11 luglio: buon compleanno iPhone. Amore e tecnologia

Il nostro inseparabile amico, oggi, compie ben dieci anni di vita nel nostro stivale.
Da inguaribile romantica non posso fare altro che festeggiarlo, scrivendo di lui. Sembra che il sessantasette per cento degli italiani ne possieda uno. Datato, aggiornato o riciclato, oppure l’ultimo modello che per far sì che ci apra il suo cuore, devi guardarlo dritto negli occhi, come si fa con chi amiamo davvero.
E sembra anche che abbia cambiato le nostre abitudini. In meglio, e in peggio.
Ha la forma di una tavoletta e un cuore pulsante. Sa tutto di noi.
Cosa ci piace, di cosa abbiamo bisogno, quali ristoranti cerchiamo la sera.
Quali voli acquistiamo al volo.
Quali strade cerchiamo sulle nostre inseparabili app quando ci smarriamo (a me capita sempre).
Quali siti frequentiamo, e con quali notifiche ci emozioniamo.
Per non parlare poi delle calorie che consumiamo, o che dovremmo consumare. E anche di chi siamo innamorati, meno innamorati, o non più innamorati.
L’iPhone sa tutto di noi.
Così ci ritroviamo iper connessi, con tutto in tasca – noi donne in borsa – e il mondo fuori.
Anche io, da anarchica delle mode, ho dovuto cedere al fascino della Apple, acquistandone uno.
Quando, anni addietro, il mio inseparabile BlackBerry si ruppe all’improvviso, anzi senza preavviso, lasciandomi in panne di lunedì mattina, fui obbligata a cercare un adeguato contenitore per la mia sim.
Così, quel lunedì, dissi addio al mio BlackBerry – compagno di avventure, ricordi, emozioni e scritti -, regalandogli una degna sepoltura, e traghettai al mondo della Apple.
Ero diffidente, arrabbiata e non volevo in nessun modo omologarmi al resto del mondo.
Tra l’iPhone e me ci fu una conoscenza lenta – come con un nuovo amore, e per di più con il vissuto di chi aveva sofferto per amore – lo guardavo con circospezione, chiedendo di continuo a mia figlia qualcosa di lui.
Adesso, dopo anni di intimità e assidua frequentazione, il mio iPhone è diventato la mia nuova “protesi emozionale”.
Contenitore di ricordi e foto, di tramonti e pensieri, di scritti – tanti – del mio vulcano, dei miei cani, e dei tanti sos dei miei pazienti e lettori.
Quindi, caro amico, trascorri un buon compleanno.
Sono certa che ti festeggeranno in tanti.
Oggi, però, ho deciso di festeggiarti così: ti lascio a casa e porto con me il mio cane!

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