Alcune persone amano collezionare francobolli, altri opere d’arte, altre ancora amori e amanti, e altre delusioni.
I collezionisti di delusioni sono delle persone governate da un tarlo invisibile – o nucleo masochistico – che li ammanetta alla sofferenza e alla ripetizione degli stessi schemi comportamentali e amorosi.
Pur soffrendo, pur amando male, pur maledicendo loro stessi per le loro scelte o non scelte, non possono farne a meno. Non riescono a cambiare la loro traiettoria del cuore, tentare di essere felici, farsi almeno meno male del solito.
Non sanno proprio come si fa.
Il collezionista di delusioni è afflitto da un male oscuro che si chiama coazione a ripetere.
Una sorta di fiume in piena straripante di inconscia memoria che obbliga a fare sempre le stesse cose, ad amare sempre gli stessi amori malsani, a mettersi sempre negli stessi guai, a ripetere vecchie e disfunzionali esperienze, anche se queste hanno dispensato soltanto dolore e notti insonni.
Anche dal bisogno occulto di collezionare delusioni si può guarire.
Grazie alla psicoterapia si impara a sostituire le gioie alle delusioni, le albe al buio dell’inconscio, la luce alle tenebre e gli amori sani a quelli disfunzionali.

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