“Il triangolo no, non l’avevo considerato”: gioie e dolori dei triangoli amorosi

Amore a tre

Il ritornello di una famosa canzone di Renato Zero diceva per l’appunto così:
“Il triangolo no, non l’avevo considerato”

Il tema del triangolo amoroso attraversa le generazioni, sopravvive a corsi e ricorsi storici, è dolorosamente presente nella vita delle coppie.

Fiumi d’inchiostro e una innumerevole quantità di pagine word trattano il complesso tema del triangolo amoroso; anche la cinematografia ha spesso attinto alla poliedrica sfera del “triolismo psicologico”.
(Recentemente W. Hallen, dipinge, in maniera analitica e cinica, la dimensione del triangolo amoroso).

“Nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non ci separi”.
Oggi più che mai questa formula di matrimonio ci appare desueta e forse troppo poetica e chimerica.
Amori che naufragano, che traballano, che si stabilizzano su più protagonisti, per reggere le fatiche del quotidiano e la frequente mancanza d’eros e di cure, sono i capisaldi dei triangoli amorosi.

Quali sono le fila che muovono gli amori infedeli?

  • È veramente possibile vivere a lungo tra più cuori e più corpi?
  • La dimensione della menzogna e di “altro da sé”, quanto può resistere nel tempo?
  • La frequente scissione tra quotidianità ed erotismo nutre l’immaginario o prosciuga di energie psichiche?
  • È veramente possibile fare i conti con l’efferata gelosia, il dubbio, la menzogna e convivere con l’assenza di quotidianità e del terzo elemento della coppia?
  • L’amore può nutrirsi di tempo rubato o necessita anche di amorevoli e di rassicuranti abitudini?

Per poter vivere e soprattutto sopravvivere al triangolo amoroso, i protagonisti di queste complesse dinamiche, devono avere degli importanti equipaggiamenti psichici saldi e possenti, altrimenti amore, odio e frequenti cefalee, diventano i veri abitanti di questi amori.
Un elemento da non sottovalutare è la gelosia, sentimento fondamentale caratterizzante le relazioni amicali e amorose.
La gelosia, prima o poi farà capolinea dentro la coppia, è solo questione di tempo e di dinamiche relazionali; inoltre, il sentimento del possesso, arcaico e prepotente, alla fine chiederà il conto senza alcun beneficio.

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Vediamo cosa accade

L’amore entra in conflitto con la razionalità e le emozioni diventano cocenti e contrastanti, emergono prepotentemente nella psiche e nel quotidiano, sentimenti primitivi e dirompenti.
Il fiume della passione amorosa tracima dagli argini, tanto che ragione e buon senso, si osteggeranno vicendevolmente.
La passione amorosa non può essere controllata dalla ragione, così come l’erotismo non risponde più a una logica razionale, alla pianificazione o ad una strategica programmazione.
Iniziano i silenzi protratti, gli inconsci e i sottili sabotaggi al legame, nel tentativo di far saltare quei dolorosi e amorevoli equilibri accortamente costruiti nel tempo.

Il desiderio si trasforma in bisogno e l’amore, da premio si rivela una punizione.

Il “bisogno di unicità” diventa protagonista assoluto della relazione e l’amore prima o poi sfiderà la tolleranza portando con sé il peso emozionale che li accomuna.
Vivere un amore a tre, scindendo l’eros dal quotidiano, l’amore dalla stabilità, le emozioni dal calendario, rappresenta la strategia migliore per una usura emozionale e psicofisica.
Molte coppie annoiate, ingrigite e spaventate dal possibile cambiamento, pur tentando voli pindarici con la fantasia, rimangono intrappolate nel loro quotidiano e ingabbiano il loro cuore in vicoli bui e ciechi.

Ma è veramente possibile vivere un amore “altro” da quello ortodosso e ufficiale?

  • Per quanto tempo si può appartenere a un partner e vivere con un altro?
  • Il desiderio nutrito dalla distanza e dall’attesa quanto può sopravvivere alle intemperie della vita ed all’assenza del quotidiano?
  • Le emozioni così intense e destruenti rappresentano una spezia, una risorsa immaginativa che prima o poi tolgono serenità al vivere quotidiano?
  • Molte coppie vivono stabilmente all’interno di più legami, da quello ufficiale a quello satellite, alla meteora passeggera ed euforizzante e così via…
  • Può l’amore rappresentare una strategia antidolorifica, un antidepressivo o un balsamo per la paura della vecchiaia e della morte?

Non decidere mai, cosa che accade a moltissime persone, è la strategia migliore per non amare mai del tutto.
I compromessi sono il contraltare dell’amore: vivere in bilico, come degli equilibristi, tra le non scelte e l’assenza dell’ altro, alla lunga, corrode anche il più saldo dei legami.

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“Un amore con il paracadute, con i dossi e i rallentatori, può essere chiamato Amore?”

Dalle dolorose e segrete confessioni dei miei pazienti, dalla disamina attenta ed empatica della loro sofferenza e dai loro amari bilanci, sembra che la coppia oggi stia sempre di più naufragando in un mare in tempesta, senza poter approdare in porti sicuri e soprattutto senza quell’indispensabile boa di galleggiamento che ci tiene lontani anche dalle più violente mareggiate.

Le separazioni aumentano in maniera esponenziale, immaginando e sperando che le seconde unioni possano sanare le ferite del primo legame o, peggio ancora, le ferite d’origine e le voragini emozionali correlate dell’infanzia.
I legami sono spesso a termine, senza quell’ indispensabile investimento emozionale che rappresenta il vero concime e la cura; per amore, eros e coppia.
Il tradimento entra prepotentemente nella vita delle coppie, come se fosse una nuova e più funzionale modalità di stare dentro un legame più o meno longevo.
Cambiare partner, nell’immaginario collettivo, rappresenta la strategia migliore per ritrovare sé stessi e correla soprattutto con la capacità di emozionarsi ancora. Le coppie che scelgono la triste condizione da separati in casa, sembrano adottare questo nuovo credo matrimoniale come una terza, possibile, modalità di stare in coppia, a metà strada tra matrimonio e divorzio.

Molte coppie vivono, anzi sopravvivono, non essendo coscienti di essere vivi

L’amore e la morte, poi, obbligano a stare con sé stessi, senza censure o evitamenti. Gli eventi destabilizzanti della vita come malattie importanti, abbandoni o morte obbligano a fare i conti con la vita, nel suo reale e meraviglioso significato.

“Forse vale la pena di vivere il brivido unico dell’unicità”

Bibliografia:

  • “Amore, colpa e riparazione” m. Klain e Juve. Riviere
  • “Amore, odio e riparazione
  • “Riti e miti della seduzione” Aldo Carotenuto Bompiani editore
  • “L’erotismo” Alberoni garzanti milano
  • “Frammenti di un discorso amoroso” R.Barthes
  • “Amare, tradire” Aldo Carotenuto Bompiani editore
Leggi anche:
La casa dell’adulterio

Dottoressa Valeria Randone

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2 Commenti. Nuovo commento

  • …a volte “il triangolo” può essere Luce, all’uscita del buio sentiero..

    Rispondi
    • A volte x essere amata da una vita, senza termini né deflessioni, devi pagare il prezzo di essere l’altra.
      Noi lontani anche per anni ma il ritorno è sempre la magia o forse è ventennale l’unico Amore?

      Rispondi

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