Ipospadia, un approccio integrato in aiuto al paziente

Ipospadia, un approccio integrato in aiuto al paziente

L’ipospadia è un’anomalia anatomica congenita del pene dovuta a un insufficiente sviluppo dell’uretra il cui meato non è localizzato all’apice del glande, ma si trova sulla faccia ventrale del pene, oppure, nei casi più gravi, nello scroto o nel perineo.
Come tutte le patologie organiche ha delle importanti ripercussioni a livello psicologico, relazionale e sessuale.
La vita del paziente ipospadico, se non si interviene in tempo ed in maniera integrata, transita verso una dimensione di scadente qualità.
L’ipospadia porta con sé un’inevitabile compromissione dell’equilibrio psichico e del tono dell’umore del paziente con notevoli difficoltà relazionali.
Senza dimenticare un’inevitabile ricaduta sullo sviluppo psico-sessuale del paziente che ne soffre.

Il pene, un organo simbolico

Il bambino nasce e cresce identificandosi nei suoi genitali, nel loro funzionamento e crescita.
L’ipospadia è una problematica a carico del pene, la sua presenza compromette lo sviluppo psico-sessuale del bambino e la sua qualità di vita futura.
Un bambino che nasce con un’anomalia congenita al pene sarà un bambino che avrà difficoltà nel fare pipì nello stesso bagno dei compagni d’asilo perché proverà vergogna e penserà che tutti lo prenderanno in giro.

Sarà un bambino che avrà vergogna nel mostrarsi svestito in palestra, che non farà la doccia con i compagni, e che tenderà ad isolarsi.
Sarà, inoltre, un bambino che subirà varie viste di controllo durante le più svariate fasi della sua crescita psico-sessuale.
I disturbi che questa patologia porta con sé riguardano la minzione, l’immagine corporea, e la futura vita relazionale e sessuale del paziente.

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Psiche e ipospadia, ipospadia e psiche

Il bambino che diventa adulto, e che convive con l’ipospadia, sarà un paziente che avrà le seguenti problematiche:

  • deflessione del tono dell’umore
  • sentimenti di inadeguatezza e di diversità
  • ritardo e riduzione dell’autoerotismo
  • paura del dolore associato alla sessualità, autoerotica e di coppia
  • paura delle donne, e paura di essere giudicato
  • dismorfismo
  • dismorfofobia (esito del dismorfismo)
  • problematiche riguardanti la sfera eiaculatoria
  • problematiche inerenti la fertilità
  • problemi di solitudine
  • problemi di coppia

Dall’ipospadia alla restituzione della qualità di vita del paziente, un intervento a quattro mani

La sfera della sessualità, proprio per la sua complessità somato-psichica, obbliga ad un approccio integrato.
In una situazione clinica così complessa – proprio perché congenita – come l’ipospadia, l’aspetto diagnostico e chirurgico non può non beneficiare del sostegno psicologico ai genitori, dell’educazione emozionale e sessuale al paziente, del supporto psicologico o di un’eventuale psicoterapia al paziente, e del sostegno alla coppia.
Intervenire il più precocemente possibile è la strada migliore da intraprendere, per questo motivo, un intervento precoce a quattro mani, chirurgico e psicologico, diventa assolutamente indispensabile.
Le forme più gravi di ipospadia sono, talvolta, associate ad altre anomalie anatomiche del pene o dell’apparato urinario, tra le quali il pene curvo congenito.
Questa anomalia comporta non poche difficoltà estetiche, relazionali e sessuali, con notevoli ripercussioni sull’autostima del paziente, sulla sua immagine allo specchio, e sulla salute psico-sessuale della sua coppia.

Quale approccio al paziente con ipospadia

L’approccio risolutivo è sempre quello chirurgico, ma la chirurgia deve assolutamente avvalersi del lavoro dello psico-sessuologo per assicurare al paziente una risoluzione psico-somatica, non solo chirurgica.
L’età del paziente da operare può essere variabile – bambini piccoli, ragazzini in età pre-puberale, adolescenti o uomini adulti – così, il protocollo di accoglienza, di counselling o del counselling psico-sessuologico, verrà calibrato in funzione dell’età del paziente, della presenza o meno dei genitori, e del partner.
Nel caso di un paziente adulto o in coppia, si valuterà di coinvolgere il partner nel colloquio psico-sessuologico.

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Aspetti psicolo-sessuologici dell’ipospadia

La sessualità ricopre un ruolo centrale nella vita biologica, riproduttiva e psicologica di ogni individuo.
L’ipospadia influenza un sano ed armonico sviluppo psico-sessuale del paziente, inficiando anche le possibili e indispensabili sperimentazioni sessuali.
L’identità sessuale ruota attorno alla genitalità, così, nel caso del paziente ipospadico con una genitalità compromessa, la ricaduta della patologia sull’identità sessuale sarà notevole, oltre che inficiare lo sviluppo sessuale del bambino.

L’iter psicologico dipende dalla precocità del trattamento, da quando i genitori e il piccolo paziente prendono coscienza della problematica e si rivolgono ai clinici.
Un ritardo diagnostico e terapeutico determina una possibile cronicizzazione del disagio psico-sessuale, con un’inevitabile compromissione della sfera sociale del paziente.
La consapevolezza di avere un difetto congenito e di avere una malformazione ad un organo come il pene, crea un danno alla strutturazione dell’immagine corporea.
Un bambino con un’anomalia congenita così grave va incontro a distorsioni dell’immagine corporea date, soprattutto, delle valutazioni espresse in maniera inconscia dai genitori o, inavvertitamente, dai compagni di scuola.

La correzione precoce dell’ipospadia è di fondamentale importanza per un armonioso futuro sviluppo psichico.

La sessualità del paziente ipospadico

Il paziente ipospadico dopo una crescita psichica e sessuale zoppicante, si approccia alla sessualità con varie ansie e preoccupazioni.
I clinici che si occuperanno del paziente ipospadico dovranno analizzare con cura, competenza ed empatia le seguenti difficoltà:

  1. Il timore- panico di mostrare un pene brutto, anomalo, diverso.
  2. La paura essere deriso dalla sua compagna, o di essere paragonato con un uomo con dei genitali più belli, più grandi, senza deformità.
  3. La paura di non avere una risposta sessuale adeguata dal punto di vista funzionale: desiderio- erezione-orgasmo-risoluzione.
  4. La sempre presente ansia da prestazione, da dimensione, e da anormalità/diversità.
  5. La paura di essere sessualmente inadeguato, impacciato e goffo.
  6. Il terrore che la sua genitalità – pene brutto, anomalo, operato e ricucito – non sia in grado di far provare un orgasmo alla donna.
  7. Il senso di inadeguatezza, il non sentirsi sufficientemente maschio.
  8. La paura da anomalia dell’eiaculato. Il paziente riferisce che il getto non è possente, è a goccia, correla a poca potenza sessuale.
  9. Le ansie da difficoltà fecondative: l’eiaculazione pro-concepimento in questi pazienti è spesso assistita, perché l’eiaculato non arriva in vagina.
  10. Il deficit erettivo.
  11. Possibile calo del desiderio sessuale come meccanismo di difesa per una sessualità difficoltosa, sgradevole e dolorosa.
  12. Problematiche di coppia.
  13. Isolamento sessuale.

L’ipospadia intacca e compromette gravemente l’immagine corporea, la crescita psico-sessuale, la sessualità e ovviamente la qualità della vita dei pazienti.

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Chirurgo, uro-andrologo e psico-psicologo sono i referenti per la salute psico-fisica e sessuale del paziente ipospadico.

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