C’è sempre qualcosa di diverso negli occhi di chi è convalescente. Di chi è stato abbandonato o ha subito un danno, un sopruso, uno sgambetto dalla vita. Di chi sta cercando di riparare le proprie fratture invisibili.
Chi è il convalescente?
Siamo tutti noi. Chi per un motivo, chi per un altro ha una ferita con cui dialogare, da accudire, rispettare e custodire.
Tutti noi siamo stati convalescenti, per un amore non andate a buon fine o un abbandono, per un virus intestinale o del cuore, per un giorno troppo buio o una notte troppo lunga.
Il convalescente lo riconosci subito: i suoi occhi lampeggiano a intermittenza e il suo battito cardiaco è irregolare, segue la linea ondeggiante della paura.
Chi ha il cuore in bilico, che ancora duole, ha un’aura di sofferenza che lo avvolge come se fosse un mantello dell’invisibilità.
Chi soffre non vuole esser visto, vuole essere lasciato in pace, non ama il dito puntato, il buon consiglio, il giudizio, la saccenza di chi sa tutto ovviamente molto di più e molto meglio di chi sta male, il te lo avevo detto.
Chi è convalescente vuole leccarsi le ferite da solo e spesso, dignitosamente, non si lamenta nemmeno.
Stare accanto a chi è convalescente è un gesto d’amore ma obbliga alla prudenza e al coraggio al tempo stesso. Bisogna mettere a tacere l’esperienza per dare spazio all’accoglienza.

Chi ha piacere di ricevere i miei scritti e video in e-mail, può iscriversi in maniera gratuita alla mia newsletter settimanale e al mio canale YouTube.
Chi ha una questione di cuore da raccontarmi e gradirebbe una breve risposta può scrivere qui.

Seguimi su Facebook (clicca qui) e su Instagram (clicca qui) e guarda le mie foto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Consulenza online

Da oggi è possibile chiedere una consulenza online in tutta privacy e con la professionalità di sempre
Scopri di più
close-link
error: Il contenuto è protetto