I social e io. Il mio grazie per Voi

Il mio rapporto con i social non è stato semplice. Sono sempre stata tremendamente gelosa del mio mondo e spazio interno, e l’idea di postarlo e utilizzarlo per attirare più follower che lettori mi creava uno screzio con il mio sentire più profondo.
Poi, pian piano, ho imparato a dosare i post e i contenuti, e a sentire casa anche i miei social oltre che il mio sito e le mie rubriche.
Nel tempo, alcuni follower sono diventati lettori cari, interessati, interattivi, gentili e anche affettuosi. Altri, per fortuna, sono andati via e altri ancora sono stati bloccati.
Non ho mai privilegiato i numeri e la quantità, ma la sostanza e la qualità: nella vita, nelle relazioni e sui social.
I miei amici veri si contano sulle dita di una sola mano e le collaborazioni professionali anche.
I miei social ospitano prevalentemente contenuti del mio sito e delle testate per le quali scrivo, pensieri giornalieri che contengono contenuti intellettuali, scientifici ed emotivi, e tanta ma tanta clinica. Ogni parola è volutamente dosata, pensata, calibrata, scelta con estrema cura affinché teletrasporti il lettore da un punto a un altro del suo cuore.
Ogni mio pensiero lavorativo o emotivo parte dal cuore, passa dalla pancia, risale verso la mente e poi diventa parola scritta.
Alcune volte litigo con una virgola. La guardo, rileggo, assaporo, poi la tolgo e faccio la stessa cosa. E tante volte ricomincio. Perché un’apparentemente semplice virgola in più o in meno cambia tutto.
Per non parlare più dei due punti e del punto e virgola che amo molto; ma questo è un altro discorso.
Nel tempo ho dovuto imparare a bloccare alcuni follower – solitamente senza volto e nome identitario, oppure polemici e basta senza propensione allo scambio vero e utile – perché spesso chiarire, argomentare, dialogare con loro era assolutamente inutile, se non una gran perdita di tempo prezioso.
Nelle terre del web c’è un livello di aggressività e di arroganza da far paura. Tutti sanno fare tutto, e tutti parlano di tutto con presunta competenza e note di marcata supponenza.
Quando poi si parla di psiche e sessualità – visto che più o meno le abbiamo tutte e due entrambe -, la maggior parte delle persone si arroga il diritto di sapere come funzionano o non funzionano e dispensano pillole di saggezza.
Con questo scritto voglio ringraziare tutte le persone che mettono mi piace alle mie pagine perché sento che c’è un filo che ci lega. C’è una similitudine profonda. Mi sembra un gesto di gratitudine e riconoscimento, di affetto e di condivisione dei miei contenuti.
I maleducati, gli esigenti, gli aggressivi, chi crede fermamente che curarsi significhi leggere qua e là e chi copia e ruba, staranno altrove!
Anche bloccare e fare pulizia – cosa che tra l’altro amo molto fare anche in casa, in studio e in fattoria perché mi regala ordine interiore e serenità – è un modo per lasciare spazio a chi segue la pagina e al nuovo.

Quindi, grazie, grazie, grazie.

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