Riporto una lettera tra le riflessioni perché è ben scritta, lunga e dettagliata e mi regala la possibilità di affrontare il tema del bondage e della colpa.

Cara dottoressa,
mi scusi se le scrivo cara, ma nel suo sito mi sento capito, accolto e non giudicato.
Sono un uomo che ama essere frustato, purtroppo. Sono sicuro che se fossi stato donna sarebbe stato meno scandalizzante, soprattutto per i miei partner. Tutte le donne che ho amato sono scappate via dopo la mia audace richiesta.
Non sono omosessuale, non sono un pervertito, sono un uomo perbene che ama profondamente la donna con cui vive da circa cinque anni e con cui non condivide le proprie fantasie erotiche.
Sono costretto a doverle vivere fuori dal matrimonio, scelta che mio malgrado devo attuare per cercare di trovare un equilibrio psicofisico e che mi fa sentire profondamente in colpa. Uno schifo, direi. Ho bisogno di essere frustato (e in fondo frustrato) per poter provare piacere. Ho bisogno di sentire l’umiliazione e la sofferenza per sentirmi a mio agio, altrimenti non funziona proprio niente.
La mia coppia è profondamente in crisi, la prego mi aiuti.
S.

Buonasera gentile S.,
mi fa profondamente piacere leggere che nel mio sito lei si senta a suo agio, non giudicato, accolto e forse oserei dire un po’ protetto.
All’interno di questa mia risposta troverà delle parole in rosso linkabili, che la porteranno ad altri scritti di approfondimento, che non sono e non possono essere equiparabili a una consulenza vera e propria, ma che argomentano un po’ di più la mia risposta.
È possibile che lei senta il bisogno di intraprendere la strada della sofferenza fisica e psichica, e dell’umiliazione per accedere al piacere perché non ne conosce altre, perché ha subito qualche trauma di cui non è consapevole o di cui non parla, o per altri motivi non esplorabili via mail. Prenda questa mia risposta con le pinze perché non la conosco, non conosco la sua psiche, la sua sessualità e nemmeno la sua coppia. Per quanto riguarda sua moglie e il suo vissuto, anche in questo caso ci vorrebbe un ascolto profondo ed esclusivo. Solitamente le donne che vivono con partner che ha necessità particolari per poter accedere al piacere si sentono defraudate del loro potere seduttivo, defenestrate dal ruolo di amanti e molto frustrate da dover condividere l’uomo che amano con un nucleo parafilico o una fantasia erotica ricorrente è indispensabile per accedere al piacere.
Credo che la soluzione migliore per evitare di continuare a star male e continuare a vivere male all’interno della sua relazione sia quella di chiedere una consulenza specialistica sessuologica.
Un caro saluto

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