Marito in vacanza con l’amante scrive alla moglie

Durante le festività ricevo delle e-mail strazianti di donne in attesa, in pausa, confuse, dilaniate, abbandonate. Oggi ho deciso di prestare la mia penna a Giulia, nome di fantasia, mia paziente, moglie tradita e abbandonata, trasformatasi nell’amante del suo ex, quasi ex, marito.

L’ho scoperto. Non ha negato. Anzi, ha confessato. Mi ha detto tutto. Non era confuso: aveva scelto. E aveva scelto lei: Lia (nome di fantasia). Donna giovane, bella e libera, e anche sportiva e con un bellissimo lato b.
Proprio a me doveva capitare uno dei pochi uomini sulla faccia della terra che scelgono? che non vogliono la pausa di riflessione? che non mentono per negare l’evidenza?
Ebbene sì, mio marito era innamorato e non mi amava più.
Ecco che arriva il Natale. Sarebbe stato meglio se quest’anno mi avesse graziata e avesse deciso di non arrivare, ma è arrivato.
È un Natale che fa male, un male da morire. Io sono rimasta a casa, nella nostra casa vuota e silente, con il nostro, adesso solo mio, cane. Non mi sono mai sentita così tanto sola come adesso. E lui, il piccioncino innamorato, è in Messico a vivere la sua nuova luna di miele da uomo coerente e in prossimità di una separazione.
Ed ecco che accade il miracolo o la maledizione di Natale. Lui va via e mentre va via ritorna. Francesco, nome di fantasia, era dall’altra parte del mondo con la sua giovane, cinguettante e trionfante amante e pensava a me: alla moglie abbandonata con il cuore frantumato. Aveva spiagge bellissime e bianche dinanzi a sé. La donna per la quale mi aveva dichiarato la fine del suo amore. I tramonti mozzafiato. Albe puntuali e romantiche dopo notti infuocate e d’amore. E pensava a me.
Pian piano, giorno dopo giorno, sono diventata la protagonista di questa assurda vacanza. Io ero lì con lui e lei, Lia, l’amante legalizzata, era diventata l’altra. Mi scriveva in maniera furtiva, mi dichiarava il suo amore ritrovato, mi chiedeva scusa in tutte le lingue del mondo. Voleva tornare a casa da me, da lui con me.
Questo perverso modo di diventare l’amante, nonché ex moglie di mio marito, mi lusingava e rincuorava.
Doveva andare via da me per ritrovarmi. Doveva trovare lei per credere di non volere più me e per capire che voleva solo me.
Doveva andare così lontano per essere così vicino.
Doveva andare in un luogo così lussuoso per desiderare ardentemente la sua, nostra, casa.
Evidentemente sì.
Non so come si concluderà questa situazione letale è fatale, ma per adesso non mi sento più così tanto sola. Sono in mia compagnia, del mio cane e della certezza di poter ancora scegliere se accoglierlo nuovamente o meno nella mia vita. Per adesso il Natale fa meno male.

Ringrazio Giulia per avermi autorizzata a raccontare la storia di Natale più assurda che ci sia.

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2 Commenti. Nuovo commento

  • Un uomo così è da lasciare solo con il suo egocentrismo; anche a me era capitata una situazione del genere.
    L’ho riaccettato ma l’ho tratto per molti anni finché poi non l’ho lasciato.

    Rispondi
  • Chi tradisce 1 volta lo farà ancora. Sempre! Aveva bisogno di allontanarsi per ritrovarti? Non credo.
    Lascialo andare e ritrova la tua serenità, ma senza di lui.

    Rispondi

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