Se sei bello ti tirano le pietre. Se sei brutto ti tirano le pietre.
Sembra proprio che qualunque cosa tu faccia, di buono o di cattivo, sia destinato a ricevere pietre. Soprattutto quando sei madre.
Una madre annaspa e cerca di diventare come la madre che ha avuto in dote, se ne conserva un buon ricordo, oppure dovrà inventarsi un nuovo stile di maternità, nel caso in cui il legame non sia stato proprio idilliaco.
In ogni caso si tratta sempre di un cammino impervio e in salita.
Una figlia (o un figlio) innaffiata di amore e cure diventa adulta. Il passaggio è lungo e doloroso, faticoso e incerto. Fatto di strappi e riparazioni. Di inciampi e crampi (addominali!). Di bronci e cura.
La ragazzina che diventa adulta emula, odia, si identifica, respinge. Il modello da far proprio o da combattere per tutta la vita è sempre lei: colei che da la vita. La madre.
Quando una madre è fragile e insicura le sue incertezze ricadono sulla figlia, e in questa navigazione a vista c’è la buona possibilità di smarrire la rotta da seguire.
Quando è infelice la sua infelicità diventa una melma avvolgente e appiccicosa che le impedisce di occuparsi della sua felicità.
Quando è pesante come una elefantessa diventa sin troppo presente e ingombrante.
Quando è evanescente la figlia deve inseguirla e fare la madre di sua madre, cercando di non farsi troppo male.
Poi ci sono le mamme dette ingombranti. Perché troppo mamme. Troppo attente. Troppo amorevoli. Insomma, troppo.
Quelle donne realizzate nella vita e nel lavoro che sperano di far passare il loro comportamento come modello da seguire, affinché la figlia trovi sé stessa, le sue passioni, la sua gioia di vivere.
Anche in questo caso, la madre, povera madre, non va bene.
Se è irrisolta diventa minaccia, se è risolta diventa ingombrante.
Il tappeto del quotidiano di tutte le mamme si riempie di abbondanti strati di polvere del malcontento, consegnandole a un destino di pazienza.
Personalmente amo le pecore nere e le mamme ingombranti, perché da questo idillio e da questo ingombro può nascere un fiore.

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