Oltre ai traditori, a chi sceglie l’abbandono repentino e la separazione frettolosa, a chi sposa il ghosting come modalità indolore, c’è ance chi resta: i costruttori.
I costruttori sono coloro che scelgono di rimanere insieme e di costruire il loro legame e cammino di coppia, anche a costo di impegnarsi e ingoiare bocconi amari.
Le coppie che restano insieme danno valore all’impegno e alla vita che hanno creato. Sono premurosi e affettuosi, – non immuni dalle tensioni e nemmeno tentazioni-, ma vogliono preservare la famiglia e anche la comunità. Queste coppie riescono ad andare oltre le avversità e, talvolta, anche l’infedeltà.
A volte, però, anche per loro esistono degli inciampi chiamati tradimento.
Quando un tradimento viene scoperto, solitamente, rivela molti elementi della relazione che lo ospita. Proietta una luce impietosa sulla sua (instabile) costruzione, sulle sue crepe, sugli squilibri silenti, sulla putrefazione in corso, ma anche sulle fondamenta e mura solide e sugli angoli intimi e accoglienti che esistono e resistono, nonostante tutto. I costruttori si focalizzano su questi punti di forza strutturali, sulle pieghe più intime, sugli interstizi caldi, sul sentimento, sui mattoni sapientemente disposti in fila indiana negli anni.
Li potenziano, li fortificano, lavorano su quelli e non sulle crepe.
Cercano di attuare una ristrutturazione del legame partendo proprio dalla crisi. Vogliono tornare alla casa che conoscono e al guanciale sul quale poggiare la testa ogni sera.
Lungo il tragitto fanno ammenda, risanano il danno, rinnovano i propri voti e patti, e si assicurano di tappare ogni falda presente e quelle che verranno.
I costruttori sono le coppie con cui amo di più lavorare.
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