Social che vai commentatore che trovi

Durante la mia vita social ho potuto notare parecchie bizzarrie e modi vari e variopinti di commentare i post altrui. Scrivono e commentano tutti, in maniera indiscriminata. Leoni da tastiera professionisti, lettori amatoriali o timidi. Sconosciuti con foto di altro da sé per rappresentare sé. Profili falsi, commentatori audaci o provocatori. Insomma, scrivono proprio tutti. La molla che fa scattare i pollici è l’umore del momento, la rabbia, le emozioni, l’obnubilamento transitorio della coscienza.
L’urgenza è il denominatore comune di quasi tutti i commenti.
Rapito da un impulso inarrestabile, il commentatore ha una necessità emotiva da placare, una sorta di urgenza inarrestabile di commentare tutto. Anche senza averne competenza alcuna.
I pareri soggettivi prendono il posto degli studi, dei dati, della clinica, del rispetto, dello scambio. Arrivano come mannaie lapidarie e trasudano, spesso, verità assolute, non sindacabili.
C’è chi ti odia senza motivo e senza conoscerti.
Chi ti sbircia di nascosto ma non ti segue ufficialmente, però ti copia.
Chi esige una diagnosi clinica gratuita e amatoriale sotto il post, e se non la eroghi diventi scortese e altezzosa.
C’è il fan che ti osanna sempre anche se scrivi cose più o meno scontate.
C’è chi va fuori tema e dissemina i tuoi post di cuori, baci, cani con cuori, fiori, buongiorno e buonanotte. Chissà poi perché.
C’è chi lo sapeva già e tu non hai di certo scoperto l’acqua calda. Ti snobba ma nel frattempo ti segue e ovviamente commenta.
Chi chi non crede negli psicologi – come se la psicologia fosse un atto di fede -, e ogni cosa che scrivi è banale, superflua, lo diceva sua nonna, sua zia, la vicina di casa.
Anzi, lui, lei, sostiene sempre il contrario, anche senza averne gli strumenti.
C’è poi il filosofo: aforismi, frasi fatte, emblematiche, enigmatiche, vaghe, spesso non sue. E spesso ti corregge anche la virgola in più o in meno (senza che nessuno glielo abbia mai chiesto). Vige nel suo scrivere la permalosità e la puntigliosità e nel tuo, secondo lui, l’approssimazione.
C’è poi chi pensa che tu stia parlando sempre e solo di te. Se scrivi di abbandono, tradimento, amanti, mariti, mogli, in realtà, tra le righe, secondo il commentatore, ci sei tu sotto mentite spoglie. Sempre e solo tu, così ti compatisce.
Abbiamo anche il complottista e il permaloso, colui che pensa che stai scrivendo di lui, di lei. Così si arrabbia e inveisce sotto i tuoi post.

P.S: i social, secondo me, sono un bel posto. Il luogo dello scambio, della relazione, della gratuità dei contenuti. Dei ricordi e delle foto. Utilizzarli con garbo e gentilezza, come quando si entra in casa altrui, potrebbe essere una conquista.

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