Si può essere felici anche senza. Siamo invece abituati ad essere felici con. Con tanta gente, in compagnia di altre persone. Con un nuovo amore. Con tanti soldi. Con tante cose da fare. Con.
E se per essere felici ci esercitassimo ad esserlo senza?
Senza compulsione. Senza shopping continuo, quello che compensa le lacune del cuore. Senza andare per aperitivi-vetrine quotidiani e ingoiare la solitidine più cocente postuma.
Senza uscire tutte le sere come se il tetto ci crollasse sulla testa.
Senza troppi amici, soprattutto finti, online e intermittenti. Senza mille follower a testimonianza del nostro presunto valore.
Senza essere perfetti, magri, ben vestiti, eternamente belli, eternamente online.
Si può essere felici anche da soli senza doversi divertire per forza chissà dove e chissà con chi.
Da un po’ di tempo nella mia vita ho iniziato a fare un lavoro certosino e inarrestabile fatto di ordine e di maniacale eliminazione del superfluo: cose da fare o conservare e persone, e mi sento decisamente meglio.
Credo che almeno una volta l’anno bisognerebbe fermarsi e fare un inventario. Parlare a sé stessi, con onestà e coraggio, ed evitare di trascinarci dietro ciò che ingombra, rallenta, inquina. L’inutile. Le zavorre.
Ho sempre amato viaggiare leggera, con un piccolo bagaglio a mano, e negli anni il mio bagaglio si è ridotto ancora di più. Le cose che mi piacciono dei e nei viaggi sono le mie sensazioni, e quelle non hanno bisogno di valigie capienti per essere riportate a casa con me.
Ho sempre amato la casa lineare e ordinata, senza fronzoli e orpelli vari, solo i ricordi e l’essenziale.
Ho sempre amato, e con l’età è diventata la condicio sine qua non per uscire di casa, le cene sobrie. I tavoli per due o forse quattro. Il piacere dello scambio profondo, silenzioso e di qualità. Sono sempre scappata a gambe levate dal piacere chiassoso, dalle tavolate abitate da sconosciuti, dalla musica assordante che ti disorienta e rende sorda. Gli scambi intellettualmente ed emotivamente miseri.
Quindi, negli anni, sono diventata una fervente sostenitrice del senza.
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