Il titolo fa presagire un articolo audace, una sorta di kamasutra dell’amore. E invece no.
Le posizioni dell’amore di cui vi parlo oggi non raccontano di corpi in movimento o fermi. Di corpi incastrati in maniera più o meno esibizionistica o circense. Non mi riferisco nemmeno al corpo fotografato per farlo recapitare via cellulare all’amato o all’oggetto del desiderio (in questo caso non è ben chiaro se l’oggetto del desiderio sia il destinatario della foto o il soggetto che si fotografa, ma questo è un altro discorso).
Mi riferisco alle posizioni invisibili che non sempre vengono riconosciute, ascoltate, rispettate, viste.
Quello stare o non stare al fianco della persona amata, in silenzio, con poche o tante parole, nel vuoto o nel pieno della sua vita, nel rispetto della giusta distanza, delle sue paure o necessità. A distanza. In presenza. In presenza nell’assenza o nella distanza.
Queste sono le posizioni dell’amore che a me piacciono di più.
Sono quelle di cui parliamo in terapia con le coppie che ho il piacere di seguire. Quelle posizioni che sono spesso invisibili e che diventano visibili e dolorosamente urlanti quando non vengono rispettate. Quando la coppia si ammala, significa che qualcosa in questo studio balistico delle posizioni dell’amore non è andato a buon fine.
Avere cura del cuore, oltre che del corpo e delle sue performances amorose, è la strada per non smarrire né cuore né corpo né coppia.
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1 Commento. Nuovo commento
Ha centrato il punto, la posizione di chi si ama è fondamentale e non è mai la stessa, è un po’ come una danza in cui si cerca reciprocamente di andare a ritmo di musica, ma se si esce fuori è difficile ritrovare tempo e armonia, specialmente se uno dei due non si accorge si essere andato fuori.