Quando l’amante tradisce l’amante

Quando l'amante tradisce l'amante

Nel mezzo del cammino della vita coniugale può capitare di incontrare un amante.
I motivi sono svariati e dipendono, solitamente, dallo stato di salute o di malattia della coppia. L’amante può anche diventare un amante cronico e non volerne sentire di diventare coniuge, difende con le unghie e con i denti la sua condizione da privilegiato così composta: erotismo allo stato puro, desiderio struggente e assenza di quotidiano. Così, talvolta, per disperazione, l’amante tradisce l’amante.

Oneri e onori degli amori altri. Le terre dell’altrove

L’Amore che muove le montagne è stato rinchiuso nell’armadio dei tabù, e la fedeltà appartiene ai lontani ricordi. Abbiamo invece amori a termine, amori liquidi, coppie aperte e il tradimento come terza possibilità del vivere – o sopravvivere – in coppia. Seguono poi soluzioni pro-legame varie ed eventuali: marito e moglie, separati in casa, coppie aperte, scambisti, divorziati – i coraggiosi e gli economicamente agiati – e i traditori, occasionali o seriali. Questi ultimi, sono dei veri instancabili. C’è chi si innamora davvero e vive amori altri nel tentativo vano di sopravvivere a un matrimonio estinto o problematico, nella speranza, vana anch’essa, di trasformare l’amante in coniuge.C’è chi si innamora dell’amore e della seduzione, e c’è chi utilizza il flirt cronico per nutrire l’autostima, l’umore, e lenire la paura della vecchiaia e della morte.
Abbiamo gli amanti narcisisti, che adoperano l’altro per brillare ancor di più, lo prosciugano di energie psichiche e quando non hanno più nulla da vampirizzare lo lasciano per un nuovo partner-preda. In realtà, non stiamo parlando di Amore.
Seguono i traditori compulsivi o seriali, che pur di sedurre credendo di amare, non si fermano un attimo impegnati nella loro attività preferita: la conquista ad oltranza.

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Il copione più frequente: lei ama lui, lui non decide, e lei tradisce lui

Lei ama lui, ma lui non lascia la moglie. La moglie rappresenta il porto sicuro e il recinto rassicurante per un quotidiano faticoso, così lei, l’amante, per sopravvivere all’attesa e alla non scelta, cerca con la mente, non con il cuore, di trovare un altro uomo con cui costruire davvero una possibile vita a due. Ecco che lui, l’amante, la taccia per fedifraga.Nel caos più totale dei ruoli e dei bisogni, cerchiamo di capire chi tradisce chi.

  • L’uomo che tradisce la moglie con l’amante?
  • L’amante che tradisce il suo – che suo non è – uomo con un altro uomo?
  • L’amante che tradisce l’amante con la moglie?
  • L’amante che tradisce se stessa nell’attesa di essere scelta?
  • La moglie ignara, tradita dalla vita?

(A scanso di equivoci, i protagonisti possono essere vari ed eventuali, e gli abiti del tradimento possono essere comodamente indossati da tutti: mogli e mariti, uomini e donne). Insomma, sembra esserci un po’ di confusione.

  • Tradire un uomo che ogni sera torna in un’altra casa e si addormenta accanto a un’altra donna, è tradimento?

Per ogni donna è difficile essere l’amante, l’altra – anche per le più dotate di cinismo e amor proprio -, colei che viene mistificata, celata, nascosta. Non scelta, anche per un lunghissimo periodo. Gestire le assenze, i silenzi e il dolore atroce da giorni rossi da calendario, quando lui, come da manuale, è felicemente in famiglia, non è proprio una passeggiata.

Due relazioni, l’amore in condivisione e la fatica immensa

Se effettuiamo lo scomodissimo gioco delle parti, affascinante ma complesso, proviamo a spostare lo sguardo dall’amante che non viene scelta, all’amate che non sceglie. Non scegliere – non volere o non potere scegliere – non è nemmeno così tanto semplice. Colui, o colei, che porta avanti due relazioni, talvolta non mente quando dice di non sapere cosa fare, quale vita intraprendere. Sono uomini sudditi del loro Super Io, dei divieti e dei sensi di colpa, ma sedotti dall’altra metà del cielo. La passione.
Così, non scelgono, fino a quando qualcun altro sceglierà per loro. La moglie che li lascia. O l’amante che li tradisce o smette di tessere di giorno e scucire di notte. Se nessuno sceglie, come spesso accade, l’amore liquido avrà la meglio: un amore diviso tra il desiderio di emozioni e la paura del legame.
Una sorta di sopravvivenza di questo amore accanto, o peggio ancora, ai margini dei rispettivi matrimoni. La triste cronaca di una morte annunciata.

