Un affettuoso cordoglio alle parole d’amore. A quelle intense e uniche. D’altri tempi.
Il linguaggio dell’amore cambia con noi, si adatta alle chat e alla pandemia: si svuota di fronzoli e orpelli, si impoverisce e anche impigrisce.
Dalle frasi profonde e filosofiche agli aforismi copiati e incollati su foto più o meno ad effetto.
Poi c’è il gergo delle app e dei social: esplicito, immediato, tristemente liquido. Uguale per tutti.
Nessuno scrive più lettere d’amore, e forse nemmeno email, troppo lunghe, faticose, noiose.
Nessuno pensa per un tempo più lungo di una chat e dilata il pensiero per farlo diventare parole.
Le parole d’amore sono diverse, sono altre e arrivano altrove.
Sono parole che diventano frasi che diventano concetti sino a trasformarsi in immagini e carezze, desiderio e mondo interno: il nostro e quello del partner.
Il lessico amoroso è intimo, pensato e scritto per una persona sola: quella amata. Sono parole intense e folli, bruciano di desiderio e di mancanza; sono erotiche, sensuali, dolci. Sono parole d’amore.
Quelle scritte online, così come le dichiarazioni d’amore mediatiche, molto in auge al giorno d’oggi, sono per il pubblico. Facilitano un tanto abusato quanto deplorevole copia incolla con tanto di fiori e cuori finti e virtuali, e non hanno alcun valore.
Un’aggravante delle parole per il pubblico è data dal fatto che sono parole nuove, nient’affatto poetiche.
Le parole piene, profonde e ricercate, quelle che scaldano il cuore e i sensi, hanno lasciato il posto alle abbreviazioni, alla “x” al posto di “per”, e alle crasi dalla difficile e faticosa traduzione.
La pubblica intimità, in realtà, non esiste, e mai esisterà.
O è presente l’intimità o l’extimità, non ci sono vie di mezzo.
Il cuore ha bisogno di cura, di gesti e anche di parole. Diventa tiepido e grigio se non ci sono le parole per dirlo.
Buon San Valentino a tutti noi.
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1 Commento. Nuovo commento
Mi permetta, dott.essa, di offrirle per S.Valentino un fascio di rose rosse e una scatola di cioccolatini.
So che lei ne è molto golosa.
Ad maiora