Tra tutti i vari tipi di invadenza è quella che sopporto di meno.
È subdola, non puoi difenderti, non la puoi arginare e talvolta ti fa stare così tanto male da portarne i postumi a lungo.
Alcuni profumi sgradevoli e intensi si insinuano nelle tue narici sino a stordirti e nausearti. Si attaccano alla gola corrodendo le mucose, ti regalano nausea e malessere. Ti senti inerme e profondamente infastidita.
L’olfatto, dal punto di vista filogenetico, è un organo di senso arcaico, poi, pian piano, evolvendoci lo abbiamo bistrattato dando spazio all’impertinenza della vista. Il neonato riconosce la madre sin da subito, è per lui un senso-bussola.
Gli odori hanno un potere enorme: ci trasportano altrove e rievocano i ricordi senza farli passare dalla ragione. Conoscono la porta d’accesso del cuore. Gli odori agiscono in silenzio, prima che il pensiero li riconosca e li blocchi. Non chiedono il permesso: spalancano porte chiuse e riscrivono il presente con l’inchiostro del passato.
Gli odori non mentono mai. L’odore di terra bagnata riapre infanzie sepolte e spezzate.
Il profumo d’arancia non è solo arancia: è casa della nonna, è un dicembre doloroso o caloroso,
è magia, è perdita.
Ogni odore è un richiamo accogliente o respingente, una mappa emotiva sepolta. Decidere di farlo entrare o meno nelle nostre narici spetta solo a noi. Quindi, gli invadenti olfattivi dovrebbero stare alla giusta distanza da noi.
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1 Commento. Nuovo commento
Mia cara e affettuosa dottoressa, i suoi studi portano alla luce tante realtà.
È vero; i profumi ci riportano indietro, come dice lei; alla nostra infanzia, alla buona cucina. Io in questo periodo l’ho perso, e mi manca tantissimo..
la saluto affettuosamente.