Noiosa. Desueta. Fuori moda.
C’era una volta la monogamia, adesso c’è l’adulterio facile e anche cronico. C’era la gradualità di un incontro, oggi c’è la velocità e la compulsione.
C’era la capacità di riparare, di attraversare le mareggiate del cuore e di ricominciare, oggi c’è la facile rottamazione del partner che non emoziona più.
C’era la capacità di scegliere e la forza inebriante di un no, oggi c’è tutto, tanto, tanti sì senza il sapore della scelta.
C’era il cantastorie, il corteggiatore, l’attesa, il primo appuntamento, il primo bacio. Oggi ci sono le chat, gli amanti senza corpo, più virtuali di sempre, il sexting, i pixel e il sesso circense, preferibilmente online, senza scambio di fluidi e di numeri di telefono. Un gioco di proiezioni e di desideri inespressi, un intreccio che ricorda un guazzabuglio confusivo tra le paure e i bisogni.
La monogamia è ormai un lontano ricordo, e chi la sceglie sente il peso di doversi giustificare per questo eccesso di bigottismo. I non monogami che abitualmente frequentano il mio studio sono figli di genitori divorziati e disillusi, non credono nell’amore longevo anche se in suo nome si struggono, e quando ci credono non hanno idea di come si faccia per mantenerlo in vita.
Così mi capita di incontrare dei pazienti che abbracciano la fedeltà pur essendo infelici, una sorta di fedeltà passiva per paura di essere scoperti, e altri pazienti che ostentano l’infedeltà per paura della fedeltà e della monogamia. E chi oscilla tra i due estremi.
L’incontro, quello vero ed esclusivo, rimane il vero lusso affettivo, perché tra le braccia di chi amiamo non invecchia il cuore.
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