Esiste o non esiste? Questo è il dilemma.
C’è chi narra gesta eroiche ed erotiche di incontri ad alta tassazione alchemica, e forse alcolica.
C’è chi sostiene che l’alchimia sessuale sia un incontro di pelle e di sensi, di odori regressivi e di fantasie peccaminose. C’è chi sostiene che l’alchimia sessuale non solo non esiste, ma eventualmente rappresenta la possibile meta da raggiungere dopo un lunghissimo cammino condiviso.
Alchimia sessuale è un termine che amo adoperare spesso nei miei scritti, più del semplice sesso, di cui tutti parlano anche a sproposito, perché preferisco una definizione di sessualità che vada ben oltre un ristretto repertorio di atti fisici: il solito incontro tra genitali di cui in studio curo le sue derive.
Mi piace immaginare una sessualità che includa la dimensione dell’erotismo e che abbracci il corpo, il cuore, le fantasie, le viscere. Che si tinga di trasgressione e un po’ anche di peccato. Di intesa e di scambio. Di spezie e di vino. Di gradualità e di attesa. E che venga vissuta nella sua dimensione qualitativa e profonda e non quantitativa e galleggiante.
Erotismo significa che un bacio soltanto immaginato può essere eccitante e sconvolgente quanto fare l’amore per ore nella realtà dentro il corpo di uno sconosciuto.
Flavia e la sua rinuncia erotica
Mentre scrivo mi viene in mente una mia ex paziente, Flavia, nome di fantasia, donna confusa in procinto di convolare a giuste nozze.
Flavia aveva un sorriso contagioso e ammiccante. Durante gli ultimi mesi ha condiviso molti languidi pranzi con un collega più grande di lei, Ugo, uomo affascinante e di cultura che l’hanno fatta sprofondare in una conclamata crisi esistenziale.
Mi dice, e si dice, che quel rapporto non intacca in alcun modo i suoi progetti matrimoniali.
“Concretamente, non abbiamo fatto sesso”, mi dice come se fosse un mantra.
“Non ci siamo mai neppure toccati o baciati, parlavamo e basta. Dove sarebbe il tradimento?”
Eppure non ha mai desiderato così tanto un uomo. Non ha mai avuto occhi così tanto spalancati e orecchie così tanto attente come quando pranzava con lui. Il mondo spariva, lo silenziava: c’erano soltanto loro due e i loro scambi desideranti.
La loro rinuncia è tanto erotica quanto una possibile consumazione. Il desiderio è radicato nell’assenza e nello struggimento.
Ugo, il suo uomo anziano e avvolgente, era come se la toccasse senza toccarla, con la voce, con le parole, con lo sguardo.
Ecco, questa è l’esatta descrizione di alchimia sessuale.
Un pranzo innocente e apparentemente innocuo, uno scambio di messaggi intelligenti su un social, uno scambio epistolare di email possono senz’altro essere ad alta gradazione erotica e scavare solchi profondi e indelebili, più di un coito noioso e annoiato senza fronzoli e preamboli.
Ne scriverò ancora e ancora in seguito, perché è un tema a me molto caro.
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