Hanno superato l’aborto selettivo – metodica che si attua nei casi di problematiche di salute e di parti gemellari complessi -, l’amniocentesi predittiva, i pregiudizi e la ghettizzazione, e il gruppo dei pari. Cosa non da poco.
Sono giovani e volenterosi.
Sono cuochi, e hanno un cromosoma in più: quello del cuore.
Dieci ragazzi con sindrome di Down e un ragazzo autistico, che nulla hanno da invidiare ai loro coetanei, aprono a Roma una pizzeria interamente gestita da loro, e vengono assunti a tempo indeterminato.
Quando si ha voglia di fare, nessuno è diverso, né migliore di qualcun altro.
Vince la tenacia e sua sorella la determinazione.
Cosa rarissima ai tempi di oggi.
I ragazzi sono impegnati a cucinare e servire manicaretti ai loro clienti, con dolcezza, professionalità e gratitudine per il lavoro ricevuto.
Il ristorante si chiama la locanda dei Girasoli e rischia di essere chiuso a tempo indeterminato insieme ai loro sogni.
La pizzeria lavora soltanto il venerdì e il sabato, e le spese sono davvero tante per riuscire ad andare avanti, avrebbero bisogno di una sede più centrale con un costo più contenuto.
Dare lavoro e dignità a dei ragazzi disabili mi sembra un progetto davvero emozionante, che tocca corde emotive profonde di ognuno di noi.
L’obiettivo è quello di poter dare un’indipendenza economica e un riscatto sociale a quei ragazzi che vengono declassati ed emarginati dal mondo del lavoro attuale, in modo che non si accontentino soltanto di abitare gli istituti e della loro pensione da disabilità a tempo indeterminato.
Un vero riscatto sociale, una vera innovazione, un grido all’integrazione.
Auguro di tutto cuore a questi ragazzi tanta felicità e un futuro ricco di soddisfazioni e di Amore.
Fonte: TG5
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