintomo sessuale al passato della persona. Due stremi scientifici che in sessuologia si armonizzano per il bene della coppia.
Per aiutare una coppia, il terapeuta può scegliere di lavorare sul dialogo e la comunicazione, sul partner più malato dei due o su quello più sano.
La scelta è molto difficile ma assolutamente indispensabile che solo un sessuologo bravo può fare. 

Spesso il partner più in difficoltà è anche il più ostile alla terapia: luogo in cui è stato trascinato dal partner, pur di non perderlo. Solitamente accetta perché non ci sono altre strade, così la terapia sessuologica diventa l’ultima è l’unica  spiaggia per tenersi la sua coppia.
Per me che sono un’aggiustatrice di cuori per professione, ascoltare i partner resistenti alle teorie dell’amore è sempre una meravigliosa sfida.
Aiutare le coppie a rimanere coppia o a diventare tali – essere coppia non significa esserlo – è sempre un grande privilegio. 

Il sessuologo e lo studio dell’immaginario erotico

Un altro punto di centrale importanza nella nostra pratica clinica è lo studio dell’immaginario erotico e dei suoi fantasmi consci e inconsci.
Trattasi di un lavoro di secondo livello, da effettuare con la coppia in terapia.

Differenza tra consulenza sessuologica e terapia sessuologica

La consulenza sessuologica è già un primo passo verso la chiarificazione del disagio, anche se non si può parlare di terapia, perché non cura, ma mette a fuoco.

La consulenza sessuologica può riguardare svariati temi:

  • tematiche legate allo sviluppo sessuale dell’età evolutiva, educazione emozionale e sessuale inclusa
  • tematiche legate ai rapporti interpersonali in generale
  • ai problemi della sessualità procreativa
  • all’infertilità e le sue cure
  • alla sessualità durante le varie stagioni della vita
  • alla sessualità degli anziani
  • ai problemi di identità sessuale
  • alle problematiche relative all’orientamento sessuale
  • alla gravidanza, alla sessualità in gravidanza e dopo il parto
  • ai metodi contraccettivi
  • alle malattie sessualmente trasmissibili, e così via.

La psicoterapia dei disturbi sessuali e delle disfunzioni relative alla vita sessuale ha come scopo non solo la risoluzione della disfunzione sessuale, ma anche il mantenimento del benessere psico-emozionale e sessuale raggiunto.

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