Il rapporto con lo spazio e con l’ordine è decisamente soggettivo. Racconta molto di noi. Svela come siamo stati educati e cresciuti, quali bisogni intimi e reconditi abbiamo e, ovviamente, quali paure ci attanagliano.
La nostra psiche oscilla tra l’horror vacui, il terrore del vuoto, e l’horror pleni, l’abbondanza che diventa eccesso, invadenza, oppressione e che toglie l’aria.
C’è chi ordina in maniera maniacale l’armadio. Chi sistema gli abiti per gradazione di colore. Chi ama gli spazi vuoti, gli armadi rassettati, i vestiti piegati: chi convive con l’horror pleni. Chi, invece, ha bisogno di avere tutto dappertutto, senza spazi vuoti e cassetti liberi e ha bisogno del caos più assoluto per sentirsi a proprio agio: chi soffre di horror vacui.
Il nostro spazio interno inoltre si estende sino al cellulare: inseparabile prolungamento del nostro mondo interno ed esterno.
Ricordo il racconto di un paziente che ho avuto il privilegio di seguire lo scorso anno: tutte le sere prima di andare a dormire, dopo la doccia, passava a setaccio il cellulare. Cancellava le foto che secondo lui erano inutili, controllava le e-mail e cancellava quelle che non utilizzava, ed infine svuotava il cestino. Poi passava ai social e metteva ordine anche lì. Era diventato un rituale ossessivo che teneva in ordine il suo disordine interiore.
WhatsApp, per esempio, è diventato nel tempo uno strumento indispensabile. Contiene chat di ogni genere: amorose, amicali, lavorative, finché con noi stessi. Anche in questo caso c’è chi ha bisogno di ordine e di spazi vuoti – vengono conservate le chat che si usano stabilmente, cancellate quelle di passaggio e archiviate quelle che potrebbero servire in seguito -, e chi conserva tutto, come farebbe in casa.
La disposofobia è un problema comportamentale importante che impedisce di disfarsi degli oggetti e che trasforma chi ne soffre in un accumulatore compulsivo. Comportamenti estendibile anche alle chat.
Il rapporto con le chat archiviate, anche in quegli caso, è assolutamente soggettivo. Chi le tiene archiviate perché segrete – i bigami del cuore -, chi perché non le vuole più vedere ma non riesce a disfarsene, e chi ama l’ordine e non regge la confusione nel cellulare.
Tornerò a riflettere e scrivere sul concetto di spazio e di vuoto, perché sono temi per me decisamente affascinanti.

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