Ho immaginato di prestare la mia penna a Fabiana, nome di fantasia, mia paziente, diventata finalmente disobbediente.

Non ho mai amato le cose tiepide e le persone incerte. Ho sempre amato la chiarezza e la profondità, nuotare dove non si tocca. Eppure c’è chi scappa dall’intensità e dalla chiarezza.
Ho sempre amato il dialogo, anche duro e doloroso, gli scambi anche quando diventano scontri, la passione, i baci intensi e struggenti, gli sguardi che seducono e scrutano l’anima.
Ho sempre amato chi ha il coraggio di svegliarsi presto, di faticare tanto, di ascoltare il proprio cuore. Chi coltiva le passioni e le cura come si farebbe con un bambino in fasce: con costanza e dedizione. Chi ama andare controvento e non si omologa alla folla.
Non ho mai amato i sorrisi falsi, quelli di labbra e non di cuore, le carezze solo di pelle, i battiti lenti e la mancanza di brividi. Provo un profondo rispetto per chi usa i no, li differenza dai sì e li brandisce come certezza del sentire e chiarezza del vivere. Non ho mai amato chi ondeggia come una bandiera al vento mossa dal soffio dell’opportunismo, chi indossa gli abiti altrui perché non ne ha di propri. I ladri di idee e di contenuti. Gli infingardi del cuore e chi è afflitto da sciatteria emotiva e mentale.
Ho sempre amato le persone coerenti e sensibili, in sintonia con il proprio sé e con un inconscio amico. Ho sempre preferito una casa vuota a una falsamente affollata. Un tavolo per uno piuttosto che un tavolo per due assolutamente muto. Un letto vuoto a un letto senza passione e trasgressione.
Non ho mai accettato compromessi e falsità, orgasmi recitati o banali incontri tra due genitali. Ho sempre amato gli incontri di cuore e di due intelligenze, le parole piene e i silenzi parlanti; la giusta distanza in amore e l’eleganza.
Non ho mai amato le tavolate affollate e solitarie dove nessuno parla con nessuno mentre tutti mangiano e bevono mentre evocano tristezza e solitudine. Non ho mai avuto paura della solitudine ma temo profondamente l’invadenza, la supponenza e la maldicenza.
Per concludere, che ben vengano i demoni parlanti, la chiamata del Daimon, le passioni travolgenti, i travolti dalle passioni, i coraggiosi, i coerenti e chi vive da vivo.

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