Lui, lei e l’erotismo smarrito

L'erotismo smarrito

Ciao, sono l’erotismo.
Sicuramente non sai chi sono io, eppure mi cerchi ovunque senza trovarmi mai.
Ti svelerò qualche segreto.
Non mi troverai nella nudità, nella volgarità, nei coiti reiterati e performanti, nei bicipiti possenti o negli addominali obliqui.
Io sarò ben celato per proteggermi da occhi indiscreti.
Sarò dove tu non guarderai.
Sarò lì, sotto il tuo naso, spesso invisibile agli occhi.
Mi troverai nell’attesa, nella memoria olfattiva e nella memoria del cuore, in un bicchiere di buon vino, in un ricordo, in un una calza maliziosamente indossata, o distrattamente smagliata.
E ancora, in una recensione enogastronomica; tra le pagine ingiallite di un libro che contengono una frase, una parola, un’emozione, un ricordo.
Mi troverai in uno sguardo, in un sorriso, in una condivisione dell’anima.
Io sarò ovunque tu vorrai, se saprai trovarmi.
In uno spacco, in un abito da sera, in una lampo tirata su con movimenti sensuali.
Mi troverai nelle parole.
Si, nella vita privata della parole, nel loro sottotesto.
Io, che ti piaccia o meno, sono indispensabile ai legami d’amore: se mi ignorerai a lungo, o penserai di sostituirmi con altro, sentirai forte e impetuoso il bisogno di cercarmi in altre vie, in altri luoghi, in altre relazioni.
Io posso abitare in una sciarpa di seta, in un tramonto in riva al mare, in un cioccolatino, in un bacio profondo.
Cercami, nutrimi, e io sarò per sempre tuo.
Ti scalderò le giornate, il cuore, abiterò i tuoi pensieri, e finché mi sentirai al tuo fianco, la tua coppia sarà al riparo dalle intemperie della vita, dalle mareggiate matrimoniali, dalle rotte alternative.
Se mi ignorerai, o mi smarrirai, io sarò il tuo peggior nemico.
Ti renderò inquieto, insonne, insoddisfatto; nessuna cosa concreta potrà surrogare la mia mancanza.
Valeria Randone

Ho deciso di scrivere questo articolo dopo aver letto l’invito da parte delle femministe, da estendere a tutte le donne, di non depilarsi più, perché la donna depilata è un’esigenza maschile e non femminile.
Così ho pensato di riflettere sul complesso e inafferrabile tema dell’erotismo, e sulle sue mille sfumature.

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Amori cattivi: Eros, sessualità e cattiveria

L’erotismo smarrito

Cambiano i tempi, cambiano le mode e i ruoli, ma non cambiano le necessità della psiche e della sessualità.
La figura della donna, a seguito della rivoluzione sessuale, si è adattata a importanti cambiamenti sociologici e di costume.
La donna ha modificato la propria immagine, con modalità camaleontiche, in funzione del ruolo e delle dinamiche tra i sessi, smarrendo, talvolta, la capacità seduttiva perché considerata datata, sessista e non indispensabile a un legame d’amore.
L’uomo, dal canto suo, si è adattato con sofferenza a questa rivoluzione sessuale.
Ha sviluppato l’ansia da prestazione, il bisogno compulsivo di lenire la paura del tempo che passa con una sessualità bulimica e, paradossalmente, a una sessualità dominate e avulsa dal sentimento hanno avuto seguito le più svariate aggressioni nei confronti delle donne.
L’autonomia delle donne, l’adattamento alle nuove esigenze dei ruoli e una sessualità sana con una buona dose di erotismo, sembrano non poter coesistere all’interno dello stesso momento storico.
Alle modifiche dei comportamenti sessuali e sociali, si sono accompagnati i cambiamenti estetici e di abbigliamento, una tendenza a una magrezza imperante, che evoca mal nutrimento più che seduzione.
Dalla donna gheisha che non lavorava e dipendeva totalmente dal suo uomo, siamo giunti a una donna ingessata, mascolina e in pantaloni, che anela a incarnare un’identità maschile, diventando, talvolta, scarsamente seduttiva e ansiogena.
Oggi, per fortuna, i canoni estetici stanno rivalutando una bellezza femminile morbida e sinuosa, avvolgente e rassicurante, a scapito di una donna con caratteristiche di legnosità e magrezza.

Erotismo e pozioni magiche. Gli ingredienti necessari salva erotismo

L’uomo e la donna amano, desiderano e fanno l’amore in modo differente. E altrettanto differente è il modo di approcciarsi all’erotismo, che è ben altro dal fare sesso, o l’amore.
Nella donna, la manifestazione dell’erotismo è ricca, variegata e sfaccettata.
La donna è “interamente” erotica: pelle e sensi, sguardo e andatura, mente e corpo, contenuto e contenitore.
L’uomo, solitamente, tende alla parcellazione.
La manifestazione erotica maschile è settoriale, dicotomica, parcellizzata, talvolta distribuita in due relazioni o momenti storici del sentire sessuale.
Oltre a queste differenze abissali tra i generi, l’erotismo, tra l’altro, è diventato il grande assente nella vita di molte coppie.
Molte coppie confondono l’amore con la fusione, con la simbiosi, con l’azzerare ogni forma di distanza perché considerata assolutamente pericolosa per la coppia. L’erotismo, invece, richiede separatezza.
Obbliga a mantenere la giusta distanza dal mondo del partner.
L’erotismo nasce, cresce e prospera nello spazio fra sé e il partner.
Si nutre di gioco, di allegria, di capacità seduttiva, della mancanza di paura.
Di cibo e di vino. Di sete e di sorprese. Di parole  e di musica.
Di voce e di contenuti cognitivi.
Per costruire una vera intimità con la persona amata, dobbiamo essere in grado di reggere e di tollerare il vuoto e il carico di incertezze che la distanza dal mondo dell’altro evoca.
La distanza va rispettata e abitata, senza paura e senza ansia; elementi, questi ultimi, anti afrodisiaci per eccellenza.

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Quando l’erotismo si ammala

Per alcune persone, amore e desiderio sono parti inseparabili di un insieme più vasto, mentre per altri sono assolutamente separati e separabili.
Questi ultimi, vivono la sessualità all’insegna della scissione.
L’erotismo abita la passione e il desiderio; l’amore, invece, la quotidianità e la coppia. In realtà, quando tutto funziona bene, erotismo, desiderio, passione e il coraggio di osare, interagiscono e configgono all’interno della stessa coppia.
Non dobbiamo mai dimenticare che la relazione sessuale, fatta di momenti entusiasmanti o di lenzuola e tiepide, è sempre la metafora della relazione nel suo insieme.
Vivificare l’erotismo sopito o smarrito, significa lavorare sulle dinamiche di coppia: consce e inconsce, e ascoltare il corpo.
Il corpo è portatore di verità emozionale dimenticate, sulle quali le parole scivolano facilmente, e non mente mai.
Molto spesso è opportuno porsi delle domande sull’erotismo, darsi coraggiosamente delle risposte, e non avere paura di sfidare i limiti e i confini che l’educazione e la religione ci hanno dato.
Lavorare in terapia con parole e corpo, con fantasie e sessualità, con immaginario erotico ed erotismo, diventa la strada maestra per rieducare la coppia all’arte dell’amore, al fine di accendere le luci rosse in ogni camera da letto.
Perché trasgredire è molto meglio che tradire.

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