Ho undici anni, sono mamma, e il papà é mio fratello

Una bambina da alla luce un bambino sotto gli occhi increduli dei medici del pronto soccorso.
Siamo in Spagna, ed una ragazzina viene portata d’urgenza in ospedale per delle improvvise doglie, confuse per un attacco acuto di mal di pancia.
Dalle indagini è emerso che la bambina aveva rapporti sessuali consenzienti da ben un anno, così scrivono i giornalisti.
Sul concetto di “consenziente e di consapevole” a soli 10 anni, ho davvero qualche dubbio.
Consenziente o meno, così la piccola ha avuto accesso alla vita adulta.
È difficile non puntare il dito sui genitori e cercare di capire.
Mi chiedo però, un fratello così insistente e manipolativo, come fa a circolare indenne ed inosservato in casa?
Come fa a non lasciare tracce del suo insistente corteggiamento?
Ed inoltre, una bambina appena mestruata e già sessuata, come fa a non creare ansie e preoccupazioni nei genitori e negli insegnanti?
Non ho saputo darmi nessuna risposta, e sono rimasta davvero sgomenta.
Quando accadono questi eventi, mi chiedo perché in Italia si ostinano a non rendere obbligatoria l’educazione affettiva e sessuale.
Chissà, sé questa bambina avesse avuto sin dalle elementari qualche rudimento, qualche sparuta informazione, qualche certezza in più sulla salute sessuale, sulla prevenzione e contraccezione, forse oggi, non si troverebbe così provata da un evento di cui lei stessa ancora non ha compreso la gravità.

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