Educazione sessuale nella scuola di oggi

Educazione sessuale a scuola

L’educazione sessuale, anzi affettiva e sessuale, oggi, è la grande assente.
Nessuno parla ai nostri ragazzi di amore e di sessualità, di prevenzione e di promozione di benessere sessuale, e di tematiche che riguardano il piacere e l’affettività.

L’educazione sessuale: serve davvero o i ragazzi sanno già tutto?

I giovani di oggi, purtroppo, non provengono da un percorso di educazione sessuale. Tutto quello che conoscono sull’aspetto ginnico della sessualità, lo imparano sul campo, dai compagni più navigati ed esperti, da internet. Molto spesso dalle infinite informazioni, spesso contraddittorie, con le quali i mass media trattano le tematiche inerenti la sessualità.
Il web ha sdoganato immagini fortemente erotizzate, senza censura alcuna, il tutto alternato a fatti di cronaca nera associati alla sessualità.

L’educazione sessuale, soprattutto per i ragazzini, ha lo scopro di formare e informare su temi davvero centrali per la loro crescita psico-sessuale e sociale.
L’adolescenza è quella stagione della vita caratterizzata da una una grande confusione tra pulsione e limite.
Confusione che si ripercuote sulle scelte sessuali, o meglio sessuate.
Le famiglie, spesso oberate di cose da fare, acrobate tra lavoro e compiti, le infinite attività extra-scuola dei figli, lasciano veramente poco spazio ad argomentazioni inerenti la sfera sessuale.

Che ruolo ha la scuola nell’educazione sessuale?

Spesso, anzi molto spesso, quando si parla di sessualità un velo di silenzio o di ilarità ammanta la comunicazione.
Così, di educazione sessuale non ne parla nessuno.
La scuola, oggi, assume un importante ruolo formativo e informativo che, non si limita soltanto a uno sterile passaggio di nozioni, ma a tantissimo altro.
L’educazione sessuale svolta a scuola, con un linguaggio semplice ed empatico, calibrato all’età dei ragazzi, è quel processo formativo che tratta tutti gli aspetti affettivi ed emotivi, intrapsichici e preventivi, associati alla vita sessuale.
L’adolescenza è quell’età durante la quale il ragazzo si sperimenta con il “vivere sessuale”.
È una fase di crescita importantissima, durante la quale diviene necessario disporre degli strumenti conoscitivi.  Strumenti che consentano di affrontare la propria sessualità, consapevolmente, responsabilmente, e scevra da quote d’ansia.

Autogestione informativa o educazione sessuale?

L’autogestione informativa, in quest’ambito non è funzionale a una buona formazione ed informazione, il confronto con figure adulte di riferimento, diviene indispensabile anche per poter prevenire futuri problemi sessuali. Probabilmente lui cerca di creare un rapporto fra se e il suo corpo che cambia.
Il confronto con figure adulte di riferimento, diviene indispensabile per poter prevenire future disfunzioni sessuali.

Leggi anche:
Sessualità: agitare bene prima dell’uso

Qualche riflessione

Il tema della prevenzione e della promozione della salute sessuale è un tema che a me sta molto a cuore.
In un momento storico di vera deriva degli usi e costumi sessuali e di mancanza assoluta d’amore, l’educazione sessuale diventa indispensabile all'”arte d’amare”.
Oggi ci sono le app per ogni cosa, anche per consegnare gratuitamente i preservativi a ragazzini. Direi bambini un po’ più cresciuti – di anni 13.
Scorciatoia malsana per evitare di fare loro educazione affettiva e sessuale.

Lo scopo dell’educazione sessuale non è soltanto l’evitamento della possibilità di contagio, o di gravidanze indesiderate, ma collocarla nella sua dimensione di profondità e di reciprocità.
Penso che la sessualità sia davvero molto di più che un semplice rapporto penetrativo, con o senza protezione. La mancanza di un’adeguata educazione emozionale e sessuale può esporre gli adolescenti a disagi e disguidi sessuali importanti ed ingravescenti.

Educazione sessuale: quali sono gli ambiti d’intervento?

Diviene indispensabile un intervento mirato alla prevenzione delle Malattie Sessualmente Trasmesse (MST), dell’AIDS, di gravidanze e di successive interruzioni di gravidanze, indesiderate, e scarsamente consapevoli.
Un capitolo a parte, a mio avviso, dovrebbe essere dedicato all’identità sessuale, questa sconosciuta.
Mi capita spesso durante la mia pratica clinica quotidiana, di raccogliere anamnesi psico-sessuologiche di giovani che si definiscono bisessuali. Giovani che credono di essere transessuali, che mi chiedono informazioni circa la possibilità di una rassegnazione chirurgica del sesso biologico.

Conclusioni

Credo che, una campagna formativa e informativa di educazione sessuale, possa offrire ai ragazzi di oggi la reale possibilità di vivere la propria sessualità con gioia e responsabilità, compiendo scelte sessualmente consapevoli e divenendo così i registi della propria vita sessuale; al fine di non danneggiare e compromettere la propria –  e quella altrui – salute sessuale

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