Tradimento
Andare a letto con il capo: costi e benefici
WhatsApp e tradimento: l’infedeltà tecnologicamente assistita
Secondo una recente indagine condotta dal Centro Studi dell’AMI (associazione matrimonialisti italiani) sembra che WhatsApp abbia superato Facebook in termini di “pericolosità”. I dati sono stati raccolti da svariati studi legali e comparati tra di loro, dimostrano infatti che nel 40% di casi di tradimento, l’infedeltà viene scoperta tramite WhatsApp, un’applicazione di messaggistica ancora più immediata ed intima rispetto a Facebook, utilizzata per inviare messaggi e foto in tempo reale e soprattutto a costo zero.
Concludono simpaticamente gli avvocati, tra cui l’avv. Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani:
“WhatApp non solo porta all’appuntamento con l’amante ma anche all’appuntamento davanti al giudice”.
Avvertono gli avvocati che i messaggi di WhatsApp non possono essere utilizzati ai fini del divorzio, come prova tangibile del tradimento, in quanto il loro utilizzo rappresenta una chiara violazione della privacy del coniuge.
“Il triangolo no, non l’avevo considerato”: gioie e dolori dei triangoli amorosi
Il ritornello di una famosa canzone di Renato Zero, diceva per l’ appunto così:
“Il triangolo no, non l’avevo considerato”
Il tema del triangolo amoroso, attraversa le generazioni, sopravvive a corsi e ricorsi storici ed è spesso dolorosamente presente nella vita delle coppie.
Fiumi d’inchiostro ed una innumerevole quantità di pagine word, trattano il complesso tema del triangolo amoroso; anche la cinematografia ha spesso attinto alla poliedrica sfera del “triolismo psicologico”.