Sono in crisi con il mio amante

Cara dottoressa,
leggo sempre i suoi scritti, ho tutti i suoi libri e la stimo tanto, quindi so per certo che non mi giudicherà.
Prima di cominciare volevo dirle che il suo libro sugli amanti mi è piaciuto tantissimo: è veritiero e molto affettuoso, ci fa sentire meno sole.
Sono una donna che vive all’interno di un matrimonio traballante, come lo definirebbe lei, siamo infelicemente sposati ma non abbiamo il coraggio di separarci. In fondo ci vogliamo molto bene e ci facciamo compagnia.
Non so se questo è un alibi o è una conseguenza, ma io ho un amante da otto anni. E diciamo che tutto sommato sono felice così, se non fosse che il mio amante si è messo in testa si sposarmi.
Quando ci siamo conosciuti, in preda ai sensi di colpa reciproci, avevamo promesso a noi stessi che non avremmo fatto mai soffrire le nostre famiglie, e nel rispetto di due istituzioni ci saremmo amati in silenzio, a distanza.
Adesso lui esige che io lasci mio marito e i miei figli. Mi vuole tutta per sé, nonostante io gli sia fedele.
Non intende aspettare ancora.
Cosa dovrei fare?

Cara Signora,
sono contenta che i miei scritti e i miei libri le facciano compagnia, e sono anche molto contenta del fatto che lei si racconti così tanto senza paura di essere giudicata, abitudine che non appartiene a chi svolge la mia professione.
I patti iniziali, talvolta, si modificano durante il trascorrere degli anni, soprattutto quando nasce un Noi. Quel patto iniziale di giusta distanza, di rispetto per i rispettivi matrimoni, di questo amore educato e passionale, mi sembra di aver capito che ha lasciato il posto al tutto o niente.
Il suo amante pur di non condividerla con la sua vita altra è disposto a rinunciare a lei, a voi.
Non mi dice niente di lui: se è sposato, single, solo, se ha figli o ne desidererebbe uno, se ha un lavoro appagante ed è felice anche e oltre voi. Cosa poter fare non saprei dirle senza avere la possibilità di addentrarmi nelle pieghe della vostra psiche e andare in profondità nella vostra storia d’amore.
Però la lascio con qualche domanda impertinente a cui può rispondere da sola, senza di me.

1 – Ama ancora suo marito?
2 – Ama davvero il suo amante o rappresenta un antidepressivo? Una supplenza affettiva?
3 – Che ruolo ha nell’economia globale della sua vita? da cosa la distrae? cosa le dà? cosa le toglie?
4 – Senza di lui respira, vive, dorme, sopravvive?
5 – Quando pensa al futuro e parla di domani, dopodomani, agosto, dicembre, Natale, ferie, a quale dei due uomini pensa di voler (non poter) avere al suo fianco?
Avrei tante altre domande da farle, ma senza di lei corro il rischio di parlare da sola, e non mi piace granché.
Auguri per tutto e faccia chiarezza nel suo cuore.
Sono certa che le risposte le ha già.

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