Tradimento per vendetta: l’illusione di sentirsi meglio

tradimento per vendetta

La miglior vendetta continua a essere la felicità, scriveva Alda Merini, perché non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice. Quando il progetto vendicativo riguarda l’amore e il partner fedifrago il cuore infranto non ha spazio per la felicità. Nonostante ciò, quando un partner subisce un tradimento il primo e unico pensiero che colonizza la sua mente è organizzare un tradimento per vendetta.

Spezzone di una consulenza


Tradimento e vendetta: la storia di Gloria e il suo personal trainer

Gloria, nome di fantasia, era sposata con Aristide da ben vent’anni. Sembrava un matrimonio felice, tutto sommato sereno, costellato da qualche difficoltà transitoria che non lasciava comunque presagire un disagio così profondo. Dalla loro unione sono nati due bambini che hanno leggermente destabilizzato la coppia per poi trovare dei nuovi e più funzionali equilibri.
Un bel giorno Gloria, per puro caso, scopre che il marito ha una relazione con la sua segretaria. Un adulterio da manuale: lavorano insieme, viaggiano insieme, condividono tutto, hanno lo stesso sguardo sul mondo e investono emotivamente sugli stessi progetti, lui è sposato, lei è libera e giovane.
Il cuore di Gloria si frantuma oltre ogni possibilità di riparazione. Iniziano i litigi, le contrattazioni, il tentativo di far finta che nulla sia accaduto e di far funzionare tutto come prima.
Il processo separativo era già avviato, e Aristide aveva il cuore altrove da troppi anni per poter ritornare ad abitare il suo matrimonio. Dopo un susseguirsi di strappi e riparazioni, i coniugi rimangono insieme per il tanto abusato bene dei figli e per paura della solitudine.
Aristide rimane in casa, promette alla moglie fedeltà assoluta, licenzia la sua giovane e amata segretaria, ma rimane emotivamente assente.
Gloria percepisce l’assenza e decide di vendicarsi. Secondo lei, l’unico modo per poter tenere a bada questa rabbia corrosiva che le stava divorando le viscere e il cuore era tradire suo marito, e soprattutto far sì che lui lo scoprisse.
Inizia un lavoro machiavellico, mette in atto strategie seduttive che non pensava nemmeno di poter attuare. Si iscrive in palestra, inizia a flirtare con il suo personal trainer e fa in modo di lasciare in maniera volutamente incustodita il cellulare sbloccato per casa.
Il marito scopre i messaggi e sprofonda nel baratro della gelosia e della possessività.
Più aumenta la gelosia del marito, più Gloria assaporava il brivido della vendetta.
Aveva la netta sensazione che la strada intrapresa era quella giusta per rimarginare la ferita subita. L’amicizia amorosa che aveva instaurato con il personal trainer le sfugge di mano, diventava sempre più profonda e sempre più appassionata. Gloria diceva a sé stessa che in fondo non ci sarebbe stato nulla di male nel vivere un’avventura sessuale. Così decise di concedersi.
Si incontrano in un albergo di periferia: lui bello, palestrato e a suo agio, lei impacciata, abbigliata in maniera seduttiva e profondamente imbarazzata.
Consumano un rapporto sessuale frettoloso e ginnico: sembrava una performance sportiva più che un incontro amoroso. Alla fine del rapporto sessuale Gloria si riveste in fretta e ha un solo desiderio: scappare via e tornare a casa sua, da suo marito e i suoi figli. Gloria mi consulta dopo l’agito sessuale per fare chiarezza e per cercare di perdonare davvero il marito.
Il suo cammino di introspezione è ancora in corso ma si è prontamente trasformato in una bellissima terapia di coppia
Gloria ha ben compreso, purtroppo sulla sua stessa pelle, che il tradimento per vendetta non funziona, ma squarcia le ferite che ancora non sono cicatrizzate.

La legge del taglione: il revenge cheating

Quando un tradimento squaderna ogni certezza il desiderio di vendicarsi dei danni subiti occupa tutti i pensieri finché non diventa realtà. Occhio per occhio dente per dente. La famosa, anzi famigerata legge del taglione in amore non funziona. Non placa le ire e la sofferenza di chi ha subito un tradimento, e non incita il traditore a tornare sui suoi passi, se non dopo quella fase iniziale e transitoria di scombussolamento emotivo.
Ma nonostante ciò, la legge del taglione in amore e il tradimento per vendetta rimangono una strategia (malsana) che non si estingue facilmente. Sembra essere un bisogno, la logica conseguenza del danno subito. Quando un paziente mi raggiunge in studio perché ha subito un tradimento, ha già solitamente pianificato o già agito la vendetta. Talvolta la utilizza per restituire il dolore subito, altre volte per legalizzare il suo latente bisogno di tradire.
ll tradimento infligge un duro colpo alla coppia, ma il revenge cheating, l’infedeltà per ripicca, non è di sicuro la strada migliore da intraprendere per sanare e cicatrizzare una relazione ferita e traballante.