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28 Commenti. Nuovo commento

  • Senza bisogno di tradimenti… il mio amante (ex) mi ha portato al punto di far prendere a me la decisione di chiudere..dicendomi che avevo “deciso tutto io della ns sorte”

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  • come sempre fanno gli amanti , che scelgono di nn scegliere mai

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    • Undici anni di relazione, durante i quali prima mi sono separata io da mio marito, poi lui si è fatto scoprire dalla moglie che l’ha lasciato. E nemmeno a questo punto ha voluto portare alla luce del sole la nostra storia. Diceva che ammettere la nostra relazione avrebbe distrutto il rapporto di civile separazione che era riuscito ad instaurare con la ex moglie. Ma nello stesso tempo non riusciva a fare a meno di me. Ho iniziato a tradirlo per sopravvivenza, per cercare di salvarmi da un rapporto che da sola non sarei riuscita a chiudere. Storia dopo storia, via via mi allontanavo emotivamente da lui. Finché non ho avuto il cuore sufficientemente libero da innamorarmi davvero. Ed ho chiuso con lui.
      Serenamente.

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  • Tre anni di relazione con un uomo sposato con figli , come me.
    Ci siamo innamorati e sembrava impossibile l idea di separarci. lui voleva continuare a mantenere l’apparenza di famiglia per i figli (così diceva), pur avendo un rapporto fraterno con la moglie (effettivamente confermato poi da lei).
    Quando è esplosa la bomba della nostra relazione mi ha spiegato che non era il momento giusto; che non se la sentiva di mollare la famiglia.
    Quando la moglie ha deciso di separarsi ( 6 mesi dopo ) ho ricevuto solo muri di silenzio fino al culmine3 quando è morta mia madre, qualche mese dopo, mi ha mandato un sms di condoglianze.
    Un paio di sms sterili e di rito e poi .. il nulla.
    Non un “come stai”, non un abbraccio fraterno, non una telefonata. Il nulla . Una coltellata sarebbe stata forse più rapida e meno dolorosa. Perché in queste situazioni noi siamo più forti e determinate mentre gli uomini … scappano a gambe levate e solo li capisci quanto veramente eri importante per loro.

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  • La ns storia, come immagino tante altre, e’ nata in chat, eravamo amici, eravamo confidenti ma sopratutto viaggiavamo sulla stessa onda.

    Lei era impegnata, come lo ero io, non ha mai voluto incontrarmi fino a quando non è stata single, ovvero 7|8 anni dopo.

    A quel punto io ero in procinto di avere il mio secondo figlio.

    Da allora son quasi passati 5 anni, 5 anni nei quali mi son sempre sentito amato capito ed accettato per quel che sono.

    E’ l’amore della mia vita, ma la mia vita è una bugia a cielo aperto, con la quale faccio una fatica immensa a conviverci.

    Non penso ci siano consigli o risposte, ogni situazione è diversa.

    Cerchiamo di essere felici senza rendere infelici chi ci sta attorno, buona fortuna a tutti.

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    • Credo purtroppo di essere in una situazione molto simile alla tua. La mia lei è ormai come una sorella a cui voglio bene. La mia nuova lei (nuova per modo di dire perché sono 5 anni che ci frequentiamo) è tutto quello che vorrei. Bella , matta, simpatica e ultima cosa ma non meno importante mi eccita e ispira come il primo giorno. Ma lasciare la vecchia lei non riesco. I bambini mi mancherebbero troppo, tanto.

