Lettera a un amore finito che non finisce. A te

A te che sei il mio nord, la mia bussola quando mi smarrisco.
Il posto caldo nel quale tornare.
Nel quale rintanarsi quando tutto è avverso o buio.
Il luogo dell’altrove dove trovare conforto e intimità, e anche me in te.
Il piumone delle mattine autunnali che ti avvolge e ti trattiene a sé.
A te che sei l’ultimo abbraccio della sera dopo una giornata di fatiche e di voluto deserto emotivo.
A te che accarezzi una mia foto e io che sento le tue mani su di me.
A te che sei il mio brivido, la mia vertigine, la mia dannazione.
Le tue labbra sulle mie.
Le mie mani sulle tue.
La tua pelle appiccicata alla mia.
Il tuo fiato nelle mie orecchie.
Il mio affanno, i miei ricordi.
La mia tachicardia, le mie risate, le mie lacrime.
Il mio punto quando deraglio, la mia virgola quando accelero.
Il mio muro sul quale mi schianto.
La mia rete di salvataggio quando precipito.
A te che sei il mio tutto e il mio niente.
L’assenza e la presenza.
La gioia e il tormento.
Il ricordo e la sua mancanza.
L’intensità e lo struggimento.
A te che sei la email che arriva quando non dovrebbe, il brivido, la maledizione.
L’emozione che manca e che nutre.
La rabbia che non si stempera.
Perché mi manchi anche quando sono felice.
Perché tu, dolce amore mio, sei diventato un ricordo di quello che siamo stati, non siamo più, e non siamo riusciti a essere.
Sei sofferenza e lacrime.
Sei un buco nel cuore.
Sei un buco nero che rimane lì, immobile, a farmi compagnia.
Notte e giorno.
Sei le mie notti insonni.
Sei la mia fame e la mia inappetenza.
Sei i miei sogni e i miei incubi.
Sei il mio sorriso senza senso, sei il mio nubifragio senza preavviso.
E adesso che la mia voglia mista alla paura di andare avanti mi ammanetta al passato, sei una trappola che stenta a diventare trampolino.
Come ogni passato che ha fatto parte di me, ti dico grazie, perché adesso ho capito che nessuna sofferenza è stata vana, e che ogni tassello del mio passato mi ha regalato un prezioso tassello per il mio presente.

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4 Commenti. Nuovo commento

  • Questa è la poesia che io non sono riuscita a scrivere mai… Il mio rimpianto! bellissima ! Ogni singola parola e pura poesia!

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  • Mi è capitato di sentirla recitata su You-tube da Luca Ward, e vivendo ultimamente un periodo un pò strano, dove quando mi chiedono “Come stai?”, taglio corto con un “ok bene”, ma è una risposta piena di bugie e che nasconde in maniera nemmeno troppo velata quello che c’è dietro, ma alle perone va bene così, d’altronde è una tecnica che usiamo tutti, e va bene anche a me…quindi ascoltare le sue parole con la voce di Luca, hanno scosso la mia anima…grazie sono le parole che non sono mai riuscito a dire…

    Rispondi
    • Valeria Randone
      14 Maggio 2023 11:40

      Grazie a Lei per avere scritto. Scuote anche me che le ho scritte, perché recitate da Luca hanno una pienezza unica.
      Auguri per il suo cuore sofferente.

      Rispondi

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