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Il partner fedifrago va punito o perdonato?

Una delle domande che il paziente che ha subito un tradimento mi porta in studio ruota a un antico dilemma: il partner fedifrago va punito o perdonato? L’istinto che strappa le viscere, che incendia i sensi e annebbia la ragione spinge il partner tradito ad agire un tradimento: con la prima persona che passa, con uno sconosciuto, con un gigolò , con una escort, purché venga inflitta al partner la stessa dose di sofferenza subita. C’è chi, invece, per il rigore educativo ricevuto in dote, per dei meccanismi di difesa della psiche come per esempio la negazione (far finta che quello che si è subito non esista, anzi non sia mai esistito) predilige il perdono.
Molto spesso non si tratta di un perdono consapevole, fatto di passi verso l’altro e di un ritorno in chiarificazione ed empatia, ma di una sorta di recita a copione, di messinscena fatta di silenzi, di assenza di conflitto e di ruminazione solitaria dell’accaduto.
Tra la vendetta e il perdono esiste una terza strada da poter percorrere: la comprensione. Premetto che comprendere un tradimento non equivale a giustificarlo.
Quando giunge in studio una coppia devastata dalla scoperta del tradimento, non è sempre facilissimo comprendere chi tradisce chi: tradisce il partner che avuto rapporto sessuale con un altro partner oppure tradisce chi ha disinvestito sul piano emotivo e ha tradito il progetto iniziale di coppia?
Non è mai semplicissimo comprendere quando è iniziato il processo separativo e quali sono state le motivazioni profonde, ma quando la coppia giunge in studio perché ha realmente voglia di rimettere insieme il loro legame d’amore, il percorso che faremo è molto emozionante per tutti, profondo ed empatico, e garantisce la scoperta di nuove terre ancora inesplorate.
Soltanto grazie a un cammino condiviso, supervisionato dall’abbraccio rassicurante di un terapeuta di coppia, la coppia può realmente tornare ad essere coppia. A volte inizia ad essere realmente coppia adulta soltanto dopo un tradimento.

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Tradimento per vendetta. Riparazione o squarcio?

“Ho tradito per vendicarmi”, mi racconta Francesco durante la sua prima consulenza psico sessuologica.
Francesco aveva scoperto che la sua fidanzata durante l’Erasmus trascorso in Spagna aveva iniziato una relazione parallela con un appassionato e caliente ragazzo spagnolo. Dopo la scoperta Francesco decide di vendicarsi: di fare sesso per vendetta. In realtà, il dramma più grande lo ha vissuto lui perché il suo corpo si è completamente rifiutato di assecondare questo suo progetto vendicativo. Quando si è trovato dinanzi alla nuova ragazza ha del tutto perso l’erezione. L’imbarazzo è cresciuto a dismisura e il catastrofico atto amoroso si è concluso con un tradimento del suo corpo nei confronti del suo progetto vendicativo.

Tradire per superare il tradimento o per non elaborare il lutto del danno subito?

Tradire per superare il tradimento subito è una delle malsane strategie che molte persone mettono in atto o in scena. In realtà, quando si subisce un tradimento, il danno provato è talmente profondo e devastante che un semplice rapporto sessuale con un perfetto sconosciuto o perfettamente conosciuto non può essere equiparabile alla ricostruzione profonda che invece necessita la cura della ferita primaria.
Giordana, per esempio, mia paziente da due anni, decide di ripagare con la stessa moneta del tradimento il marito adultero cronico.
La vendetta di Giordana è decisamente atipica rispetto agli altri tradimenti per vendetta: lo fa ma non glielo dice. Lo tradisce abitualmente ogni venerdì. Incontra il suo amante, che nel lasso di un paio d’anni è diventato un amante di lungo corso, un amante cronico, in quella che lei ha ribattezzato la casa dell’adulterio.
Il venerdì sera rincasa felice e appagata, intrisa di sensazioni post-orgasmiche e di brividi, consolata dall’idea di avere ferito il marito traditore di lungo corso.

Sesso e vendetta, funziona?

L’amore ha bisogno di parole e di gesti, di intimità e di trasgressione, dell’ordinario e dello straordinario. L’eros va nutrito di spezie e di vino, di spiagge assolate e di cene speziate, i silenzi devono alternarsi alle parole piene, e gli abbracci alla giusta distanza dal mondo dell’altro. Gli inciampi del cuore e le problematiche della vita di una coppia vanno affrontate, analizzate e soprattutto attraversate. Una coppia che mette in atto o in scena atteggiamenti di vendetta, sotterfugi o strategie manipolatorie non sarà mai una coppia adulta. (Per coppia adulta non intendo una coppia formata da due partner anagraficamente adulti, ma una coppia formata da due persone psichicamente risolte che sono in grado di mettersi in gioco e in discussione sul piano profondo).

