Dopo l’ennesima domenica di silenzio assordante, in cui io, classico uomo sposato, innamorato di una donna giovane e bella, sparisco per esigenze familiari, oggi ricevo il benservito. “Ti lascio, non mi cercare mai più. Voglio una vita, dei figli, una casa, un sabato, una domenica, una vacanza. E tu non puoi darmele. Addio”.
Sono a pezzi. Che faccio?
La prego mi aiuti.
Grazie
Gentile Uomo sposato,
non mi è chiaro da quando tempo questa sua giovane donna, bella e innamorata, sia rimasta in affitto. In religiosa attesa. In lista d’attesa. Dietro le quinte di una vita altra, non sua. Sono a conoscenza di pochi elementi per poter capire un po’ di più e tentare di dirle qualcosa di sensato. Lei mi racconta della sua ennesima domenica di sparizione e del messaggio di addio della ragazza. Immagino che tra la domenica e il messaggio ci siano stati tanti altri tasselli emozionanti e strazianti, e le famose briciole di presenza e macigni di assenza.
Le suggerisco di leggere uno dei miei libri: “Anima in affitto, e se la punizione fosse sposare l’amante?” Leima editore. Tratta proprio delle domeniche infinite e immobili e dello strazio di chi rimane in attesa.
Lo legga e ne riparliamo, se ha piacere di farlo.
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