Tutti malati di sesso?
Cos’è la sesso-dipendenza?
Come si manifesta?
Quali sono i segni prodromici da attenzionare?
Come si cura?
La sesso-dipendenza
I mass media, soprattutto negli ultimi anni, si sono occupati del fenomeno della “dipendenza sessuale” ; anche a seguito di scandalistiche notizie correlate alla vita sregolata di attori e di attrici come M. Douglas e K. Moss, tirati per i capelli dalla dipendenza sessuale, grazie a case di cura specialistiche.
La “sexual addiction” viene considerata la tendenza di tipo compulsivo ad avere rapporti sessuali continuativi, quasi senza provare alcuna forma di appagamento persistente nel tempo, e senza sentirne il sapore.
Viene oggi catalogata tra le nuove forme di “dipendenza senza sostanza”, come quella dal gioco d’azzardo, da internet e dal sesso
La più grande ricchezza è nel bastare a se stessi
Epicuro
Cos’è una dipendenza senza sostanza?
Siamo abituati a sentir parlare di dipendenza da cibo, da droghe, e da alcool.
Queste, infatti, sono dette “dipendenze da sostanza”, perché è la sostanza inquisita che regala benessere momentaneo e, ovviamente, dipendenza postuma.
Si può dipendere però dall’eccitazione, dallo stato d’animo, e dall’appagamento dato da una condizione, da una navigazione, e da tantissimo altro che non ha sostanza.
Un po di storia
Nel 1886, Krafft Ebbing, nel suo libro “Psychopathia Sexualis”, descriveva la moderna sexual addiction come una condizione in cui il desiderio sessuale del paziente si sviluppava in maniera anomala, coinvolgendo ed abitando tutti i pensieri, opere e relazioni, impedendogli di svolgere una normale vita sia lavorativa, che relazionale.
I “sesso dipendenti”, sono solitamente uomini – in percentuale minore le donne -, che hanno una vita sessuale molto intensa, non qualitativamente ma solo quantitativamente, caratterizzata infatti dalla ricerca imperante di infiniti orgasmi al giorno, mediante l’autoerotismo e il coito.
L’astinenza rende ansiosi.
Qando questi uomini o donne, a causa di reiterate conflittualità con i loro partners, cercano di smettere o di rallentare, diventano astiosi e nervosi, intrattabili, collerici e depressi, come se necessitassero della “dose” quotidiana di sessualità.
La sesso-dipenza è una perversione?
Chi soffre di sexual addiction non è obbligatoriamente una persona perversa, non sempre mette in scena comportamenti sessuali caratterizzati da parafilie, ma dalla reiterata ricerca del piacere genitale, con caratteristiche spesso di scarsa capacità di procrastinare nel tempo il soddisfacimento pulsionale e di controllarlo, magari astenendosi dal piacere quotidiano.
La dipendenza sessuale deve essere letta come le altre forme di dipendenza:
da alcool, droghe, gioco d’azzardo, cibo e shopping compulsivo.
Il denominatore comune è sempre lo stesso: la fame d’amore, il bisogno, la dipendenza, e la solitudine.
Quale significato assume la sessualità all’interno di questi copioni di tipo ossessivo compulsivo?
Non trattasi di certo di una vita sessuale nutrita dall’erotismo e dalla seduzione, da acrobatiche strategie amatorie e dall’attesa, ma viene caratterizzata da strategie anti-stress, di ripristino di un equilibrio omeostatico pregresso l’eccitazione, di acting out dei desideri e delle pulsioni – a quanto pare troppo destruenti per la psiche in cui abitano -, il tutto denuncia un’ “assenza totale di equilibrio tra pulsione e limite”.
Il sesso-dipendente è un traditore seriale?
I sesso-dipendenti non cercano nuovi legami ad alta gradazione erotica (come fanno spesso i traditori seriali) nei quali sperimentarsi e nutrire la loro anima ed il loro narcisismo, ma appaiono intrappolati nella riedizione di un antico ed unico copione, caratterizzato dalla ricerca immediata del piacere genitalico.
La terapia più indicata è quella combinata: farmacoterapia e psicoterapia.
Dottoressa Valeria Randone