Fortunati coloro che si baceranno di baci affamati e carnali. Di passione e di desiderio. Di bisogno e dell’altro. Di ieri e di domani.
Di quei baci mai dati prima, senza passato e senza futuro, che si nutrono dell’adesso e che diventano la porta d’accesso per il domani circumnavigando l’anima. Quel sotto passaggio tanto inesplorato quanto affascinante a cui soltanto a pochi è concesso entrare.
T
alvolta a uno soltanto. Le labbra, al di là delle labbra e oltre le labbra, diventano il passaggio segreto per il cuore: proprio e altrui.
Tra ieri e futuro, senza pausa e senza tempo. Quei baci che avvolgono anche nel ricordo e nell’intensità del sapore che lasciano addosso e dentro.
Quei baci contro vento, anarchici, imperativi. Dittatoriali e disobbedienti.
Quelli che non si dovrebbero.
Quelli che ci sono nonostante tutto, che non seguono nessuna convenzione e logica e che obbediscono all’unica legge che conoscono: la legge del desiderio.
In quei baci c’è un nubifragio e un cielo azzurro, una mareggiata e una zattera dove abitare, uno straripamento e una diga.
L’arcobaleno dopo la tempesta. Il cielo in una stanza e tutto il mondo fuori.
I baci disobbedienti sono una giungla di emozioni e paure, di bisogni e privazioni, dove divampa l’irrazionale e l’illogico e dove il dopo non sarà mai come il prima.
Perché, a volte, anche un solo bacio ti cambia la vita.

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