Durante la mia vacanza in Africa ho conosciuto il Ficus Strangolatore e ne sono rimasta rapita.
Questa pianta apparentemente meravigliosa e sontuosa cresce lentamente attorno agli altri alberi-preda, si fa abbraccio stringente con le sue radici-tentacoli finché soffoca e strangola la pianta-vittima.
Le toglie acqua, sostanze nutritive e luce, sino a quando la povera prescelta morirà per sempre.
Chi fa il mio lavoro non può non cogliere i simbolismi e il parallelismo tra il modus operandi del Ficus Strangolatore e il narcisista.
Il (o la) manipolatore, il manipolatore gentiluomo, chi adopera sapientemente il silenzio punitivo, chi millanta gesta eroiche semplicemente a parole, chi seduce e poi scompare, chi rinforza a intermittenza, chi prosciuga, il narcisista manifesto o ben celato si comporta esattamente come il Ficus Strangolatore.
Se non viene riconosciuto subito, smascherato e allontanato prontamente, prima o poi, isolerà la preda dal suo habitat affettivo e relazionale in cui dimora, le succhierà aria, luce e nutrimento per cibarsene, e alla fine la ucciderà.
Tornando alle strategie di sopravvivenza del Ficus Strangolatore, ad albero fagocitato, crescerà a dismisura e il povero albero ormai sconfitto si decomporrà in breve tempo, trasformandosi nel suo nutrimento personale.
Anche negli amori tossici avviene la stessa cosa: il carnefice, che è fragile e trafitto a sua volta, brilla di luce riflessa e si nutre delle energie psichiche della sua vittima, che a sua volta sceglie un amore malsano per le sue pregresse vulnerabilità del cuore.
Per finire, ad albero strangolato, rimarrà di lui un triste spazio vuoto al centro del robusto tronco del Ficus Strangolatore. La vittima di un narcisita, anche ad amore conclusosi, si sente esattamente così: un triste e arido spazio vuoto.
Chi ha piacere di ricevere i miei scritti e video in e-mail, può iscriversi in maniera gratuita alla mia newsletter settimanale e al mio canale YouTube.
Chi ha una questione di cuore da raccontarmi e gradirebbe una breve risposta può scrivere qui.