Il mistero della fiducia. Facile da pretendere, difficile da concedere, impossibile da riconcedere

Il mistero della fiducia

Ci fidiamo delle braccia di chi ci ha allattato al seno appena nati. Dell’odore del latte materno, dell’odore di chi amiamo davvero.
Ci fidiamo del compagno di banco dell’asilo, finché non ci ruba la merenda. Dell’amica del cuore, finché anche lei non ci tradisce in qualche modo.
Ci fidiamo del medico a cui affidiamo la nostra salute, e a volte la nostra salute del cuore.
E ancora, dell’uomo che abbiamo scelto come compagno di vita, sino a prova contraria.

Le strade verso la fiducia

La fiducia è quel bene, di lusso, ormai in via d’estinzione. È quel sentimento che ti fa sentire al sicuro. Protetta. Immune da ogni malattia.
Quel partner che abita l’assenza scaldandoti il cuore. Il rapporto con la fiducia non è facile, ma è un legame lento e continuo che si instaura grazie alle esperienze primarie. Come spesso accade, parte sempre tutto da laggiù: dalle terre dell’infanzia. Da quella sorta di imprinting affettivo che abbiamo ricevuto o non ricevuto in dote durante gli anni di vita.
La fiducia o c’è o non c’è, non ci sono vie di mezzo. Se non c’è non la puoi inventare.
Se c’è la puoi solo accarezzare, e lei accarezza te rendendo migliori tutti i legami affettivi e anche lavorativi.
Il percorso verso la fiducia – quella totale, e totalizzante – è complesso e faticoso.
La capacità di fidarsi, e affidarsi, è correlata a quella dote di fiducia primaria che abbiamo o non abbiamo ricevuto in dote durante i primissimi anni della nostra vita.
Da come siamo stati amati o non amati, protetti o gettati in pasto alle intemperie della vita.
Quell’amore incondizionato e primario, rassicurante e tattile, di anima e di sensi, che ci ha abbracciato e scaldato per farci crescere.
Per farci sentire meno soli.
Per farci diventare coraggiosi, intraprendenti.
Per non farci avere paura del buio, paura del mondo, paura delle emozioni. E anche paura di amare e di essere amati.
Così come si impara ad amare, si impara ad avere fiducia.

  • Di quante persone ci fidiamo del tutto, senza riserve?
  • Ci fidiamo totalmente  o parzialmente?
  • Una volta concessa, si può tornare in dietro? È un atto unico, un dono, un atto di fede o un percorso?
  • A chi abbiamo consegnato – e perché – le chiavi della mostra anima? L’impronta digitale per averci accesso sempre, e per sempre?
  • Cosa ci fa perdere fiducia in chi amiamo?
  • E, soprattutto, si può amare non fidandosi?
  • E ancora, si può provare piacere sessuale con quote di fiducia intermittente?
  • Per essere sudditi alle pulsioni, e consegnare l’anima e corpo all’amato, la fiducia deve essere totale? Parziale? Sesso-correlata? Vita-correlata? Eventi-correlata? Prova d’amore-correlata?
  • Qual è la correlazione tra fiducia in sé stessi e la fiducia nel partner?Insomma, fidarsi non è facile.

 

Non sono turbato perché mi hai tradito, ma perché non potrò più fidarmi di te!
Jim Morrison

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio?

Il sospetto genera sospetto. La sfiducia genera sfiducia, e la diffidenza diffidenza.
Allo stesso modo la fiducia genera fiducia.
La fiducia, non solo si impara, ma è decisamente contagiosa.
Possiamo parlare infatti, di circolarità della fiducia.

Fidarsi è fare l’amore senza precauzioni perché lui fa l’amore solo con te, e mai ti contagerà una malattia.
Non controllare ossessivamente WhatsApp perché non ci saranno mai nel suo telefono chat erotiche, o sospette.
Fidarsi è dormire accanto a chi amiamo sapendo che nell’oscurità della notte e dell’inconscio anche le anime si abbracciano.
È non temere che l’uomo che amiamo si trasformerà in uno stalker o in un carnefice.
Fidarsi è dare, e anche ricevere.
Fidarsi odora di latte e di miele, di pane caldo e di vino, evoca fragranze d’infanzia e di buono.

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Il ruolo della fiducia per la nostra qualità di vita

Dobbiamo imparare a fidarci per vivere. Per vivere bene. Le relazioni affettive – amicali o amorose – servono alla nostra vita, e qualità di vita.
Come sappiamo, però, non tutte le relazioni odorano di latte e di miele.
Alcune sono sane, longeve, nutrite e scaldate dalla fiducia e dal rispetto. Altre no.
Gli amori sani, possono portare grande vantaggio nella nostra vita, ridurre lo stress delle nostre giornate, abbracciarci quando siamo stanchi, e scaldarci quando abbiamo freddo.
Di contro le relazioni malsane, gli amori tossici e letali possono costarci molto caro.
Possono corrodere la nostra psiche, esattamente come un tarlo. Possono rendere insonni le nostre notti, e anche se riuscissimo a contare oltre mille pecore, nessun sonno ci rapirà per l’intera notte.
Quando gli amori sono tossici, la fiducia è la grande assente, e la qualità di vita è sicuramente scadente.

Fiducia, sino a prova contraria

Abbiamo visto che fidarsi serve nella vita.
Serve per crescere, per instaurare delle relazioni sane, profonde e proficue.
Insomma, fidarsi è indispensabile per vivere bene. Quando nasce un amore, la fiducia non nasce con quell’amore, ma gradatamente.
Verrà nutrita da piccoli indizi, da sguardi e da fatti. Da gesti simbolici e concreti.
Da appuntamenti dati e mai mancati.
Da un telefono lasciato a vista, e non a pancia in giù per mistificare qualche – o più d’una – notifica dubbia e ambigua.
La fiducia si basa su una sorta di raccolta graduale di indizi, elementi dell’anima che l’anima la nutrono, la scaldano, e la fanno sentire al sicuro.
“Al sicuro” è un luogo che solo quando si ama è possibile visitare.
Per avere però il permesso di asilo, o il diritto di cittadinanza, il percorso è davvero lungo, irto di ostacoli, che solo chi ama davvero ha il coraggio di inoltrarsi dove è davvero difficile arrivare.

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2 Commenti. Nuovo commento

  • Pasqualina
    4 Agosto 2020 09:12

    La fiducia e come una pianta devi annaffiarla per farla crescere
    Ma come ci si può fidare di un uomo che inizia la sua relazione con te mentendo su un tradimento? La mia fiducia e morta sul nascere e non potrà mai più risorgere

    Rispondi
  • Purtroppo, una volta persa la fiducia in qualcuno, parente, amico, compagno,, ovviamente per gravi slealtà, non per sciocchezze, non la si recupera più. È un bene prezioso e fragilissiimo

    Rispondi

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