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      • Valeria Randone
        19 Marzo 2023 10:15

        Buongiorno,
        le do una brutta notizia. Quando la sua nuova lei, che nuova non è nuova ma è un’amante longeva, diventerà vecchia cambierà tutto. Ma proprio tutto. La sua nuova lei tiene in vita il suo matrimonio, in modo che lei non si accorga – o se se ne accorge non fa nulla per cambiare – di quello che non va nel suo matrimonio.
        Si tratta di ruoli, di dinamiche di fascinazione e di proibizione.
        I figli sono solo una libri, rimarrebbero sempre suoi e di sua moglie, oltre che di loro stessi, ma respirerebbero coerenza e sincerità.
        Su questo ho scritto un libro.

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  • La mia esperienza mi ha insegnato che non esiste “uomo” e “donna”. Esistono persone… Io mi sono innamorato follemente di lei, io sposato con figli, 21 anni di differenza, lei con un fidanzato da 10 anni. Avrei lasciato la mia vecchia vita, avrei fatto tutto per lei… nonostante avessi scoperto che lei aveva pensieri con un terzo uomo, fidanzato anche lui… le avrei perdonato tutto… mai sentito un’amore così forte verso una persona, e di storie ne ho avute… per me è “lei” … io invece non sono stato altro che … e chi lo sa, non parla… siamo stati insieme per nove mesi e abbiamo toccato il cielo insieme… ma lei ha scelto così…

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    • Valeria Randone
      2 Dicembre 2019 09:14

      Buongiorno,
      infatti! Nessuno parla di tradimento di genere, ma di dinamiche amorose, oltre il genere.

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  • Anonima per necessità
    29 Dicembre 2019 11:36

    Mi trovo a leggere queste storie in un momento di amarezza. Uno dei tanti che capitano a chi, come me, si è trovata a scegliere – e non è un caso che metta insieme il brutto tiro caso e il nostro libero arbitrio – di stare con un uomo sposato. Sono sempre stata un’idealista in amore: riesco a tollerare i sensi di colpa e la scissione, altrimenti insopportabile, solo perché mi contemplo solo in una relazione d’amore e di dedizione univoca. Ovviamente la mia e, per certi versi, spero – e forse mi illudo – la sua. Lui ha già tradito la moglie per 8 mesi, circa 5 anni fa. Dopo 15 anni di matrimonio. Poi ha incontrato me, con cui sta da circa 3 anni. Messaggi ogni giorno, gli amici musicisti che sanno quasi tutti di noi e che mi vedono liberamente con lui pensando talvolta che la nostra sia una storia ufficiale e che lui si sia lasciato, gite fuori porta frequenti. Io che, quando lo accompagno ai concerti o quando la moglie non c’è (moglie che non conosco e da cui cerco di tenermi a debita distanza, perché non sono così spregiudicata e disinvolta da poterla guardare negli occhi senza sentirmi colpevole), vivo tutto come se fosse vero, come se fosse mio e io sua davvero. Illusione che lui interrompe quando, come ieri, ha provocato dicendomi che forse si sarebbe dovuto separare e io, sentendomi presa in giro, ho iniziato a chiedergli cosa pensasse delle persone che realmente decidono di separarsi. Lui difende la famiglia come se fosse una cosa sacra e intoccabile. Ma se mi allontano o se si sente coinvolto, io divento unica, il suo tutto, il suo vero amore. Così dice. Io non gli credo più, ma poi finisco per illudermi che sia vero. Una scissione anche questa, lo so. La moglie è una donna che ha avuto solo lui, che fa la casalinga mentre lui di giorno lavora e la sera spesso sta fuori o per suonare o per fare le prove. Torna spesso tardi a casa e, quando sta a casa, o sta al PC o si mette a suonare. Così dice e, sinceramente, così realmente pare. Ma ieri sera ha difeso la moglie. E la difende ogni volta che mi vede coinvolta e si sente sicuro. Con una frequenza regolare, prima si dichiara perfettamente e totalmente innamorato di me e poi, subito dopo, instilla gocce di veleno. Non mi sono mai illusa la lasciasse, e onestamente non so se tollererei l’idea di essere io la causa della sofferenza di una famiglia. Anche se sembra incoerente, perché io mi sono trovata a scegliere (caso e libero arbitrio, perché lo so che nessuno mi ha puntato un coltello alla gola per stare in questa situazione, sebbene io ne soffra e pianga come mai prima d’ora) di essere la donna di un uomo sposato. Che sadicamente difende la moglie che lascia a casa, acqua cheta che mai lo tradirebbe e che per lui è sicuramente la donna con cui intende invecchiare. Per le ragioni che solo lui sa e che io posso immaginare, difende la sua messinscena come fosse un’isola felice. E forse lo è davvero. Sono io la stupida che gli mantiene dedizione e fedeltà, e che si illude non so più neanche io bene di cosa. Grazie per avermi letto e consentito di potermi confidare.

