Amori cattivi: Eros, sessualità e cattiveria

la cattiveria

Da Medea a Messalina, da Lucifero a Caligola, fino ad arrivare ai “cattivi” dei nostri giorni, come Sgarbi e la Santanchè – entrambi dalla personalità collerica – sembra infatti che cattiveria e fascinazione siano un binomio che manipola e seduce: nel sociale, in amore e in camera da letto.

“Non esiste indizio più infallibile di un cuore profondamente cattivo, della più bassa indegnità morale, che un tratto di pura e cordiale gioia del danno altrui”.

Arthur Schopenhauer

La cattiveria non ha il medesimo significato per tutti: chi la adopera per tentare di avere il comando, il leader è solitamente un duro, ma non obbligatoriamente cattivo; chi, invece, in culture come la nostra, considera la cattiveria inadeguata, così la dimensione del comando – e della leadership – dovrebbe passare dall’autorevolezza, più che dalla durezza.

La cattiveria ha comunque un fascino ambiguo, soprattutto in amore.

Dall’uomo che non deve chiedere mai alle parole di Teorema, canzone di Marco Ferradini, sembra che sofferenza e capacità seduttiva, siano l’una conseguenza dell’altra.

I mille volti della cattiveria nella sessualità

I modi attraverso i quali si esprime la cattiveria, soprattutto all’interno della vita di coppia, sono davvero tanti:

  1. In pensieri, le fantasie sadiche.
  2. In parole, le maldicenze e le aggressioni verbali.
  3. In atti, dispetti e violenze.
  4. In “atti mancati” e in silenzi, in omissioni e silenzi aggressivi e punitivi, carichi d’astio.
  5. Nel silenzio dei sensi, le famigerate cefalee evitanti l’intimità.
  6. L’anorgasmia coitale della donna, rappresenta, talvolta, la negazione del proprio piacere al partner (e a sé stessa, ovviamente).
  7. L’eiaculazione precoce, ad etiologia psicogena, nutrita da ambulanza e astio, rappresenta la negazione del piacere alla partner.
  8. Anche gli evitamenti sessuali rappresentano un comportamento punitivo e aggressivo, sino ad arrivare alla totale negazione dell’anima e del corpo al partner, pur vivendo in coppia.

 La cattiveria è utile alla sessualità?

Alcune coppie adoperano la tensione emotiva generata dai litigi ai fini dell’eros coniugale: erotizzano la cattiveria.

L’eccesso di tenerezza e di dolcezza, in alcuni casi e in alcuni partner, è anti-afrodisiaco per l’eccellenza, quindi, con modalità premeditate e strategiche, la coppia litiga per accendere il sacro fuoco della passione.

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Trasformare il talamo in un ring però, non è immune da rischi.

La sessualità, alla lunga, nutrita soltanto dall’aggressività e dall’astio, sarà depauperata degli altri ingredienti, indispensabili per renderla sempre più appetibile e ludica: l’armonia, l’empatia e l’Amore, sono alcune di queste.

Altri tipi di coppie, hanno bisogno per sentirsi vivi del litigio, di lottare senza esclusione di colpi, di vivere e di amare, sempre con il coltello fra i denti.

Altre ancora, sembrano invece ben assortite in termini di dinamiche e di scelte inconsce: un partner aggressivo e dominate e un altro docile e sottomesso, senza l’uno non può esserci l’altro e viceversa.

Altri partner soffrono, per esempio, di “rabbia cronica” che inquina le relazioni e le dinamiche familiari, aggrediscono per controllare e dominare, o per mistificare le proprie malfatte.

Amori conflittuali, collerici e dipendenti, si alternano a coppie asimmetriche formate da partners spesso irrisolti sul piano psichico che tentano di trovare la cura dei malanni dell’anima, nella coppia e nell’amore.

Come possiamo vedere, oltre alla fascinazione da cattiveria e dominanza, la cattiveria si coniuga con le dinamiche di coppia, con l’eros e con la sessualità, in svariati modi.

Conclusioni

L’aggressività, così come la manipolazione e la cattiveria, non correla con la dimensione dell’amore che, per essere tale, obbliga alla gentilezza e alla cura.

La giusta distanza in amore, quel difficile e faticoso equilibrio da raggiungere e mantenere tra fusione e separazione, tra dominanza e sottomissione, è la strategia vincente per far sopravvivere un legame all’usura del tempo e della noia.

Spingersi nell’altro con dolcezza, lasciando “spazio ma non distanza”.

  • Harold F. Searles – La psicodinamica della vendicatività – Rabbia e vendicatività – Bollati Boringhieri
  • Charles W. Socarides – La vendicatività: il desiderio di pareggiare i conti – Rabbia e vendicatività – Bollati Boringhieri
  • “Rabbia e vendicatività” Bollati, Torino Boringhieri.
  • “Ordine e disordine” De Crescenzo Mondadori Milano
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