L’albero di Natale, un patchwork di ricordi

L’albero di Natale è il riassunto di una vita. Una collezione di stelle e sogni, di rimpianti e ricordi.
Un incanto di lucine, di ricordi, di emozioni provate e custodite, mai smarrite.
Un rituale che riunisce la famiglia, grandi e piccoli, a due gambe e a quattro zampe; e che scalda il cuore.
Ecco a voi l’albero di Natale.
Ogni palla è un ricordo, un’emozione, un anno trascorso. Così, dopo un anno, in pigiama – rigorosamente rosso -, a cellulari spenti per arginare l’insistenza dei messaggi di perfetti sconosciuti, e con la colonna sonora natalizia, inizia il rituale.
Ed ecco che ritrovi la tua palla preferita, quel nastro color oro che lega a sé un ricordo, quel carillon, quel fiocco di neve che fa tanto Natale.
Durante il rituale familiare, tiri fuori i ricordi: riappare la palla rossa che hai preso al mercatino nel Tirolo, quella blu che ti ricorda il tuo viaggio in Olanda, gli altri addobbi che hai fatto quando tua figlia era piccola perché non riuscivi a tirare fuori il naso di casa.
Quelle che hai ricevuto in dono, quelle che hai appeso, quelle che hai nascosto perché brutte, quelle che il tuo cane ha allegramente assaggiato e che appendi ugualmente perché te lo ricorda.
A ogni palla appesa, pensi a quello che porterai dal vecchio al nuovo – albero e mondo emotivo -, e quello che deciderai, saggiamente, di lasciare al vecchio.
Terrai i ricordi, le emozioni, le sensazioni e lascerai i ricordi ostili, quelli che hanno contribuito a farti stare male pur migliorandoti.
Così, pensi a chi non c’è più nella tua vita, A chi c’è ancora. A chi c’è ancora nonostante tutto. A chi non c’è più, ma rimane ancora. Pensi alle persone che hai amato, a quelle a cui hai voluto bene, a quelle che ti hanno lasciato qualcosa dentro.
A chi ti ha trasformata. A chi ti ha trafitta. A chi ti ha scaldato il cuore. Poi guardi quella sedia vuota attorno al tavolo e senti una presenza forte e chiara, che non andrà mai via anche nell’assenza.
Pensi al vecchio e pensi al nuovo, cosi, a ogni palla segue un ricordo, un addobbo, un’emozione, un profumo, una canzone.
Insomma, un tuffo al cuore.
Pensi a tutti i pigiami rossi della tua vita, alle calze antisdrucciolo, ai risvegli assonnati, all’odore di cibo e di casa.
Alla fine lo accendi, e come ogni anno è una magia, e ti ritrovi in compagnia delle tue emozioni, amplificate dai ricordi, alcune senza il regolare permesso di soggiorno.
Quelle luci accese azzerano i bilanci e danno inizio a una nuova emozione.
Un nuovo albero, un nuovo Natale.

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