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  • Nel mio caso, ho incontrato lei a settembre dello scorso anno, bellissima dolcissima e giovane, 15 anni meno di me, io sposato da tutta la vita si può dire, a casa non mi mancava niente fino a che arrivasse lei, poi lei, mi sono innamorato nel giro di tre giorni, inizia una bellissima storia d’amore, lei dopo un pò ha iniziato a chiedermi di mollare tutto per lei, ma lei è così giovane… lo saprà ciò che vuole davvero? Allora aspetto, voglio conoscerla davvero, poi il lockdown, questo 2020 pieno di difficoltà. a giugno mi lascia dicendomi di non voler più continuare a fare l’amante, la capisco e anche soffrendo la lascio andare. Dopo pochissimo ritorna, ricominciamo a viverci quel poco che riusciamo, ma le cose iniziano a cambiare, al ritorno della normalità di questa estate vengono fuori le note del suo giovane carattere, che non biasimo ma che mi fanno pensare… distratta dalla vita dei ragazzi di 20anni.
    Inizio a pensare se fosse giusto accarezzare l’idea di stravolgere la mia vita per una ragazza che si sta ancora formando; arrivano le ferie io parto e lei parte, man mano la sentivo sempre più distante fino a che mi dice di voler chiudere, rientrati ci rivediamo e appena rivisti torna tutto come prima; solo che mi accorgo di qualcosa e lei sbotta e confessa un uscita e un bacio con un ragazzo. mi giura che non c’è stato altro ma nella mia mente arcaica si delinea lo scenario che è l’inizio della fine.
    Cerco di chiuderla io ma lei non mi molla, combatte, per lavoro vado via a settembre, mi tiene lì incollato al telefono, mi dice che mi ama, ma nel giro di una settimana mi dice che vuole uscire con un altro, ci esce, ci passa diversi giorni assieme e ci va a letto. Questa lapide che non mi permetterà mai di sceglierla, perché io nonostante tradisca nel pieno della mia ipocrisia non accetto il tradimento. Ma ancora non finisce e cerchiamo di non rinunciare l’uno all’altro, facciamo patto diabolico; continuiamo a vederci continuando ognuno per la sua strada. esperimento durato veramente poco, lei continuava a chiedermi di lasciare mia moglie per lei mentre lei stava andando a letto con un uomo ancora più vecchio di me. Lei non reggeva la situazione ma a questo punto nemmeno io, non riuscivo a tollerare l’idea di lei a letto con un altro. Mi sono trovato quindi a parlarle ed augurarle un futuro felice, un rapporto sano con qualcuno che con lei possa condividere la crescita negli anni migliori della vita, che sono quelli che appunto lei sta vivendo. era troppo doloroso immaginarla buttarsi via in relazioni con qualcuno che non la amasse davvero, ma da alcune sue risposte mi sono reso conto che io per un anno avevo pensato solo a proteggerla, a tutelarla, ma non potevo proteggerla da se stessa.
    Cosi l’ho lasciata andare.

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    • 20 anni da amante e ancora non sono in grado di staccarmi, conosco ogni bugia che continua a dirmi, so di altre relazioni con donne che dice di amare e so che con moglie e figli le cose proseguono come fossero una normale famiglia.
      Mi arrovello la testa per combattere un bugiardo patologico che mi manipola ma di allontanarmi proprio non se ne parla.
      Sono malata anch’io!

