“Che barba, che noia” è una frase che appartiene ai rapporti longevi.
“Quando glielo dici”, invece, ai legami altri, al luna park del desiderio.
La prima racchiude la noia della routine, del telecomando e del sonno serale, dei figli da crescere e del calo del desiderio, la seconda racconta lo strazio di un amante o un’amante in lista d’attesa e del desiderio straripante. La vita dell’amante, soprattutto di quella di lungo corso, non è affatto facile. È dolorosa, faticosa, impegnativa, ardua, impervia. È una vita intrisa di brividi e baratri, di domeniche e giorni rossi. Quelle domeniche che fanno male, che feriscono, che brandiscono e garantiscono sofferenza e solitudine, e che non lasciano presagire nulla di buono.
Quei giorni immobili, senza e-mail, senza chat, orfani di buona notte e buongiorno, cuori e fiori.
L’amante è colei (o colui) che viene corteggiata, sedotta, amata e desiderata, avvolta da un’aura di mistero e gogna mediatica, ma mai scelta.
È il sogno erotico dell’uomo che ama ma non è la sua compagna di letto e di vita. È colei che brama di desiderio ma che non prepara mai le valigie insieme a lui (o lei) per una vacanza alla luce del sole, o al sole.
È colei che mette in pausa la sua vita e il suo desiderio di maternità in attesa di un messaggio di fumo, di una scelta, di un atto di coraggio o di fede. L’amante non è soltanto la zoccola, la rovina famiglie, la poco di buono, ma è una donna in pena che in fondo non vive. Dietro un’amante non c’è sempre una moglie sciatta e ingrigita e un uomo che dorme su un divano, ma c’è di sicuro un matrimonio zoppo, con crepe e silenzi di lunga data.
Il mio meraviglioso lavoro mi regala l’opportunità di lavorare con i tre protagonisti degli amori infedeli: gli uomini confusi, le mogli dal cuore infranto e le amanti, perenni anime in affitto.
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9 Commenti. Nuovo commento
Più delle volte non salta fuori la relazione per mancanza di dignità, chi tradisce non ama
Quanto mi riconosco in queste poche righe pregne di verità.
Mi riconosco anch’io in questa storia. Solo che stavolta cambia il finale in qualche modo…l’amante manda in psicoterapia lui e la moglie. Vorrei chiederle dottoressa questi due rimarranno insieme dopo la psicoterapia?
Gentile Signora,
Come faccio a saperlo? Non li conosco.
Ma se hanno avuto la voglia e il coraggio di mettersi in gioco, a prescindere da come andrà, sono già in cammino e stanno facendo un regalo a loro stessi.
Non riesco a provare empatia per chi fa l’amante e soffre: se si vuole una relazione esclusiva si comincia con una persona LIBERA. Altrimenti si accetta il ruolo che implica stare in sordina, soli, a immaginare la persona che si desidera tra le braccia (e non solo!) di un’altra e non ci si lamenta né si è gelosi.
Chi è causa del suo mal….
Mai dire mai!! Il problema di noi donne è quello di non far squadra e purtroppo si evince da questo commento! Lei a prescindere non prova empatia e non solo per le amanti. Le auguro di trovare sempre amori esclusivi ma non punti il dito sulle vite degli altri. Non dica mai “ di quest’acqua non ne bevo” . Buona vita
Penso proprio che lei non abbia colto il senso del mio scritto e del mio lavoro. Provi a rileggere tutto, link inclusi, con meno pregiudizi.
Saluti
Fino a sei anni fa, avrei contribuito con una riflessione più netta, radicale, rigida come la mia educazione familiare, che mi ha portato per gran parte della mia vita a definire la realtà in termini di bianco/nero.
Poi, è accaduto un fatto mai cercato, mai preso in considerazione, in mezzo a una crisi matrimoniale che dura dal 2011 e che non si conclude (in un senso o nell’altro) per mancanza di coraggio da parte mia e di mia moglie (verso ns figlia, anzitutto), nel rifiuto suo di farci aiutare da un professionista, visto che non siamo capaci di farlo. Una famiglia che all’esterno sembrava felice (solo chi ci è vicino conosce i nostri problemi di comunicazione e di disaccordo perenne).
Amante è chi ama, spesso sopportando l’insopportabile, magari condividendo un blocco decisionale per non far soffrire altri o per timore di far soffrire altre persone (figli in primis, ma non solo figli). Mancanza di coraggio? Può darsi, ma non spiega tutto.
In questi casi il coraggio che bisognerebbe avere è anzitutto quello di farsi aiutare per definire ambiti e situazioni. Non si può soffrire in eterno, visto che la vita è una sola.
Saluti
Brividi e baratri, sì è così. Pienezza e vuoto. Immensa felicità e tristezza infinita. Questi i terribili contrasti che vivo quotidianamente.