Il mostro abita in casa. Amore criminale

La famosa frase “Non ti fidare degli sconosciuti” diventa oggi, “fai attenzione a familiari e conosciuti”.
Questa volta non c’erano i due carabinieri, le ragazze americane, uno zingaro ed il furore testosteronico.
C’era un parente, e la programmazione della violenza agita.
E c’era, più esattamente, un cugino.
Non c’era una strada buia, una discoteca o un parco disabitato.
Non c’erano nemmeno droghe ed alcool che circolavano allegramente ad obnubilare la coscienza, della vittima e del carnefice.
C’era un passaggio gradito e familiare.
Il cugino maggiore di anni venticinque, protettivo e decisamente familiare, riaccompagna a casa la cugina di anni ventidue, ma durante il tragitto approfittando dei fumi dell’alcool, della cugina, ha ben pensato di violentarla senza pietà.
È accaduto a Marano, in provincia di Napoli.
I carabinieri hanno visionato le chat nel cellulare dell’indagato, il quale a posteriori, ha anche minacciato la cugina di ulteriori violenze – come se non bastassero quelle già inflittele – per evitare che denunciasse l’accaduto.

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