      Rispondi
  • Buongiorno Dottoressa,
    le racconto la mia storia, grazie per la possibilità di scrivere.
    Lui mi chiede l’amicizia su fb, accetto, lo trovo interessante. Lui ha 14 anni più grande di me, quasi 70 anni, io 56.
    Lui è sposato, io divorziata; all’inizio non ne volevo sapere niente: io amavo la mia libertà, ero lontana da complicazioni sentimentali.
    Dopo circa un anno di ricevere i suoi complimenti, iniziai così, un po’ per gioco un po’ per curiosità a rispondere e a intrattenere con lui dialoghi.
    Scoppia la passione tra noi.
    Io all’inizio penso solo al sesso, lui invece mette tutto sull’amore: bramoso di essere amato e si sente ferito dal fatto che io non lo amassi mentre ero sola rapita dall’attrazione.
    Iniziamo ad effettuare una serie di video chiamate per alcuni minuti. Si stava piu in chat, abbiamo fatto sesso virtuale.
    Lui era sempre molto coinvolto, ma io non riuscivo a lasciarmi andare, ma nonostante ciò lo accontentavo.
    A suo dire con la moglie non a era rapporti da anni. Per il mio solito carattere diffidente, un giorno feci la prova del nove. Ho fatto un profilo falso e l’ho contattato facendo la donna riservata ma abbordabile; lui è cascato chiedendo il numero di cellulare e complimenti alla donna che vedeva in foto. Gli diedi il numero che chiamò e risposi dicendo che ero io e che non esisteva quella persona. È rimasto senza parole.
    Mi ha detto che era curiosità; lo bloccai immediatamente su tutto, tranne su whathapp dove vedevo che scriveva ma non mandava messaggi. Soltanto una volta, dopo due giorni dall’accaduto arriva una buonanotte.
    Lo bloccai anche lì.

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  • Sono una donna di 42 anni, sposata da 10 in un matrimonio naufragato in una distanza abissale: praticamente due separati in casa.
    Un uomo libero si avvicina, fa di tutto per conquistarmi, aspetta, è lì, parliamo tantissimo, l’attrazione si taglia a fette, mi stima, apprezza il mio modo di essere autonoma, indipendente, solare, impegnata in tante passioni.
    Dopo un po’, cedo, esplode la passione e anche un legame affettivo forte. Ci vediamo ogni volta che possiamo perché lui non riesce a stare più di due giorni senza di me.
    Nasce una quotidianità e nascono progetti, anche di convivere in case separate, un po’ da me un po’ da lui, temporeggio, dovrei lasciare mio marito, ma lui non ha fretta.
    Due giorni lo sento strano. Ha un’altra. Da due mesi si scrivono, ora vogliono vedersi. Collega di lavoro che tre anni prima corteggiava ma lei scelse un altro. Ora è libera, non può perdere questa occasione, dice.
    Sparito. Né più visto né sentito.

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    • Valeria Randone
      1 Luglio 2021 13:38

      Gentile Lettrice,
      la ringrazio per il suo racconto e per averlo voluto condividere con i lettori del mio sito. Quello che sento di suggerirle, vista la distanza, è di approfondire con un professionista il suo vissuto in merito alla sua solitudine del cuore. Alla sua scelta, non scelta, matrimoniale, sino ad arrivare all’elaborazione del lutto della fine di questo amore.
      Auguri per tutto.

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  • Ho conosciuto una donna di 9 anni più giovane di me, io 53 e lei 42, entrambi sposati, prima amicizia, poi un caffè, poi un aperitivo, poi un passaggio e il fatidico bacio che fa scoccare la scintilla. Permesso che eravamo insoddisfatti dei reciproci matrimoni (il mio con figli), tre anni di relazione molto passionale quando, ad un certo punto, lei diventa sempre più fredda fino a dirmi che possiamo rimanere amici. Io non capisco cosa in realtà sia successo e, dopo mesi di insistenza nel chiedere chiarimenti, mi confessa che si vede con un altro che è meno presente di me e la cerca solo per fare sesso.
    Preciso che io mai le ho chiesto nulla che non fosse qualche ora di passione e, fino a quel momento, così era stato, non avrei comunque lasciato mia moglie con la quale condivido, ormai, un rapporto finalizzato alla crescita dei figli e, lei, non avrebbe mai lasciato il marito.
    Pensavo di aver visto davvero tutto, ma essere tradito anche dall’amante mi mancava….non si finisce mai d’imparare si dice!

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  • Le relazioni tra amanti sono possibili solo grazie alla capacità di MENTIRE e tenere nascosta una realtà parallela alla persona che si fida di noi.
    Chi inizia una storia tra amanti è felice che l’altro e se stesso sappiano mentire a chi si fida di loro, altrimenti la relazione extra non potrebbe nemmeno iniziare. Si accetta che la base siano le bugie ma poi… ci si vuole fidare, si hanno aspettative che le bugie siano solo riservate “all’altro”.

