L’amore sovrappensiero

Questa mattina mi sono svegliata con un pensiero-tarlo: cosa esige l’amore? perché nasce e poi si schianta alla prima curva?
Ho provato a ripensare alla coppie che ho seguito, alle loro sofferenze e strappi, alle loro esigenze più recondite, ai testi sacri della psicoanalisi, agli insegnamenti silenti dei miei animali, al mio cuore, e credo di aver capito.
L’amore esige coerenza. Unicità. Esclusività. L’amore vuole tutto, non ama le mezze misure, i compromessi, le distrazioni.
L’amore non ammette le scissioni, i galleggiamenti, gli infingardi del cuore. Non tollera chi non si schiera, chi non prede una posizione chiara, chi fluttua in un etere indefinito, i codardi del cuore, chi non nuota dove non si tocca.
Le lenzuola, poi, sono il vero detonatore di verità assolute.
Il corpo ama vivere all’unisono col cuore, anche e soprattutto in camera da letto. Ama i sensi che avvolgono e che non disturbano mentre remano contro. Ama le parole che abbracciano e che curano. Ama i silenzi e le frasi sussurrate. I dolci e le carezze. I biscotti e le tenerezze.
Le schizofreniche scissioni tra corpo e cuore, tra pensieri e fantasie, tra l’adesso e l’altrove non appartengono all’amore, eppure sono così dolorosamente presenti nelle coppie che (non) si amano.
Amare significa esserci, con il corpo e con il cuore, con le parole e con i fatti. Con la coerenza e la trasparenza. Con la lealtà e non la lesa maestà.
Amare significa esserci, creare uno spazio in petto per i battiti più audaci e inediti, significa progettare, sognare e fare di tutto affinché i sogni si realizzino. La felicità non accade per caso, serve coraggio e perseveranza, e una buona dose di fatica.
Per tentare di essere felici in amore bisogna schivare o attraversare le ombre e le nuvole nere, i nubifragi e i malvagi. Volersi bene e non accontentarsi. Perché il valore che ogni persona riconosce a sé stessa sarà quello che poi l’altro amerà di lei.

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