Un uomo disperato chiede a una donna un impetuoso aiuto.
Il grido di soccorso sembra partire dalle sue viscere: la moglie sta male e lui non sa a chi rivolgersi.
È disperato, affranto, fa leva sulla parte buona e caritatevole che abita in ognuno di noi.
È uno stratega del male, sa come fare e come irretire.
Insomma, non è uno sprovveduto e nemmeno un uomo che si improvvisa.
Conosce la tecnica, le strategie, sa bene come muovere le fila della coscienza altrui.
La ragazza ha appena concluso la sua festa di compleanno e con la torta in mano si ferma per soccorrerlo, mossa da profonda pietà.
Ed ecco che il mostro, con la sua mostruosa strategia e la sua totale mancanza di scrupoli, viene allo scoperto.
Si trattava di una bieca trappola con l’unico obiettivo di abusare sessualmente di lei.
La violenta, la deruba di duecentocinquanta euro, la minaccia di fare del male alle persone care della sua famiglia, e la porta con sé.
Ci troviamo nella mia bellissima Sicilia, terra bagnata dal mare; così, il mostro la porta in riva al mare, e dopo essersi confessato e averla obbligata ad ascoltare le lamentele per le sue crisi coniugali – reali o presunte – abusa di lei ancora una volta.
Senza pietà, e senza nessun rimorso di coscienza.
L’uomo in questione, però, non era un novello stupratore, bensì un rodato killer di giovani donne.
Aveva già stuprato e, come spesso accade, nessuno lo aveva punito.
Non stiamo parlando di stalker, di fame d’amore e di donne fragili e psicologicamente sottomesse, ma di un killer a piede libero.

Fonte: TG5

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