L’astinenza sessuale si cura, non si giustifica

“Tesoro no, questa sera ho mal di testa!”
Talmente famosa da diventare famigerata, questa frase è così ridondante da far parte dei luoghi comuni associati alle coppie longeve, non si arresta e imperversa nel tempo e nello spazio.
Attraversa le più svariate latitudini e non risparmia i generi, le fasce d’età, le coppie giovani e quelle datate.
Quantizzare e monitorare il desiderio è tra le attività più complesse che ci siano, ma quando si estingue diventa un semaforo rosso davanti al quale fermarsi a riflettere.
Il desiderio sessuale può andare in contro a fisiologiche fluttuazioni, impennate d’amore o derive stagionali, può sopirsi in maniera transitoria, può estinguersi quello condiviso a favore di quello solitario, raramente viceversa, ma non può sparire del tutto.
Quando si estingue del tutto e per un periodo di allarmante durata, consegna il singolo o la coppia a una diagnosi: il desiderio sessuale ipoattivo.
E come tale va diagnosticato e curato.
Le cause sono tante e variegate, di vari gradi di gravità: dalla deflessione del tono dell’umore alla possibile presenza di malattie non ancora diagnosticate come un adenoma ipofosario, sino, banalmente o drammaticamente, a segnalare la presenza di un amante.
Il piacere rimane sempre e per sempre sentinella di vita. Averne cura e proteggerlo dalle intemperie
della vita, significa concedere a un amore la vita eterna.

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