“Sei mia”, semplicemente due parole.
Esattamente come due braccia.
Braccia che accudiscono, e braccia che feriscono.
Braccia che rappresentano l’estensione della mente di un uomo che, come il pifferaio magico, incanta, manipola e porta a sé la sua vittima: la donna che dichiara di amare.
Lei si fa irretire e rapire, gli concede anima e corpo, sogni e speranze.
La protagonista del libro è una donna al secondo giro di boa dell’affettività, separata e con due bambini dolcissimi.
Donna dalle radici ben ramificate, che profumano di casa e di buono.
Lei gli crede, aspetta e spera.
Spera che lui lasci la moglie, e spera che la sua gelosia sia soltanto il segnale di un intenso amore e di un autentico interesse.
Di questo e di molto altro ci parla Eleonora De Nardis, sociologa, giornalista professionista e scrittrice, nel suo romanzo d’esordio.
Il libro si legge senza avere la possibilità di fermarsi e di prendere fiato dalle emozioni destruenti e violente che ci regala.
È un libro che nonostante la mia cronica carestia di tempo, mi ha ammanettata alle sue pagine.
L’ho letto d’un fiato, mi sono identificata con la protagonista e con le emozioni dei suoi bambini, esattamente come se avessi una paziente in studio.
Ho sperato, pagina dopo pagina, che la protagonista, donna bella, colta e raffinata, reagisse da un momento all’altro; ma lei è paziente, tollerante, non vede e non vuole vedere.
Ama, oltre ogni ragionevole esame di realtà, senza riserve.
Lui, Massimo, incarna l’amore violento.
È potente e prepotente, manipolativo ed ingombrante, la riporta a sé, come soltanto uno stalker, camaleontico e manipolativo, sa fare.
È un amore che prosciuga, esattamente come fanno i vampiri dell’anima e che ripara, che seduce e che ricatta.
Che accarezza ma che rapisce l’anima.
E che, soprattutto, non cambia.
Per fortuna, ad un certo punto della lettura qualcosa succede, perché anche il cuore più devoto all’amore totalizzante ha una riserva limitata di masochismo, e la nostra protagonista reagisce, e ci regala un attimo di respiro.
Alla fine, finalmente, i bisogni finiscono per prevalere sui sogni, e la quarantena emotiva diventa rinascita.
Giorno sette giugno sono stata invitata alla prima presentazione romana, che si svolgerà alla Casa internazionale delle Donne a Trastevere.
Sarò felice di esserci, come clinico e come donna.

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