Identikit del partner ideale. Quello che le donne non dicono

Jaumo, un app per incontri amorosi, ha indossato i panni amatoriali di uno psicologo e ha cercato di capire. Di capire cosa desiderano le donne quando amano, e cosa invece non sopportano.
Questo sito di dating online ospita ben quaranta milioni di cuori solitari, appartenenti a venticinque paesi del mondo.
Le variabili analizzate – a quanto pare indispensabili per formare una coppia, e per di più comuni a tutti i paesi del pianeta – sono: l’età, gli interessi comuni, i figli di eventuali altri partner, e le vacanze. Vere note dolenti.
Iniziamo dalletà
L’età conta e come se conta. Gli uomini preferiscono una donna coetanea o con poca differenza d’età. E chi lo avrebbe mai detto!
Abbiamo sempre immaginato gli uomini attratti e sedotti da donne più giovani, toniche e fertili, invece, sembrano sentirsi rassicurati da compagne con le stesse esigenze e lo stesso sguardo sul mondo.
Le donne sono propense a iniziare una relazione con un uomo più grande o marcatamente più piccolo.
E anche in questo ultimo caso, chi lo avrebbe mai detto!
Abbiamo sempre scomodato Freud e il suo tanto abusato Edipo per sdoganare coppie asimmetriche formate da giovani donne e uomini più grandi. Coppie nutrite dall’asimmetria e dalla sperequazione, dalla protezione e dalla sottomissione. Un uomo più giovane sembrava essere associato al parco giochi della sessualità, al carpe diem emozionale, e invece, anche in questo caso la differenza d’età può rappresentare un elemento di forza per un cammino condiviso.
I figli del partner
Altro tema dolente: i figli dei pregressi matrimoni o convivenze. Molti intervistati sono già al secondo giro di boa dell’affettività, quindi, dovranno confrontarsi con il presente da genitore del partner scelto. Uomini e donne, in maniera identica, sempre secondo l’indagine, non considerano i figli delle precedenti unioni un problema (53% degli intervistati). Anche in questo caso, tra la teoria e la pratica, penso ci sia davvero molta differenza.
Le percentuali analizzate, immagino, non tengono conto degli ex, degli sgambetti, e dei figli utilizzati come moneta di scambio. Ma questo è un altro discorso.
Le vacanze separate
Il 47% del campione europeo si reputa favorevole ad andare in vacanza da solo.
Mentre in Italia le donne risultano più trasgressive, o forse più stanche e poco inclini a non fruire appieno di una vacanza, e il 65% dice di sì alle vacanze separate.
Gli uomini, paradossalmente, preferiscono le vacanze in coppia. Anche nel caso delle vacanze questa indagine ci fa riflettere. Nell’immaginario collettivo associavano l’uomo all’essere un cacciatore cronico e la donna alla famiglia; sembra invece che la donna sia parecchio stanca per le fatiche dell’anno trascorso e non intende vivere una vacanza che non sia vacanza, a costo di viverla in solitudine.
Gli interessi della coppia
L’ultimo tassello di questa indagine analizza gli interessi in comune.
Per il 62% delle italiane non è indispensabile al fine della formazione della coppia avere gli stessi interessi. E anche in questo caso sono rimasta stupita da questo dato perché pensavo che un’intesa cognitiva e lo stesso sguardo sul mondo fosse il prerequisito per formare una coppia candidata alla longevità.
Per fortuna il 57% degli intervistati lo reputa assolutamente indispensabile.
Abbiamo ancora qualche speranza di avere coppie che si guardano, che si parlano, e che vadano in vacanza insieme.

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