Sono chiamate coppie “LAT” – Living Apart Together – “Insieme non lontani”, ovvero “insieme ma separati”.
Queste ambivalenze lessicali traducono, più o meno, la contraddizione e la fatica del vivere che caratterizza queste coppie Lat che, nonostante la distanza geografica, rimangono coppie per lungo tempo.
Alcune coppie LAT lo sono per scelta: decidono infatti di vivere su due case, per evitare che la noia e la polvere del quotidiano possano corrodere il loro amore.
Queste coppie Lat, sono note anche come “coppie del week-end“, “coppie a coabitazione intermittente“, “amori pendolari“, e ancora, “amori part-time” , “relazione non residenziale” e così via.
In questo articolo sceglierò di approfondire il tema dell’amore pendolare, non per scelta, ma per necessità.
Qualche riflessione sulle coppie lat
Amore e tempo come sappiamo non remano sempre nella stessa direzione.
Così come amore e quotidiano, amore e progettualità. Ci sono amori che non vivono sotto lo stesso tetto – per tutta una serie infinita di motivi: due città diverse, due vite diverse, due famiglie diverse, lavori antagonisti, e così via – ma, nonostante tutto trattasi di vero Amore.
La lontananza geografica non sempre corrisponde alla lontananza delle anime, ma dei corpi, purtroppo, si.
- Cosa fare in questi casi per far diventare un amore distante longevo?
- Quando la nostalgia, la mancanza, la malinconia diventano compagne di viaggio?
- Per quanto tempo i ricordi, le emozioni pregresse, la speranza di un incontro, sapranno surrogare l’assenza e il vuoto che lascia la distanza?
- Un amore senza corpo per quanto tempo sarà in grado di reggere la distanza?
- E ancora, le carezze evase e la negazione dell’intimità, fino a quando fungeranno da vero afrodisiaco – nutrendo l’immaginario e il desiderio – e quando invece diventeranno letali e corrosivi?
Solitamente, pur custodendo e ripassando con la memoria ogni istante trascorso con il partner, la distanza è davvero pericolosa e insita di insidie per la coppia, inoltre spesso l’intera somma dei ricordi non restituisce nemmeno un istante di presente.
Il corpo necessità di rinforzi e di ripassi, di intimità e di carezze, la memoria non sarà in grado di sopperire a tale mancanza di fisicità per un tempo sin troppo lungo. Subentra la carestia sensoriale.
Tempo e amore
Tempo e amore non sempre vanno nella stessa direzione, anzi, talvolta, sono dei treni che camminano su due binari paralleli causando molta sofferenza. Accompagnano lentamente ma costantemente un amore alla morte.
- Quali sono le ore che dovremmo dedicare a un amore?
- Le ore morte o le ore rubate?
- Le ore libere o quelle fortemente volute?
Il valore che diamo a un amore lo farà diventare prioritario o secondario, indispensabile o opzionale, unico o sostituibile e, di conseguenza, il tempo che dedicheremo a quell’Amore sarà variabile e mutevole. L’amore obbliga a ritagliare per la propria coppia spazi nel presente, concimare e manutenzionare gli affetti!
Come una pianta rara o un giardino segreto, il legame va accudito, protetto dal sole se fa troppo caldo e riparato dal vento se dovesse strappare via le prime foglie; questi gesti così simbolici e concreti, quando trattasi di “amori lontani” diventano davvero difficili da attuare. Il telefono, la chat con la sua lapidarietà e immediatezza, le email con la sua seduzione e carezzevole compagnia, i fiori e i cioccolatini fatti recapitare al posto di un abbraccio, per quanto tempo nutriranno questo amore part-time delle coppie lat?
Il “tempo condiviso” è senza dubbio il vero regalo d’amore
- Come si fa a reggere la distanza?
- Come si può sopperire all’assenza?
- Quando il corpo urla di essere ascoltato, tra sintomi e insonnia, come si può fare ad accudirlo a distanza?
Dovremmo donare il nostro tempo all’altro quando ha davvero bisogno di noi, non quando siamo liberi, altrimenti “dare” diventa ancora una volta prendere e non dare.
Una storia d’amore fra anime complici ha bisogno però di tempo e di spazio.
- Come si fa a leggere “oltre” la distanza?
- Questi amori così difficili sono davvero degli atti di fede?
- Per quanto tempo sarà possibile reggere il conflitto tra idealità e realtà?
In questi casi così dolorosi e faticosi, l’assenza dell’altro cambia veste a seconda delle dinamiche: ci sono assenze che sono scuse, altre che sono pause, e altre che sono presenze.
Lo stesso dicasi per le mancanze: mancanze che restano e presenze o assenze che stancano, tenute in vita soltanto dall’abitudine. Ogni assenza dovrebbe essere seguita, ciclicamente, da una presenza in funzione di quell’Amore.
Gli amori distanti sono senza dubbio dispensatori di una smisurata dose di tristezza.
E-mail e chat possono bastare alle coppie lat?
L’amore pendolare gestisce al meglio la distanza, trasformandola in una strategia seduttiva: voli low cost, treni velocissimi, e ancora, chat infinite, cuori lampeggianti, mille e-mail diurne e notturne, il sexting mantiene in vita il sacro fuoco della passione, ma la fisicità langue e la distanza può alla lunga essere soltanto a termine.
Talvolta può anche capitare che la distanza sia una scusa, una strategia difensiva, un voler tenere l’altro a debita distanza dal proprio mondo interno.
Un amore a distanza non può essere un amore a costo zero, ma un amore che obbliga a un impegno maggiore, tra fatiche del vivere ed un’organizzazione amorosa capillare e vicendevole.
Si può stare insieme senza stare insieme?
Gli amori lontani sono caratterizzati dal prolungarsi senza mai giungere al capolinea di una progettazione concreta e tangibile fautrice di speranza e di cardiopalmo.
I nodi, prima o poi, vengono al pettine: l’età avanza, unitamente ai bisogni di intimità, di tatto e di contatto; la pazienza diminuisce e gli amori pendolari si trovano dinanzi a un bivio: concimare ancora, spendere tempo e denaro per questo legame o scappare via il più lontano possibile?
Solitamente in una “coppia del week and” c’è un partner più richiedente e un altro più attendista, uno propositivo e fattivo e uno evitante.
Cosa fare in questi casi?
Un clinico potrebbe aiutare la coppia a leggersi dentro, ad interpretare al meglio la distanza mettendola sotto una lente d’ingrandimento, a dare a quest’ultima il giusto significato, collocandola nella dimensione della temporaneità o della fuga.