Una finestra sul cuore e sul baratro

Le relazioni extraconiugali hanno tanto da dire e da insegnare, in realtà non tacciono mai. Spalancano la porta a un esame più approfondito delle mancanze, dei valori e del potere trasformativo dell’eros. Costringono a dover affrontare interrogativi scomodi, esami di realtà, litigi taciuti, parole mute.
Cosa spinge, in realtà, i coniugi a varcare i confini di un legame d’amore per andare altrove? Proprio quel legame per il quale hanno investito a lungo, hanno faticato e lo hanno voluto fortemente.
Il tradimento sessuale, online o epistolare, non cambia granché, è sempre molto doloroso. Un’avventura emotiva ed erotica non è sempre e soltanto la concretizzazione di un gesto egoista, egocentrico e narcisista di una persona debole e in balia delle pulsioni; in alcuni casi, può anche essere comprensibile, forse accettabile, e addirittura un gesto di audace coraggio che porta a una scelta di vita postuma.
(Comprendere le dinamiche che stanno alla base del tradimento non significa giustificarlo; ci tengo a ribadire che il lavoro di un clinico è quello di comprendere, analizzare, investigare, elaborare, non giudicare).
Esistono dei modi per sfruttare l’eccitazione e l’aspetto euforizzante che regala l’infedeltà – vissuta o soltanto desiderata – per ravvivare la relazione di coppia, per riflettere sulle mancanze, sui buchi e sulle voragini.
La passione erotica in una coppia longeva sembra avere la data di scadenza, una sorta di timbro dell’oblio. Sembra che ci siano dei brividi che un matrimonio, per quanto funzionante e saldo, non riesce a dare a lungo. Chiediamoci perché e soprattutto come risolvere. Esiste un equilibrio fluttuante tra tra i bisogni emotivi soggettivi dei partner e i desideri sessuali di entrambi, cambia nel tempo e va conosciuto, riconosciuto, rispettato e assecondato.
Molte coppie vivono ignorando i loro moti interiori e la necessità del cuore e del corpo. A tradimento avvenuto e scoperto o confessato, si trovano ad affrontare per la prima volta, proprio durante la crisi di un’avventura extraconiugale, i dubbi e le questioni spinose irrisolte con l’aggravante della crisi in corso.
La catastrofe catapultata la coppia nella dimensione più autentica e vibrante del loto legame e progetto coniugale. Utilizzarla e farsi seguire dai professionisti empatici e preparati – eviterei caldamente i counselor, gli improvvisati e gli apprendisti stregoni – è l’unico modo per risolvere davvero.
Le situazioni irrisolte come la sessualità non appagante, i litigi, le pene del cuore, le famiglie d’origine e tanto altro vanno affrontate quando il cielo in casa è ancora sereno, quando la fiducia e la stima ci sono ancora, perché ciò può favorire l’intimità e l’impegno. La terapia di coppia andrebbe fatta prima dello strappo del tradimento, ma sappiamo bene che questo non accade.

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Ci sono alcune coppie che utilizzano l’infedeltà come catalizzatore della trasformazione. Come ponte lavatoio per una nuova nascita o rinascita. Anche dell’amore. Questi partner considerano l’infedeltà come un evento terribilmente doloroso e destabilizzante che però contiene in sé i semi di qualcosa di positivo.
Di fronte al crollo della stabilità, delle abitudini e del mondo noto, vivono l’ignoto come un’opportunità. Il partner che agisce il tradimento investe emozioni e cura nei confronti dell’amante con un elevato livello di intensità emotiva ed erotica. Vortice emotivo che non provava da anni. Non è insolito che dopo viva un esplosivo riaccendersi del desiderio sessuale. Scatta la paura della perdita e della separazione (dall’uno o dall’altro) che diventa la scintilla che alimenta il legame.
Gli amanti sono profondamente legati nel dolore e nel senso di colpa, ma sono vivi.
La scoperta del tradimento e la successiva elaborazione in seduta porta la coppia ad esprimere il non detto e ad accettare un’ampia gamma di sentimenti ed emozioni contrastanti senza rifugiarsi nella chiusura emotiva.
Sviluppano una tolleranza profonda nei confronti del dolore e dell’incertezza; questa nuova consapevolezza apre uno spazio all’esplorazione che gli aiuta ad entrare in contatto profondo con il loro sentire (sempre aiutati e supervisionati da un clinico competente). Talvolta i pazienti in seduta mi chiedono dei compiti, degli esercizi, delle cose da poter fare per lavorare sul loro rapporto di coppia, perché fare è molto più semplice del sentire. Hanno paura delle emozioni che vengono svelati, elaborate ed attraversate, e preferirebbero trasformare il loro rapporto in una sorta di esercizio ginnico, di maratona del fare piuttosto che affrontare le lacune emozionali che si sono venute a creare negli anni.

Quindi, per concludere, sesso e vendetta non dovrebbero stare nemmeno sulla stessa riga, figuriamoci all’interno della stessa coppia.

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