Non è da tutti e non è per tutti.
Scordatevi l’attesa come amplificatore del desiderio, il partner da accarezzare sotto le lenzuola, le emozioni e i baci profondi che fanno divampare i sensi, la contraccezione, l’unicità e l’esclusività di un rapporto sessuale.
Ingredienti desueti, tristemente smarriti, che mal si sposano con questa nuova deriva della sessualità.
Audacia o incoscienza si intrecciano con un’assoluta mancanza del limite, il tutto condito da dosi massicce di farmaci.
La maratona sessuale ha inizio.
Si chiama chemsex, ed è un miscuglio di sesso e droghe.
Sempre più sesso, sempre più droghe. Sempre più confusione, sempre meno protezione.
Sempre più rischi, sempre meno intimità.
Dei perfetti sconosciuti accomunati dallo stesso brivido del proibito, omosessuali o etero, cambia poco, si incontrano in case private e fanno sesso sino a affiorare il record di una settimana.
Senza pause e senza sosta, nemmeno il settimo giorno, storicamente deputato al riposo.
Un ammasso di corpi autocancellanti in fase post orgiastica e di coscienze annebbiate si fondono e confondono alla ricerca di un piacere estremo, continuo e compulsivo.
Per sposare questa pratica sessuale ci vogliono tanti “senza” e due soli “con”.
Senza freni inibitori, senza desiderio, senza amore, senza conoscenza, senza pudore, senza limitazioni e tregue.
Un pusher e un cocktail ben assortito di droghe.

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