    Con queste premesse come ci si può aspettare autenticità? Non è un rapporto schizofrenico?

    Si desidera esclusività ma si è consapevoli di avere un uomo o una donna che vive con, abbraccia, dorme con, fa progetti, vacanze, quotidianità con un’altra persona.

    Mamma mia quante contraddizioni di un’epoca in cui si vuole tutto e non si sa rinunciare a niente, si appare in un modo e si cela agli altri il proprio sé tradendo sia il coniuge che l’amante, i figli, i genitori, gli amici, tradendo le loro aspettative, indossando con tutti la maschera perché in fondo non si riesce proprio a fidarsi di nessuno.

    Dottoressa perché non si riesce a essere se stessi con nessuno, dominati dal terrore dell’abbandono, finendo per pugnalare alle spalle tutti e abbandonare tutti? Se non si vuole esperire l’abbandono, non bisognerebbe amare, rendersi piacevoli e degni di fiducia e di amore?

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  • Sono una donna sposata da vent’anni, ho avuto più amanti e una volta, quando ero in crisi con uno di loro, così per magia conosco un uomo fantastico, diventiamo amici e piano piano anche amanti, dopo cinque anni d’“amore alla follia”, tante belle parole ma anche tanti bei gesti.
    Lui mi ha sempre detto di amarmi e ha sempre avuto cura di me. Ho scoperto che mi tradisce, e ha fatto più volte con più donne. Siccome abbiamo una relazione aperta dove posso continuare a vedere i miei altri amanti, non capisco perché lui ha voluto raccontare anche a me i suoi incontri, e fino all’ultimo momento vivere nella bugia dell’amore per me è che con le altre non fa niente.
    Boh sono un po’ persa senza lui, è anche un super amico di quelli più divertente e allegro, non so come fare per venire fuori, mi sento dipendente emotiva, con calo di autostima.
    Lo vorrei ancora.. almeno per il sesso.
    Nel frattempo ho ripescato il mio primo amante che in questo momento mi sta riempiendo di attenzioni… soffro però, non riesco a dormire.

    Rispondi
    • Valeria Randone
      9 Maggio 2023 07:13

      Buongiorno,
      dal suo racconto emergono tutti i tratti di una donna che soffre di dipendenza affettiva; lo prenda con le pinze perché non la conosco e non ho avuto il piacere di averla come paziente.
      Avere tanti uomini, senza sceglierne nessuno, significa avere un approccio compulsivo e compensatorio con un disagio di fondo. Tanti uomini, la solitudine, l’amore folle, il bisogno dell’altro e tanto altro sono segnali di un disagio psicologico.
      La soluzione potrebbe essere un percorso psicoterapico.
      Un caro saluto e auguri per tutto

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  • L’amore una favola che va vissuta e che termina quando si incomincia a valutarne benefici, pro, contro. Amatevi la vita è breve.

