Ho immaginato di prestare la mia penna a Teresa, nome di fantasia, mia paziente, che grida di dolore per l’anoressia della figlia.
Mia figlia deve essere ricoverata di gran corsa, pesa soltanto 38 kg.
Sono sua madre, conosco i suoi limiti e so bene che li ha già superati da un pezzo. Sono profondamente in pensiero e non ho gli strumenti per lottare contro questo mostro terrificante che si chiama anoressia. Mia figlia ha smesso di mangiare, guarda il cibo con disgusto, lo sposta da una parte all’altra del piatto, e sembra non avere più fame. Lei è morta dentro anche se è viva, e io anche.
Non basta più il mio amore, la mia cura, i miei pranzi preparati con dolcezza, serve dell’altro.
Ho paura, una paura paralizzante.
So bene che l’anoressia è sintomo di un disagio interiore e profondissimo, e che probabilmente la responsabilità è anche mia, ma non ho idea di come poterla aiutare se non consegnandola con immenso amore e dolore ad altro da me.
È diventata gialla in viso, è molto provata. Sta cambiando di giorno in giorno, di ora in ora. Mia figlia si sta spegnendo. Le si toccano le ossa della schiena, le ginocchia sono più larghe delle cosce. Le mani sembrano quelle di uno scheletro e ha gli occhi cupi, mobili, bisognosi, urlanti.
Ha delle abrasioni alternate a lividi sul dorso della mano, perché spesso vomita. Ha dei disturbi di memoria e non ha più le mestruazioni.
Non pranza più con suo padre e suo fratello da anni. Evita la tavola, gli incontri, gli sguardi, i pasti condivisi. Prende il piatto come se fosse la ciotola del cane e lo porta della sua stanza, dove nessuno di noi può controllare ciò che mangia e, soprattutto, se mangia o butta il cibo.
Quando si sente costretta a mangiare, quando non può scappare, dopo un po’ inizia a correre, a camminare, a fare sport estremi per bruciare le calorie ingerite. L’anoressia è una malattia maledetta, invisibile, con cui è difficile combattere.
Non ho mai avuto così tanta paura. Non mi sono mai sentita così tanto impotente e sola.
Vorrei tornare al punto zero, quando questa maledetta malattia si è impossessata di mia figlia, guardarla in faccia e dirle che non avrà mai la mia bambina. Adesso lotteremo insieme piccola mia e vinceremo. Te lo prometto amore mio.
Chi ha piacere di ricevere i miei scritti e video in e-mail, può iscriversi in maniera gratuita alla mia newsletter settimanale e al mio canale YouTube.
Chi ha una questione di cuore da raccontarmi e gradirebbe una risposta può scrivere qui.