Memoria corporea dell’amore

Memoria corporea dell'amore

Il sette novembre, in redazione de La Stampa, con il dr. Fulvio Cerutti, ideatore della mia rubrica sull’amore, abbiamo parlato della memoria corporea dell’amore. Una mia frase ricorrente che torna nei miei scritti e nei miei video e che ha molto incuriosito i lettori. Mi sono accorta che questa video-intervista ha avuto un riverbero diverso rispetto alle altre. Ho ricevuto email, messaggi e richieste di approfondimento di un tema così elegantemente evanescente e poco conosciuto.

Memoria, corpo e amore

videointervista la stampa novembre

Mettere sulla stessa riga, l’una accanto all’altra, tre parole come memoria, corpo e amore sembra un esercizio di fantasia. La prima appartiene alla funzione cognitiva, la seconda alla carne e ai sensi, e la terza alla relazione e al sentimento. E invece la distinzione non è così manichea.
Cos’è in realtà la memoria corporea dell’amore? È una sorta di dispensa piena zeppa di ricordi e sospiri, di magoni e brividi sulla schiena, di affanni e sorrisi.
È una banca dati di indiscusso fascino, nonché assolutamente indispensabile in amore: una sorta di carburante per le nostre future azioni e relazioni.

Il corpo non mente mai

Il corpo non mente mai, per questo motivo andrebbe sempre ascoltato e rispettato. Bisognerebbe chiedergli scusa quando lo maltrattiamo o lo costringiamo a fare delle cose che non gradisce o che subisce. Quando lo trasciniamo tra lenzuola tiepide o noiose. Quando lo tacitiamo e non lo consideriamo come un tempio da onorare. Quando vuole dirci qualcosa con il solo linguaggio che conosce, quello dei sintomi, e noi facciamo finta di stare bene non occupandoci di quello che vuole farci sapere. Quando una disfunzione sessuale prende il posto del piacere, quando la secchezza vaginale abrade ogni intimità, quando la mancanza di orgasmo rende buio ogni istante della sessualità e inquina anche il dopo, quando l’erezione viene meno senza motivo apparente e quando il desiderio si stempera così tanto sino a sbiadirsi. In tutti questi casi il corpo con la sua banca dati e memoria corporea ci parla, e andrebbe ascoltato e rispettato.

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Il corpo ricorda quello che la mente decide di dimenticare

Nell’estrema complessità e semplicità del nostro funzionamento psichico esistono due meccanismi di difesa della psiche: la negazione e la rimozione.
Grazie alla rimozione non si ricorda ciò che è stato sgradevole o doloroso. La rimozione, in estrema sintesi, mette sotto il tappeto della dimenticanza quella polvere chiamata evento sgradevole, esperienza dolorosa o scomoda, quel partner o quell’abbandono, e così via. Nella negazione, invece, l’esperienza dolorosa non è mai esistita; perché ciò che non esiste non può far male.
Nelle coppie che si affidano a me per riparare le loro relazioni e curare la loro sessualità sofferente, trovo spessissimo questi due meccanismi di difesa della psiche, negazione e rimozione. A volte scegliere, inconsciamente, di non vedere protegge dal dolore, dalle scelte, dal partner e spesso da sé stessi. La famigerata polvere sotto il tappeto, in amore, è una pratica frequentemente adoperata.

Coppie eroticamente infelici. L’amante-terapia

Un bel giorno, un corpo silenziato e ignorato si risveglia tra braccia altre rispetto a quelle ortodosse. Accade sempre, tutte le volte. (L’altra strada è quella dei sintomi).
Il cuore riprende a battere all’impazzata, gli occhi diventano lucidi, appare il fiato corto o i respiri profondi, di quelli che riempiono il petto e regalano tanta vita. Le labbra finalmente appartengono ad altre labbra. Le nubi della noia e dell’invisibilità si squarciano all’improvviso e la crisi di coppia è ufficialmente conclamata.
Fanno capolino i ricordi: quegli orgasmi mai avuti, quelle lacrime mai versate, quelle cefalee farmaco-resistenti, quelle urla e quei silenzi così punitivi e feroci. Seguono i bilanci. Eppure il corpo ricordava tutto ma faceva finta di non sapere.
Quel tappeto stracolmo di polvere sembra non volerne e poterne nascondere più.

Spezzone di una consulenza

La storia di Giulia

Giulia, nome di fantasia, dopo un periodo di profonda solitudine, finalmente si innamora. Incontra Carlo, nome di fantasia, anch’egli single, anzi sarebbe più giusto dire solo, da tanti anni. Il loro è un incontro tra due solitudini, fatto di desiderio e di quotidiano, e di un progetto galoppante verso il futuro.
Hanno entrambi quasi quarant’anni, sono stati soli per oltre quindici anni, hanno al loro attivo tante relazioni naufragate, qualche tradimento e più di un abbandono.
Hanno entrambi due lavori ben remunerati e una gran voglia di casa e di famiglia.
In realtà, nonostante queste reciproche affinità, i loro corpi non dialogano tra di loro, sembrano essere muti.
Carlo sviluppa sin dall’inizio un’eiaculazione ritardata che rende ogni rapporto sessuale estenuante, ginnico, noioso e anche doloroso. Nonostante il suo desiderio di lasciarsi andare al piacere e di rendere Giulia madre, nel più breve tempo possibile, il suo corpo non riesce ad assecondare i suoi progetti familiari. Giulia, dal canto suo, nonostante non avesse mai avuto problemi con la risposta orgasmica, con Carlo non riesce a lasciarsi andare. Il suo corpo sembra essere paralizzato in una morsa fatta di silenzio dei sensi e secchezza vaginale. E nonostante anche lei abbia una gran voglia di maternità, di intimità e di futuro, la memoria corporea che questi rapporti sessuali le regalano ogni volta è decisamente sgradevole. I partner, affamati così com’erano di vita di coppia e di casa, ignorano i segnali che i rispettivi corpi gli rimandano e vanno avanti.
Si sposano, tentano di avere un bambino per vie naturali ma l’eiaculazione ritardata di Carlo glielo impedisce, si rivolgono a un centro di fecondazione assistita e grazie a ben quattro Fivet riescono a mettere al mondo la loro tanto attesa e tanto amata bambina.
Durante il primo anno di vita della bambina, sia Carlo che Giulia hanno rispettivamente due amanti stabilmente presenti nelle loro vite. La loro vita è improvvisamente rifiorita. L’eiaculazione ritardata di Carlo sembra essere un lontano ricordo e Giulia sembra essere diventata inaspettatamente multiorgasmica. Hanno ritrovato in altri talami una vita sentimentale e sessuale appagante ed entusiasmante. La coppia entra in crisi e mi consulta per cercare di riparare il loro matrimonio.
Entrambi non hanno dato ascolto alla loro memoria corporea, a quella sorta di banca dati che in maniera lampeggiante come farebbe una spia gli stava indicando il cammino da prendere e soprattutto quello da non intraprendere. Hanno seguito l’orologio biologico e hanno dato ascolto alla paura della solitudine, ignorando il cuore e il corpo.

Il corpo non mente mai, sarebbe cosa buona e giusta ascoltarlo.

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