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  • Sono stata con un uomo di 10 anni più grande di me, sposato e con figli, consapevole che lui sarebbe stato chi mi avrebbe fatto star bene nel “qui ed ora”. In questo è stato chiaro dal principio: per gli obblighi morali che lo competono nei confronti di famiglia, parenti, amici e società (paragonandosi ad una vittima autosacrificale), mai avrebbe mollato tutto.
    Io ho accettato in modo comprensivo, perché nessun uomo mi aveva mai fatto sentire così bene; nei pochi momenti trascorsi insieme io ero la sua principessa e sessualmente eravamo complici al 100%. Io con lui vivevo la mia favola. Passano gli anni, vedersi diventa sempre più complicato, inizio a pensare che si stia stancando di me, divento per certi versi assillante ed in cerca di continue conferme della sua volontà di voler ancora esserci. Lui mi rassicura, poi si riallontana, poi mi ricerca, in un continuo tiramolla che mi logora fisicamente e psicologicamente. Inizio a dubitare di non essere l’unica eterna seconda, sospetto di un’altra che ben conosco, chiedo e lui nega. Io resto col dubbio ed attenta ad ogni loro mossa; troppe coincidenze che cerco di negarmi, lui stesso mi dice essere tutti miei fantasmi mentre lei, probabilmente con pari dubbio, lavora ai fianchi lasciandomi intendere che ci sia qualcosa tra di loro.
    Io cerco e voglio credere a lui sino a che, in occasione di un pranzo, stupidamente, mentre mi mostra alcune sue foto sul telefono, non appare l’immagine di un profilo di una donna al ristorante. E’ lei! Le stesse foto che faceva a me in occasione delle nostre cene! Non volevo crederci! Una pugnalata: l’unicità che tanto millantava era falsa! Io che avevo scelto ed accettato di essere l’eterna ma unica seconda, in realtà ero diventata una qualunque.
    Ora lui una tantum tenta quslche riavvicinamento, nei suoi confronti non riesco nemmeno a provare rancore, perché credo davvero sia la persona che abbia più amato in vita mia, i miei sentimenti erano veri. Lei la odio, per il subdolo lavoro che ha fatto per uscirne trionfante e per questo covo un forte desiderio di vendetta. Forse non è la reazione giusta: ma appena possibile, la farò cadere dal suo piedistallo fittizio quanto il mio. Anche la sua favola deve essere infranta

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    • Che tristezza leggere di vendette. Invece di usare le energie necessarie per rimettere insieme se stessa, Pippi preferisce tirare giù dal piedistallo l’altra e vedere un’altra persona soffrire senza volersi rendere conto che lui era libero nella scelta, non è stato ammaliato, quindi sl limite la rabbia la dovrebbe rivolgere a lui ma poi rabbia di cosa? Al cuore non si comanda. Davvero triste vedere le proprie energie usate per fare del male a qualcuno. Ma l’amore non serviva per diventare delle persone più belle dentro?

      Forse Pippi deve imparare ad amare se stessa e scegliere situazioni in cui lei e lui sono entrambi LIBERI.

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      • Scusi, sa, ma in questa storia c’è molto di più che una vendetta fine a sé stessa. Un conto è finire in una situazione simile da ignara, un conto infilarcisi sapendo e conoscendo la persona cui si vogliono fare le scarpe: in questo secondo caso aver voglia di rendere pan per focaccia non mi pare così sbagliato, senza farsene un’ossessione ovviamente.

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  • Buongiorno,
    mi ritrovo in tante storie e vorrei raccontare in breve la mia… ho una relazione con un uomo sposato da 14 anni, io ho divorziato 5 anni fa in quanto non ero, ovviamente, più innamorata del mio ex marito e avevo la speranza di un possibile futuro con lui, già, ma la speranza era solo mia, per lui non è mai il momento giusto, cerco di allontanarmi ma appena lo rivedo ci ricasco! non l’ho mai tradito ma non nego che mi ritrovo spesso a pensarmi lontana da lui.. mentre lui continua la sua vita familiare io sono sola, non ho mai passato una sola notte con lui, mai una cena al ristorante, mai una giornata alla luce del sole…sono infelice, sempre nervosa e spesse vorrei sparire e non essere più trovata da lui per capire cosa merito davvero …

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  • Da circa 4 anni ho una relazione con un uomo sposato che per un periodo è anche stato il mio capo. Lui mi affascinava giá prima di conoscerlo personalmente poi è scoppiata la passione fatta di tante cose ma nessuna promessa. Io fidanzata lui sposato con figli, lui 50 anni io 30. Ho scoperto nel tempo un’infinitá di amanti tutte stra innamorate e deluse. Io ne ho sofferto ma in realtá sono sempre stata costante. Gli voglio bene, probabilmente lo amo anche da quando sono diventata io stessa madre ma ci vediamo solo per fare sesso. Se sparisco io mi cerca lui. Sono sessualmente dipendente da lui. Quando siamo insieme è amore e non sesso, a volte è un rapporto rapido ma molto spesso non lo è. Tuttavia di relazione non abbiamo mai parlato nè io nè lui. Mi chiedo spesso cosa significhi ma non lo so resta che se non ci vediamo per troppo tempo divento un po’ triste e ho bisogno di questo rituale, per quanto sicuramente sbagliato e non finalizzato a nulla. Cosa significa? Grazie

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  • Non posso dire che la mia vita sentimentale sia sempre perfetta ma dopo aver letto di relazioni clandestine così misere durate lustri e decenni mi dico che sono stata fortunata. Molto fortunata.

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  • Lui amante molto più giovane di me. All’inizio io ero sposata, lui fidanzato. Mi corteggia per un annuo assiduamente, cedo innamorata anche se so che è uno a cui piacciono le donne e che sa conquistare. Relazione di qualche mese e lui si vede costretto a lasciare la fidanzata, non funziona più a letto, cosa vuoi nascondere… Dopo poco decide di interrompere con me, troppo coinvolto lui e io troppo complicata per lui. Sposata, con figli, più grande: lo capisco e accetto senza tante storie. Continua a chiamarmi sempre, finchè dopo mesi dice che diventa padre con una conosciuta da poco (è vero lo so per certo), gli chiedo di non cercarmi più. Lo fa per alcuni mesi, durante i quali vengo a sapere che hanno fissato la data del matrimonio (più tardi gravidanza non andrà a buon fine), e poi ricomincia il giro di chiamate, solo sue. Sempre più assidue e più intime. Ci rivediamo, risuccede prima e dopo le nozze, più volte e la vita parallela ricomincia. Ogni volta durante o dopo che ci vediamo lui ha l’ansia: lei è gelosissima di me, lui mi ha presentata come la cara amica ex collega (non ci siamo mai incontrate; lui mi invitava a cena o in barca con lei per placare i sospetti, ma mi son sempre rifiutata). Lei diceva che c’ra troppa intimità e quando tornava da trasferte di lavoro in cui stiamo insieme, diceva che lui era lontano e ricominciano i sospetti di lei e le ansie di lui. Lui diceva che dovevamo evitare il sesso, non potevamo, dovevamo rimanere amici… ma amici di cosa? Con quell’attrazione, è impossibile resistere quando ci vediamo. Finché io dico basta con queste ansie continue, questo cercarmi e poi aver paura di volermi. Lo blocco, questa volta sembra definitivamente, passano i mesi finché mi riesce a ricontattare, mi riprende. Si sta separando (epilogo scontato), ha ripreso ad andare con molte occasionali, dice di non stare bene, ha una vita dissoluta di vizi e sta per iniziare un percorso di psicoterapia. Non mi nasconde che va con altre (anzi quel bisogno quasi compulsivo lo capisce anche lui che non è normale), ma noi abbiamo ricominciato a sentirci quasi ogni giorno ed è risuccesso. Ho deciso di arrendermi, di prenderlo per com’è e prendere quello che viene, ma non so se sono capace, non sono contenta, lui fa male… Il mio matrimonio ovviamente ha alti e bassi, sono scoppiate grosse crisi e litigate aperte in questi anni. Per motivi che non posso spiegare, non è percorribile una separazione, sono incastrata: di fatto, se lascio mio marito, lo distruggo non solo emotivamente, ma anche economicamente. Certo non che non lo offenda con questa relazione extraconiugale… Ma non riesco ad annullarlo come uomo, dopo aver condiviso con lui oltre metà della mia vita. Credo che il fatto di non potermi separare mi leghi ancora di più al mio amante, non riesco a dimenticarlo e lui mi riprende sempre e non capisco perché: non gli mancano le donne, più giovani, più belle, più ricche, lo cercano addirittura. Perché insiste con me? Una dipendenza affettiva reciproca? Io posso dire che la mia vita è piena, ho un lavoro dinamico e che mi piace, una carriera di successo, i figli mi danno grandissime soddisfazioni. C’è quella situazione complessa che ha minato il matrimonio, ma che purtroppo non ha soluzione, questo mi fa cercare alternative fuori, o meglio una sola alternativa: il mio amante. Forse inconsciamente ho scelto come amante proprio un uomo così (troppo giovane, traditore cronico, che non mi ama e non mi vuole a fianco ufficialmente nella sua vita, ma mi cerca e desidera in fondo sempre), perché altrimenti avrei distrutto il mio matrimonio e mio marito nel caso in cui avessi trovato un amante disposto a una relazione ufficiale? Ho bisogno di psicoterapia anch’io, incastrata con l’uno e con l’altro senza riuscire a realizzare quello voglio io veramente?

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